Il rito abbreviato ha portaro alla condanna di dieci anni ed al risarcimento alla famiglia per 360 mila Euro per questo fanatico delle armi che in carcere potrà confrontarsi con parecchi immigrati,ennesimo esempio di una merda che quando indossa la divisa si sente al di sopra di tutto e di tutti,il classico verme che preso da solo senza armi e uniforme non è nessuno(beh,è nessuno anche con ma più nocivo).
L'articolo preso da Indymedia ripercorre la cronaca di quel tragico ed evitabile 13 febbraio scorso con la domanda:anche le divise dei"tutori dell'ordine"hanno una gerarchia in materia di causa ed effetto,ovvero crimine e condanna?Dato il caso secondo me sì.
Condannato a 10 anni e 360.000 euro il vigile assassino.
Finalmente un caso di giustizia equa e rapida, una vera eccezione in Italia.
Dopo soli 8 mesi, è arrivata la condanna per il vigile sceriffo che si divertì a fare tiro a segno con bersagli umani.
Comunque la giustizia rimane parziale, infatti manca l'interdizione dai pubblici uffici, il licenziamento, e la custodia cautelare, essendo reale il pericolo di reiterazione del reato.
Del resto, basta guardare la foto per rendersi conto che si tratta di un esaltato...
che piano piano stia cambiando qualcosa nello stato di polizia?
forse si sta rompendo la solidarietà fra i giustizieri italiani, oppure più semplicemente un semplice vigile non è considerato come uno della cosca?
MILANO - Il gup di Milano Stefania Donadeo ha condannato, al termine del rito abbreviato, a 10 anni di reclusione Alessandro Amigoni, il vigile urbano che durante un inseguimento,il 13 febbraio scorso, ha ucciso con un colpo di pistola un ventottenne cileno, in zona Parco Lambro.
Il giudice ha inoltre stabilito per Ruth C., costituitasi parte civile in qualità di madre dei figli e non di compagna di Marcelo Valentino Gomez Cortez, una provvisionale di 360 mila euro (180 mila euro per ciascuno dei due figli). L'accusa per il vigile Alessandro Amigoni era di omicidio volontario. Secondo quanto si apprende, il giudice ha concesso le attenuanti generiche. Per Amigoni, che il 13 febbraio scorso in zona Parco Lambro, durante un'inseguimento, esplose un colpo e uccise il cileno di 28 anni Marcelo Valentino Gomez Cortez, il pubblico ministero Roberto Pellicano aveva chiesto 14 anni di carcere.
La dinamica. La perizia disposta dalla procura aveva stabilito che il vigile avrebbe esploso il colpo ad una distanza che va da un minimo di 50 cm ad un massimo di 2,80 metri, mentre il giovane correva. Il proiettile, secondo l'analisi dei consulenti del pm, aveva raggiunto l'immigrato alla schiena. La difesa aveva chiesto l'abbreviato condizionato ad una perizia sulla distanza di sparo, rigettata però dal gup che ha quindi proseguito il processo in abbreviato semplice ed oggi è arrivato alla lettura del dispositivo della pena di 10 anni di carcere per l'agente di polizia locale. Oltre alla compagna si era costituito parte civile anche il Comune di Milano secondo cui Amigoni ha «intenzionalmente - come si legge nella costituzione di parte civile - persistentemente e apertamente violato i propri doveri istituzionali e di servizio» e «abusato della propria qualifica di pubblico ufficiale». Per il Comune il giudice non ha quantificato una provvisionale.
Dopo soli 8 mesi, è arrivata la condanna per il vigile sceriffo che si divertì a fare tiro a segno con bersagli umani.
Comunque la giustizia rimane parziale, infatti manca l'interdizione dai pubblici uffici, il licenziamento, e la custodia cautelare, essendo reale il pericolo di reiterazione del reato.
Del resto, basta guardare la foto per rendersi conto che si tratta di un esaltato...
che piano piano stia cambiando qualcosa nello stato di polizia?
forse si sta rompendo la solidarietà fra i giustizieri italiani, oppure più semplicemente un semplice vigile non è considerato come uno della cosca?
MILANO - Il gup di Milano Stefania Donadeo ha condannato, al termine del rito abbreviato, a 10 anni di reclusione Alessandro Amigoni, il vigile urbano che durante un inseguimento,il 13 febbraio scorso, ha ucciso con un colpo di pistola un ventottenne cileno, in zona Parco Lambro.
Il giudice ha inoltre stabilito per Ruth C., costituitasi parte civile in qualità di madre dei figli e non di compagna di Marcelo Valentino Gomez Cortez, una provvisionale di 360 mila euro (180 mila euro per ciascuno dei due figli). L'accusa per il vigile Alessandro Amigoni era di omicidio volontario. Secondo quanto si apprende, il giudice ha concesso le attenuanti generiche. Per Amigoni, che il 13 febbraio scorso in zona Parco Lambro, durante un'inseguimento, esplose un colpo e uccise il cileno di 28 anni Marcelo Valentino Gomez Cortez, il pubblico ministero Roberto Pellicano aveva chiesto 14 anni di carcere.
La dinamica. La perizia disposta dalla procura aveva stabilito che il vigile avrebbe esploso il colpo ad una distanza che va da un minimo di 50 cm ad un massimo di 2,80 metri, mentre il giovane correva. Il proiettile, secondo l'analisi dei consulenti del pm, aveva raggiunto l'immigrato alla schiena. La difesa aveva chiesto l'abbreviato condizionato ad una perizia sulla distanza di sparo, rigettata però dal gup che ha quindi proseguito il processo in abbreviato semplice ed oggi è arrivato alla lettura del dispositivo della pena di 10 anni di carcere per l'agente di polizia locale. Oltre alla compagna si era costituito parte civile anche il Comune di Milano secondo cui Amigoni ha «intenzionalmente - come si legge nella costituzione di parte civile - persistentemente e apertamente violato i propri doveri istituzionali e di servizio» e «abusato della propria qualifica di pubblico ufficiale». Per il Comune il giudice non ha quantificato una provvisionale.
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