giovedì 11 ottobre 2012

LA LEGA ED IL CENTRO CULTURALE ISLAMICO A CREMA

La città di Crema,tramite la commissione ambiente e territorio,sembra si adegui ai tempi nel tentativo di concedere ai praticanti della religione musulmana la possibilità di usufruire di un centro culturale islamico,mentre d'altro canto alcuni cremaschi vogliono tornare all'epoca medievale impedendo qualsiasi costruzione di questo tipo,e mettendo le mani avanti includendo pure eventuale moschee.
Il comunicato redatto dalla Lega Nord cremasca parla chiaro:secondo loro ciò porterebbe ad un pericoloso aggregarsi di persone potenzialmente pericolose,irrispettose del paese che li ospita ed evidenziando il fatto che la giunta comunale debba interessarsi prima dei problemi dei cremaschi e degli italiani.
Insomma la solita solfa di che ha paura del diverso e che alza un muro su qualsiasi proposta di un cambiamento sociale e culturale,un insieme di persone tanto dedite alla chiesa ed al crocefisso che la domenica al posto di andare a messa preferisce la spesa in qualche supermercato,oppure visto che siamo in periodo cacciare,oppure d'estate farsi una bella scampagnata fuori porta.
Lo stato confusionale in cui versa la Lega a Crema e non solo fa puntare politicamente e nuovamente il dito contro l'immigrato,l'intruso ed il diverso,sia che la pensi differentemente da loro in materia religiosa,sessuale,ideologica o politica,insomma lo stesso pensiero padano che tanto è caro a rappresentanti tipo Bossi,Maroni,Calderoli,Salvini,Borghezio e altri personaggi simili.
L'articolo preso da Crema on-line(http://www.cremaonline.it/articolo.asp?ID=19539 )parla dell'editto enunciato dal segretario cittadino leghista Dino Losa,che evidenzia tutto quello scritto sopra e anche di peggio,sparlando di quello che non si conosce appieno e facendo del luogo comune e del qualunquismo una bandiera dell'ignoranza che permea il popolo dalle lunga corna:a mio parere è più pericolosa per la collettività la presenza in città di una sede della Lega piuttosto che di un centro culturale islamico
Di seguito un successivo comunicato spassoso ed inquietante allo stesso tempo di Sega Nord Crema.

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"Profondamente addolorati dalla decisione controproducente della giunta Bonaldi,non solo non vogliamo la sede cremasca di un centro culturale cremasco possibile fucina di kamikaze e stupratori di donne italiane,ma pretendiamo un nostro centro di preghiera pagana visto che le nostre radici le abbiamo presso i nosti avi celtici e nordici,tipo il Dio Thor e gli altri personaggi di wagneriana fattura e blablabla.
Pretendiamo la comparsa di dolmen e menhir di fallica fattezza perché ricordino a tutta la cittadinanza il nostro celodurismo,grandiosi aree verdi ove glorificare e santificare le sacre date di Pontida ed inoltre una statua raffigurante il divino Carroccio.
Se davvero il tutto andasse in porto l'infame proposta della commissione ambiente e territorio saremmo pronti ad agire alla maniera del Ku Klux Klan,nostri fratelli americani,pronti a bruciare mezze lune o qualsiasi altro simbolo oscuro dell'Islam che ancora non conosciamo ignorando pure l'impennata di aumenti di benzina e simili.
D'altronde Crema deve essere dei cremaschi come Milano dei Milanesi e blablabla,e non di tutta quella marmaglia che ci ruba mestieri che non vogliamo fare,che pagano le tasse che noi evadiamo e che si fanno il culo onestamente come noi non facciamo.
Concludiamo il presente comunicato augurando a tutti i nostri adepti,soprattutto a quelli finiti in carcere per corruzione,n'drangheta,falsa testimonianza,appropriazione indebita,concussione e blablabla una serena vita fatta di uno squallido odio verso chi non conosciamo e a chi invidia le nostre cornazze in testa."
 

Oggi in Commissione Ambiente e Territorio la richiesta d'insediamento di un Centro Culturale Arabo. La Lega Nord fortemente contraria
di Andrea Galvani
(direttore@cremaonline.it)
Crema - Durante la seduta di oggi della commissione ambiente e territorio del comune di Crema, sarà posta all'attenzione dei consiglieri la richiesta di insediamento di un Centro Culturale Arabo. Come spiega Dino Losa, segretario cittadino della Lega Nord di Crema, il Carroccio durante la passata amministrazione "si è fermamente opposta alla discussione di tali richieste e intende ribadire la propria posizione di ferma contrarietà all'insediamento, sul territorio cittadino, di qualsivoglia struttura del genere, moschea o centro islamico, la cui natura e finalità suscitano, per esperienze passate agli onori della cronaca, particolare preoccupazione per fatti violenti e criminosi. Ad esempio Milano viale Jenner e via Quaranta o a Cremona in via Massarotti".

L'assenza dell'interlocutore
La ferma opposizione del movimento leghista all'apertura di tali centri ha diverse motivazioni: "non esistono accordi tra lo Stato Italiano e l'Islam, sunnita o sciita, che ne regolino i rapporti civili e sociali, come avviene per le altre confessioni religiose, ad esempio i rapporti con la Comunità Ebraica.L'assenza di una regolamentazione sui luoghi di culto della religione musulmana - prosegue Losa - è la dimostrazione oggettiva di una difficoltà ad instaurare rapporti corretti dovuti all'assenza di un interlocutore certo sul versante della pratica della religione islamica".

Nessun controllo
A conferma della propria tesi l'esponente della Lega porta ad esempio "la presenza in diversi territori di luoghi di culto e centri culturali fuori da qualsiasi controllo e verifica". Losa si fa portavoce della "preoccupazione per il fatto che la giunta Bonaldi ritenga di interesse prioritario l'individuazione di un'area in cui consentire l'insediamento di un centro culturale arabo, senza preventivamente preoccuparsi dell'esistenza di regolamentazioni e di accordi che favoriscano l'integrazione e la reciprocità di tali strutture di culto".

Il rispetto del Paese ospitante
"Anche per la Lega Nord - sottolinea Losa - l'integrazione tra culture e la libertà di religione sono uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo di una società moderna e solidale, ma non è sufficiente che ciò non sia 'eterolesivo', come dichiarato dal sindaco. Respingiamo decisamente ogni modalità che rappresenti una forzatura all'integrazione e non nasca da una preventiva, chiara e precisa condivisione ed accettazione di regole sociali e civili che mettano al centro della professione di 'fede' il rispetto dei valori, delle identità culturali e delle tradizioni del paese ospitante".

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