Anche stavolta momenti di tensione si sono verificati nella città della Navarra quando dal primo pomeriggio il compagno basco Luis Goni in una piazza al centro di Iruna era stato protetto e"coccolato"dai suoi amici,parenti e con tutti quelli che solidarizzano con il movimento indipendentista di Euskal Herria per poi venire portato via dalla sbirraglia in assetto antisommossa non si sa per quanto tempo.
L'articolo di Infoaut racconta di tutto questo a distanza di pochi giorni dagli assalti in pieno stile militare contro le sedi di Herrira illegalizzando di fatto la stessa associazione:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2013/09/i-compagni-di-herrira-liberi-subito.html .
Prigionieri baschi: il muro della solidarietà non si rompe.
Dopo Donostia e Ondarroa domenica è toccato a Iruña unirsi contro
l’arresto di un giovane basco.
Luis
Goni è stato condannato alcuni mesi fa a sei anni di detenzione per aver fatto
parte di SEGI, l’organizzazione giovanile della sinistra indipendentista basca
illegalizzata nel 2009. Luis è stato latitante in questi mesi, protetto e difeso
dalla solidarietà dei suoi compagn@.
Domenica alle
14.30 si è presentato in piazza al centro di Iruña dove era in corso una
manifestazione con migliaia di persone per denunciare l’ennesimo atto repressivo
da parte della Spagna. Luis dopo aver salutato tutt@ attraverso un megafono è
stato circondato dall’abbraccio e dalla solidarietà di Iruña, creando un muro
del popolo, l’herri harresia, il terzo di questo anno nei paesi baschi. Solo a
tarda notte un immenso spiegamento di forze di polizia è riuscito con le cariche
a rompere il muro e arrestare Luis. Certo gli herri harresia fin ora non hanno
mai impedito un arresto, ma sono la dimostrazione di solidarietà più grande e
pubblica che un condannato può ricevere, e la denuncia più visibile di assenza
di democrazia in EH per il resto del mondo.
Un
altro arresto a pochi giorni dall’operazione herrira, in cui furono detenuti 18
rappresentanti dell’associazione che si occupa dei diritti e del ritorno a casa
dei prigienier@ politic@ basch@. Un altro arresto che apre la settimana dei maxi
processi contro il movimento basco, quasi 200 compagn@, giovani, responsabili di
partiti, di associazioni, di herriko taberna coinvolti nell’operazione ‘tutto è
ETA’.
Il
primo di questi processi comincia oggi e coinvolge i\le giovani di SEGI, che già
hanno scontato 50 anni di carcere preventivo e rischiano complessivamente altri
240 anni di detenzione. Tra questi anche Fermín , Artzai e Zuriñe che furono
arrestati il 10 giugno del 2010 ed estradati in pochi mesi in spagna dopo una
detenzione in alcuni carceri italiani.
Intanto
oggi il processo si è aperto con un’ora e mezza di ritardo perchè alcun@
attivist@ si sono presentat@ in aula con magliette e palloncini arancioni in
solidarietà con Luis.
Ancora
una volta questa storia ci riguarda da vicino; nuovi arresti e altri processi,
la spagna sorda e cieca continua senza sosta la repressione contro il paese
basco, ma il muro della solidarietà non si rompe nemmeno oggi.
Qui il video dell’ herri
harresia a Iruña; qui
un video di 4 giovani imputat* che non si presenteranno davanti all’ audiencia
nacional, perché è un tribunale illegittimo e il processo farsa sarà costruito
su dichiarazioni estorte sotto tortura. Invitano a partecipare alla
mobilitazione del 26 ottobre a Bilbo.
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