giovedì 3 ottobre 2013

CIMITERO MEDITERRANEO

Rischia di essere una tra le tragedie più devastanti nel cimitero del Mediterraneo quella avvenuta oggi al largo di Lampedusa dove un barcone stracolmo di migranti ha preso fuoco imprigionando la maggior parte delle cinquecento persone presenti.
L'articolo preso dal Corriere della sera(http://www.corriere.it/cronache/13_ottobre_03/lampedusa-naufraga-barcone-migranti-e0102320-2bf7-11e3-b674-51fbe6c64466.shtml )spiega la cronaca e le prime reazioni politiche e sociali che questa ennesima strage che ha scosso il mondo intero.
Tutt'ora sono in corso le operazioni di salvataggio dei superstiti che sono riusciti a tuffarsi in mare,con l'isola di Lampedusa che,a detta del sindaco,non sa più dove trovare spazio per riporre le salme:la cronaca purtroppo almeno per ora non potrà fare a meno di queste notizie affinché la politica italiana ed europea si diano una svegliata e mettano il tema dell'immigrazione,clandestina o meno,ad un livello più alto tra le priorità.

A mezzo miglio dell’Isola dei Conigli 
LETTA: TRAGEDIA IMMANE.ALFANO VA SULL’ISOLA

Lampedusa, naufraga barcone di migranti

Decine di morti. Il sindaco: «Non sappiamo più dove mettere i corpi». Il Papa:«È una vergogna, simili tragedie non si ripetano»
 
Tragedia al largo di Lampedusa. Un barcone di migranti è naufragato a circa mezzo miglio dell’Isola dei Conigli. Centinaia di persone sono cadute in acqua, tra le quali una trentina di bambini e tre donne incinte. E’ stata una strage. La Guardia costiera ha recuperato inizialmente 94 cadaveri, compresi quelli di una donna incinta e di due bambini, un maschio e una femmina, mentre altri 100 corpi sarebbe stati trovati sotto il barcone: molti sarebbero di donne e bambini. Altri cadaveri ancora sono stati avvistati in mare. Le persone tratte in salvo sono 151. Secondo le testimonianze sul barcone viaggiavano circa 500 persone, quindi al momento i dispersi sarebbero oltre 150. Secondo la ricostruzione il barcone, si è rovesciato a poca distanza dalla riva e ha preso fuoco. L’allarme è stato dato dall’equipaggio di due pescherecci che transitavano nella zona.
Lampedusa, naufraga un barcone: decine di migranti morti in mare.     

«COSI’ SIAMO STATI AVVOLTI DAL FUOCO» - Secondo il racconto di alcuni superstiti il barcone ha preso fuoco. «Quando siamo arrivati in prossimità dell’isola abbiamo deciso di accendere un fuoco, incendiando una coperta, per farci notare - raccontano - Ma il ponte era sporco di benzina: in pochi attimi il barcone è stato avvolto dalle fiamme; molti di noi sono si sono lanciati in acqua tra le urla mentre la barca si capovolgeva».
DALLA BANCHINA ALL’AEROPORTO - Per ora i corpi sono stati condotti sulla banchina del porto, trasformato in una camera mortuaria a cielo aperto. Poi i cadaveri saranno trasferiti nell’hangar dell’aeroporto. La decisione è stata presa perché il numero delle vittime sembra destinato a crescere. «Dal punto di vista dei numeri delle vittime è una tragedia senza precedenti. In tanti anni di lavoro qui non ho mai visto nulla di simile» testimonia il medico responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Pietro Bartolo. «Ho trovato una situazione a dir poco tragica», commenta Pietro Bartolo responsabile sanitario del poliambulatorio dell’isola siciliana.
SOCCORSI- Finora sono stati recuperati 151 naufraghi, tratti in salvo dalle motovedette e da alcune barche di diporto che stanno partecipando ai soccorsi. Un Canadair dei Vigili del Fuoco è decollato a mezzogiorno dall’aeroporto di Roma Ciampino, diretto sull’isola di Lampedusa. A bordo squadre di sommozzatori del Corpo con attrezzature per effettuare le ricerche in mare dei dispersi.
«MOTOPESCA INDIFFERENTI» - «Basta! Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? È un orrore continuo» dice il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Che riferisce anche del fermo di un presunto scafista. Dalle parole del sindaco emergono anche dettagli scioccanti sul naufragio. «È una tragedia immane. I superstiti, dice, «hanno spiegato di aver acceso i fuochi a bordo perché non avevano campo e i telefonini non prendevano. Sono così tutti finiti in mare e raccontano che alcuni motopesca, due o tre, sono passati e sono andati avanti senza aiutarli. Questo è quello che dicono loro, ma se è vero bisognerà fare luce anche su questo» il sindaco denuncia a Rainews 24.
ALFANO A LAMPEDUSA - «Fatto punto su immane tragedia di Lampedusa con Alfano e vertici ministero che si recheranno subito sul luogo disastro per i primi interventi» scrive il premier Enrico Letta su Twitter. Ad andare sull’isola sarà il vicepremier Angelino Alfano, che ha annullato la conferenza stampa con i ministri del Pdl, convocata all’indomani della fiducia. Interviene anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, sottolineando che siamo tutti vittime «consapevoli o no, di quella “globalizzazione dell’indifferenza” che proprio a Lampedusa Papa Francesco ha denunciato in modo sferzante».
IL PAPA: VERGOGNA - Il pontefice interviene prima con un tweet: «Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa». Poi, parlando a braccio: «Viene la parola vergogna: è una vergogna!», dice. «Parlando di pace, parlando della inumana crisi economica mondiale, che è un sintomo grande della mancanza di rispetto per l’uomo, non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa» afferma, in dettaglio, al termine del discorso ai partecipanti al convegno sulla Pacem in terris. «Viene la parola vergogna: è una vergogna!», aggiunge. E ancora: «Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle».
L’INCHIESTA - Oltre al fermo del presunto scafista, la Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul naufragio. Il fascicolo è stato istruito dal sostituto procuratore Andrea Maggioni. Secondo quanto si è appreso, la procura, oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ipotizza anche il reato di omicidio plurimo.
EMERGENZA NEL CENTRO DI ACCOGLIENZA -Nella notte era approdata sull’isola un’altra «carretta del mare» con 463 persone a bordo. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza. «Non sappiamo più dove mettere i morti e i vivi» lancia l’allarme il sindaco Nicolini. Al centro di accoglienza si trovano oltre 1350 persone. Ne ospitava 770 fino a mercoledì, si sono aggiunte quelle del primo sbarco d oggi e dovranno essere accolti anche i migranti superstiti del naufragio.
I PRECEDENTI - Quello di giovedì mattina è il secondo sbarco in un meno di una settimana finito in tragedia sulle coste siciliane. Lunedì 30 settembre tredici migranti erano morti annegati a Scicli , nel ragusano, nel tentativo di raggiungere la costa. Altre sei vittime, il 10 agosto scorso, sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del «Lido Verde», annegate, anche loro, nel tentativo di raggiungere la riva. Secondo Fortress Europe, dal 1994 nel solo canale di Sicilia sono morti oltre 6.200 migranti.

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