venerdì 18 ottobre 2013

LO SCIOPERO GENERALE USB

Si è tenuto in giornata lo sciopero generale indetto dal sindacato Usb,l'unione sindacale di base,che è rimasto uno dei pochi baluardi che tentano di fare gli interessi dei lavoratori e non dei padroni come troppe sigle storiche del sindacalismo che nel corso dei decenni si sono calati le mutande nel migliore dei casi se non proprio agevolando il lavoro di Confindustria,dei banchieri e dei governi.
L'articolo preso da Contropiano(http://www.contropiano.org/lavoro-conflitto/item/19773-sciopero-generale-50-000-in-piazza-a-roma-bloccati-tpl-e-servizi )parla degli oltre 50 mila manifestanti che erano presenti a Roma per il corteo nazionale,oltre a cifre sulle percentuali di adesione e sulle motivazioni dello sciopero stesso.

Sciopero generale: 50.000 in piazza a Roma. bloccati Tpl e servizi.

VIA I GOVERNI DELL’AUSTERITÀ DALL’ITALIA E DALL’EUROPA”. Dietro questo striscione hanno sfilato in corteo a Roma oltre 50.000 manifestanti, scesi in piazza per lo sciopero generale di 24 ore indetto oggi dall’USB insieme ad altre sigle sindacali di base.
 La riuscita dello sciopero e del corteo è andata oltre le migliori aspettative degli organizzatori, che condannano l’allarmismo diffuso per oscurare le ragioni della protesta, che nel mondo del lavoro si fa invece sempre più forte, determinata e ragionata.

“Questa piazza dimostra che esiste l’alternativa sindacale”, ha affermato dal palco di piazza San Giovanni Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB. “Nei posti di lavoro Cgil Cisl e Uil diffondono la rassegnazione, arrivando persino a paventare manifestazioni a sostegno del governo Letta in crisi. Un governo – ha attaccato Leonardi – che con la legge stabilità mantiene inalterata l’attuale iniqua distribuzione della ricchezza,  e persevera nelle politiche di massacro sociale sotto dettatura della UE e della troika, come dimostra la nomina a super commissario di un membro del FMI. Ma il mondo del lavoro non si fa ingannare e non si piega – ha avvertito Il dirigente USB - e da qui bisogna ripartire per ridettare l’agenda:  un piano straordinario per occupazione; per il diritto alla casa, alla sanità, al reddito alla conoscenza; contro l’erosione delle pensioni e per la riduzione dell’età pensionabile; per l’ orario di lavoro e contratti; per libertà  e democrazia nei luoghi di lavoro”, ha concluso Leonardi.

I primi dati sullo sciopero confermano la necessità dell’azione di lotta: molti i voli cancellati, i servizi pubblici bloccati,  con una forte adesione in INPS, nei comuni, nella sanità e negli uffici territoriali. Fortissimo il dato del trasporto pubblico locale: il 100% dei mezzi fermi a Pisa; 90% a Terni; 80% a Bologna; 65% a Ferrara; 70% a Reggio Emilia; all’ACTV di Venezia ha incrociato le braccia l’81% del personale nel trasporto automobilistico ed il 70% di quello marittimo; 70% a Torino e provincia; a Milano metro chiusa e bus fermi al 75%; 50% a Trieste; 40% a Gorizia; 45% a Livorno; si è fermato il 70% dei mezzi nel tpl regionale della Sicilia ed il 40% nella Calabria; 45% nelle Marche. I dati del Tpl sono inoltre tutti destinati a salire nella fascia pomeridiana e serale in tutti i territori.
 A Roma, dove in accoglimento della richiesta del Sindaco Marino è stato revocato lo sciopero dei trasporti per la sola fascia serale e per le metropolitane, si registra in fascia diurna un dato del 65% per i bus e le ferrovie in concessione e del 60% nella Roma tpl (bus periferici). In Emilia Romagna è bloccato il 95% del trasporto merci e 75% di quello passeggeri delle ferrovie regionali.
 Il corteo, aperto dai migranti e rifugiati, seguiti dai lavoratori dell’ILVA e dai Vigili del Fuoco in divisa, ha visto la partecipazione di lavoratrici e lavoratori da tutte le regioni e di tutti i settori: dal del commercio a Telecom; da Mirafiori alla Sigma Tau; dal Poligrafico di Roma e della Puglia; e poi i lavoratori di Alitalia, del settore logistica, il coordinamento ferrovieri.
Tanti i dipendenti pubblici, dalla sanità ai ministeri, dagli enti locali alla ricerca; tutti riuniti dietro lo striscione “PUBBLICO IMPIEGO INCAZZATO”. Tutti insieme ai precari, i pensionati, i licenziati ed i cassaintegrati, i movimenti di lotta per la casa.
Folte le rappresentanze dei movimenti per la difesa di salute e ambiente: No Muos, No Tav, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua; dalla Campania le Mamme Vulcaniche ed il Comitato contro l’inceneritore di Giuliano/Acerra;  rappresentanti dei movimenti sociali e per il diritto all’abitare.
La giornata di lotta prosegue in piazza San Giovanni, dove sta partendo un “acampada” di tende, che proseguirà nella notte in un ponte con la manifestazione di domani, che partirà dalla stessa piazza San Giovanni. Nel pomeriggio si attiveranno gli “speakers’ corner tematici su: Precariato nella P.A., Mutualismo e conflitti verso una nuova confederalità sociale, Rompere con la UE!, Amnistia per le lotte sociali,
 Dalle ore 19.00 interverranno gli artisti che hanno dato il loro sostegno allo sciopero, fra cui Banda Bassotti, 99 Posse, Ascanio Celestini, Assalti Frontali, Banda Popolare dell’Emilia Rossa.

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