mercoledì 26 giugno 2013

EUSKAL PRESO ETA IHESLARIAK ETXERA

Durante l'ultimo viaggio militante in Euskal Herria ha avuto enorme risalto la tappa della mattinata passata ad Hernani,un paesotto alle porte di Donostia tra le roccaforti della sinistra indipendentista di tutti i Paesi Baschi,dove oltre ad essere stati ricevuti dal sindaco Luis Intxauspe Arozena con un preavviso minimo,abbiamo visitato la sede del sindacato del Lab e la sede dell'associazione Etxera.
Il sindaco ci ha accolti cordialmente nella sala dei ricevimenti e ha esposto alcune tematiche care agli Euskal Herriaren Lagunak,il gruppo di amici e di amiche di Euskal Herria,come la difficoltà del fare politica con una repressione allucinante dello stato spagnolo(e francese)e la situazione dei prigionieri politici cui parlerò successivamente,e alla fine ci ha fatto avere dei documenti interessanti sul lavoro del comune di Hernani che assieme ad altri si sono uniti per alzare la voce sui diritti umani calpestati.
Il tutto si è concluso con una foto di noi turisti non per caso assieme al sindaco,altre foto dal balcone del palazzo comunale dove sono presenti la bandiera dei prigionieri politici,l'Ikurrina,quella del comune e si sono dimenticati di quella spagnola...,un incontro davvero speciale,emozionante e soprattutto inatteso.
Dopo una breve tappa alla sede del Lab(Langile Abertzaleen Batzordeak,la commissione operaia di sinistra dei lavoratori baschi)dove si sono visitati gli uffici della sede cittadina senza dimenticare che il loro segretario nazionale Rafa Diez è tutt'ora detenuto per motivi politici,uno degli arresti eccellenti dell'eminenza nera Baldasar Garzon assieme a quello Arnaldo Otegi,il protavoce delle proteste politiche del popolo basco(vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2009/10/ancora-arresti-in-euskal-herria.html ).
L'ultima e più sostanziosa tappa(in termini di tempo)è quella che ci ha portati nella sede nazionale di Etxera,l'associazione che si occupa di tutti i prigionieri politici ed i rifugiati di Euskal Herria,ed in particolar modo è attiva nell'aiutare i parenti di queste persone a poter visitare i loro cari incarcerati a centinaia di chilometri di distanza dalla loro casa grazie alle leggi fasciste di Madrid.
La maggior parte di questi prigionieri stanno subendo condanne preventive solo per il fatto di fare politica:nei Paesi Baschi tenere un comizio,appendere manifesti e adesivi,organizzare cortei e insomma tutto quello che è fare politica partendo dal basso e dalle strade è considerato illegale e"degno"di pene molto pesanti.
I volontari di Etxera ci hanno spiegato l'organizzazione tramite pullman e altri mezzi per lo spostamento dei parenti e degli amici dei prigionieri politici,le differenze di tali viaggi nel caso in cui la persona sia detenuta in Spagna o Francia,con il primo paese che detiene la maggioranza dei detenuti(vi sono incarcerati pure in Portogallo,Irlanda ed Inghilterra ma in misura minore,e anche l'Italia fino a poco tempo fa aveva Lander Fernandez Arrinda imprigionato a Roma ed ora estradato in Spagna).
Tra domande e risposte sui vari casi,sulle intimidazioni che sistematicamente colpiscono gli imprigionati soprattutto durante i primi giorni di privazione della libertà con torture fisiche e psicologiche(durante questi giorni nessuno sa dove stia il detenuto che non può ricevere nemmeno la visita dell'avvocato),si è parlato pure dei detenuti la cui condizione di salute non permette la vita in carcere.
Aveva destato molto clamore il caso di Josu Uribetxeberria
(vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/08/fermati-sei-compagni-baschi-durante-una.html e relativo link)malato di tumore e nell'impossibilità di potersi curare con tutti i crismi del caso,e come lui sulle centinaia di prigionieri ve ne sono più di venti nelle stesse condizioni.
Il fatto che lo stallo su quest'ultima condizione e sul fatto che i detenuti non si possano avvicinare a prigioni vicino alle proprie zone di residenza sta nel fatto che ogni volta che si cerchi di costruire un dialogo su questo l'associazione delle vittime del"terrorismo"fa quadrato e non si muove di un passo,e quasi tutta la politica,in modo bipartisan il PP e il Psoe,sono i loro cagnolini al guinzaglio visto che quella lobby o setta che si voglia dire è molto potente in Spagna.
Abbiamo incontrato gente che ha a cuore la situazione dei prigionieri politici baschi,che ci mette la faccia e che lavora con grinta e coraggio,e posso solo immaginarmi minimamente la rabbia che alcuni parenti ed amici possano avere nei confronti dello stato fascista spagnolo,e così come comunque ognuno vive il proprio dolore personalmente,tutti assieme hanno la forza e l'entusiasmo per poter cambiare questa situazione intollerabile in un paese che si definisce"democratico".
Sicuramente ho omesso qualcosa di quello che ho cercato di far conoscere,perché proprio il fatto di condividere e di far sapere a più persone possibili la questione degli Euskal Presos è una delle armi più belle e vincenti che questa associazione possa avere tra le frecce nella propria faretra,e ringrazio tutti loro e tutti i miei amici per farmi aver vissuto una giornata(tra le tante)indimenticabili.
Euskal Preso Eta Iheslariak Etxera,Gora Euskal Herria!

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