venerdì 25 novembre 2011

DUEMILA ANNI DI CHIESA(E DI BALLE)

Prendendo spunto da colui che potrebbe essere definito il vice-Papa in quanto segretario di Stato Vaticano,il cardinale Tarcisio Bertone,oggi tratto da Senza Soste propongo un breve articolo che rimanda alla pubblicazione di un libro,"I senza Dio.Inchiesta sul Vaticano"di Stefano Livadiotti giornalista che scrive per"L'Espresso".
Senza mezzi termini si descrive il mondo della chiesa che da duemila anni e tranne poche eccezioni è sempre più legata al potere temporale che a quello spirituale,e passati gli anni delle crociate,dell'inquisizione e delle vendite di indulgenze plenarie(anche se in certi casi si è cambiato solo il nome e qualche modalità)ora si è passati ad altri scandali come pedofilia,collusioni con la mafia,riciclaggio,traffico di droga e di armi senza trascurare il fatto che la chiesa detenga un enorme patrimonio di denaro liquido e immobiliare che andrebbe certamente meglio gestito.
Da qui il solito monito del predicare bene e del razzolare male che casca a fagiolo quando si parla della chiesa e delle persone che vi fanno parte,che nascondendosi dietro la croce di Cristo bazzicano sempre più tranquillamente e squallidamente tra i tavoli della politica piuttosto che tra i banchi delle chiese.

Il cardinale Bertone e il jet privato. Il libro che fa tremare la chiesa .
Pochi giorni fa il Cardinale Bertone, di fatto il numero due delle gerarchie vaticane, ha tuonato contro l'autoreferenzialità dei mercati finanziari. I cattolici, indubbiamente, sanno come usare le parole giuste per ritrovare un pò di consenso nei momenti di crisi. Certo che in materia di potere, di denaro e di autoreferenzialità la chiesa di Roma non è seconda a nessuno. Nemmeno ai grandi finanzieri di Wall Street. Stefano Livadiotti de l'Espresso, con un suo libro edito per Bompiani, si candida a confermarci queste considerazioni. Pubblichiamo qui qualche estratto de "I senza dio. Inchiesta sul Vaticano".
Dove il cardinale Tarcisio Bertone viaggia in jet privato, giusto per consolare con efficacia le anime ai quattro angoli del globo.

(red) 25 novembre 2011

[…] Vista da vicino, infatti, la Chiesa, e in primis il suo vertice, assomiglia sempre di più a una delle classi politiche maggiormente screditate dell’intero Occidente. Una vera e propria casta, come quella dei palazzi del potere romano, ma ancora più scopertamente ricca, spregiudicata e arrogante nel
pretendere ogni sorta di impunità per i suoi dignitari, che di fatto, e senza neanche essere stati eletti da chi poi è chiamato a sovvenzionarli generosamente, sono diventati degli intoccabili.
A forza di trattare sottobanco con la partitocrazia, in un’eterna rincorsa a sempre nuovi privilegi spesso ai confini con la legalità, la pletorica gerarchia vaticana ne ha mutuato tutti gli aspetti più deleteri. Riuscendo in qualche caso a renderli, se possibile, ancora più odiosi e impopolari.
Finendo per disegnare un modello autoreferenziale, dorato almeno quanto ipocrita, bugiardo e corrotto, che rappresenta l’esatto opposto dei fini statutari della ditta. Al cui interno tutti o quasi, dai più alti papaveri agli ultimi travet, predicano bene e razzolano malissimo. Un mondo dove la carità è un optional, la verità un miracolo e il sesso si fa ma non si dice. E il cui ultimo, se non unico, scopo
sembra quello di perpetuare se stesso e il proprio potere. A beneficio di una classe dirigente interamente formata per cooptazione, fieramente avversa a ogni criterio meritocratico e permeata invece da una millenaria cultura dell’intrigo e del familismo come strumenti per costruire carriere a
base di dossier, veri o falsi poco importa, generosamente distribuiti da anonime manine.
Il risultato è un’assai poco caritatevole guerra per bande, dove nessuno si fida di nessuno, tutti spiano tutti, e vince chi riesce a tirare il colpo più basso, comunque sempre abbondantemente sotto la cintura. E dove la posta in palio sono le leve del potere di un’autentica macchina da soldi, che da tempo non si accontenta più di rappresentare un vero e proprio monumento all’assistenzialismo pubblico e
perciò non esita a infilarsi nei business più inconfessabili, purché potenzialmente redditizi. Coltivando relazioni pericolose con piccoli delinquenti di strada e sanguinari dittatori, faccendieri d’ogni risma, mafiosi e barbe finte.
Intrecciando storie ai confini del romanzesco a base di fondi neri, riciclaggio, traffici di armi e di droga e morti misteriose. Collezionando in definitiva un vero e proprio catalogo degli orrori, dove non manca davvero nulla: dal reato comune confinato nelle pagine di cronaca di piccoli e grandi quotidiani all’intrigo internazionale. Con la proter-via di un potere che niente e nessuno è riuscito a scalfire più
di tanto in duemila anni di storia. E che ancora oggi è in grado – forse semplicemente bluffando (quante divisioni ha davvero il papa?) – di tenere in scacco, attraverso il ricatto elettorale, una politica sempre più fragile e perciò stesso impaurita.
Un potere alle prese con una fase di declino forse inevitabile. Alla quale però oggi aggiunge qualcosa di suo. Rischiando di farsi del male da solo, così, per puro e semplice eccesso di sicurezza. Quello che ha giocato un brutto scherzo a Joseph Ratzinger quando, nella messa della Domenica delle Palme del 2010, ha sciaguratamente definito “chiacchiericcio” lo scandalo della pedofilia. Lo stesso che il 18 aprile, durante la visita a Malta culminata nell’incontro con le vittime delle violenze, indurrà il papa a definirsi profondamente turbato per le malefatte dei suoi preti (“è un orrore troppo grande, forse anche per Dio”) e subito dopo ad addormentarsi placido in mondovisione.
Il fatto è che oggi per gran parte degli italiani quello della Chiesa è solo un partito come un altro. E i suoi massimi dirigenti sono, né più né meno, dei professionisti della politica.

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http://affaritaliani.libero.it/politica/bertone-e-il-jet-privato-241111.html?refresh_ce

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