Infatti questo déjà vu che riguarda la mafia che attanaglia la Lombardia ed il territorio cremasco molto prima che la 'ndrangheta avesse avuto ramificazioni nel nord Italia e che risponde al nome di Comunione e Liberazione e di tutte le sue branche criminali come la Compagnia delle Opere e l'Associazione Fraternità per citarne solamente un paio,è una sensazione tangibile di un già visto e sentito sia come voce che come sensazione sulla pelle.
Gli armadi pieni di scheletri di Formigoni and company stanno esplodendo da alcuni anni,San Raffaele,clinica Maugeri,discarica di Cappella Cantone ora e chissà cosa potrebbe saltare fuori dalla Bre-Be-Mi e dall'Expo 2015,di cui una punta di un iceberg si è già fatta notare facendo tremare i palazzi dei potenti.
Metto tre link,uno per anno partendo dal 2009 in cui si narrano storie che fino a poco tempo fà i detrattori chiamavano leggende,ed ora si capisce che le favole sono solo quelle che questi delinquenti che siederanno ancora per poco al Pirellone ci hanno raccontato in questi interminabili anni del regno di Formigoni,che non riesce ancora ad abdicare pienamente.
Il primo(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2009/09/lupi-travestiti-da-agnelli.html )parla di una festa organizzata da Cdo e Af e tenutasi proprio nel mio paesello cui parteciparono l'ex ministro Sacconi assieme ad altri mafiosetti e alti prelati locali e dove si accenna già alla vendita da parte di Formigoni dell'area di Cappella Cantone per costruirvi una discarica per l'amianto;il successivo(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2010/01/la-mafia-non-esiste-in-lombardia.html )parla del prefetto Lombardi che disse che la 'ndrangheta non esisteva al nord e che formazioni estremiste come Cl e Cdo sguazzavano in questi terreni paludosi di criminalità organizzata;il terzo link(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2011/11/la-discaricai-ciellino-mafiosi-e-gli.html )è storia dello scorso novembre quando arrestarono l'ex vice-presidente della regione Franco Nicoli Cristiani(numero due del Pdl lombardo ai tempi),primo passo per la chiusura del cantiere di Cappella Cantone.
Amianto e corruzione, indagati
dirigenti ‘Compagnia delle opere’
Ancora nel mirino la discarica
di Cappella Cantone.
I due sono Rossano Breno e Luigi Brambilla, rispettivamente presidente e vicepresidente della Compagnia delle opere di Bergamo, associazione vicina a Comunione e liberazione, ora indagati dalla Procura di Milano per corruzione. La vicenda su cui si stanno raccogliendo elementi investigativi è, come detto, il rilascio dell’autorizzazione per l’apertura della discarica in territorio cremonese, stando al quadro dell’inchiesta al centro di episodi di corruzione. Nello specifico, i nuovi indagati avrebbero utilizzato gli uffici delle proprie società “per stringere accordi criminosi con un imprenditore e per formare documentazione idonea a giustificare i pagamenti corruttivi”. Dall’imprenditore, ovvero Pierluca Locatelli (colui che avrebbe guadagnato costruendo la discarica di amianto) avrebbero incassato soldi per centinaia di migliaia di euro e altre ‘utilità’, come lavori gratis per una scuola di Cl nel Bergamasco. Il tutto nell’ambito di un presunto accordo (nel quale rientrano tutti gli episodi corruttivi dell’indagine) finalizzato a ottenere l’autorizzazione per Cappella Cantone attraverso contatti e influenze. L’attività della Guardia di finanza è svolta su delega del Dott. Alfredo Robledo, Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Milano, e dei Sostituti Procuratori dott. Paolo Filippini e Antonio D’Alessio. Dai magistrati milanesi accertamenti sulla delibera approvata il 20 aprile 2011 ”su proposta del presidente Roberto Formigoni” con la quale si dava il via libera alla realizzazione della discarica. Polemiche erano nate dall’assenza del documento nel bollettino ufficiale della Regione.
L’INCHIESTA E I PRECEDENTI ARRESTI
Si tratta di un nuovo sviluppo dell’inchiesta che aveva portato a diversi arresti, tra cui quello dell’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, accusato di aver pagato una tangente all’ex presidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani (anche lui era finito in carcere) per ottenere l’autorizzazione alla realizzazione della discarica ‘cremonese’.
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