giovedì 10 novembre 2011

C'E' GIA' UN NUOVO PREMIER?

Il fatto che Mario Monti sia stato nominato da Napolitano senatore a vita è il preludio ad un suo sempre più possibile insediamento a capo di un esecutivo tecnico che possa far compiere al paese queste maledette riforme che secondo l'Europa sono necessarie per prolungare l'agonia italiana per i prossimi anni.
Di Monti in campo economico si dice un gran bene,avendo collaborato con due premi nobel(Tobin e Klein),ma come il neoeletto presidente della Bce Draghi,è al soldo della famigerata banca Goldman Sachs(vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2011/11/truffedebiti-e-risarcimenti.html )oltre ad essere già stato commissario europeo per il mercato interno sia con Berlusconi che D'Alema.
Il primo articolo proposto da Senza Soste prevede un funereo futuro per le nostre tasche(dei lavoratori dipendenti e dei pensionati senza contare chi un salario non ce l'ha)visto che Monti ha la fama di tartassare e spremere per bene i pochi risparmi che si fatica a tenere da parte:speriamo che le sue prime dichiarazioni che sembrano già di un presidente del consiglio,ovvero stop ai privilegi di alcuni settori e patrimoniali da far pagare maggiormente alle classi più ricche,non si fermino solo a belle parole.
Se tali rimarranno non si vede nè l'utilità nè la continuazione in stato vegetativo di un parlamento tenuto in vita solo da macchinari e dalla volontà di pochi,con gli schieramenti confusi tra elezioni subito oppure a febbraio e perché no,più tardi.
Di esempi di governi più o meno ombra in Europa si sono già visti ultimamente passando dall'abdicazione di Zapatero in Spagna al susseguirsi di esecutivi in Grecia per arrivare al Belgio dove un governo non si vede da parecchio tempo:l'articolo seguente tratto da Don Zauker incita il quasi dimissionario Berlusconi ad approdare all'Udc con motivazioni scherzose(ma non troppo)...vedremo come riuscirà a cadere il premier barzelletta,se in piedi o a testa in giù.

Governo Monti: verso l'accanimento terapeutico. Anche l'Europa lo teme.
Un governo Monti, quale che sia la sua composizione, dovrebbe essere presentato per l'apertura dei mercati finanziari di lunedì. Questo per capire chi comanda in Italia, gli analisti finanziari e il commissario Ue Rehn che consigliano questo passaggio, sempre se qualcuno si fosse illuso in materia di poteri della sovranità popolare nelle democrazie liberali.
L'interpretazione finanziario-patriottica della crisi italiana, della serie "ora gli facciamo vedere noi se siamo capaci di tenere i conti in ordine", può però andare bene per i ghost-writer di Bersani o per le redazioni de La7 o del tg3. Il glamour bocconiano di Monti è ottimo infatti per le pagine del Sole 24 ore e per dare una qualche impressione di controllo della crisi. Il punto però è che la crisi del debito sovrano è europea e non italiana. L'Italia potrebbe benissimo massacrare la propria popolazione, e su questo Monti e Napolitano in nome dei "mercati" non avrebbero esitazioni, e la crisi del debito europeo potrebbe esplodere lo stesso. Grecia, Irlanda, Portogallo, la stessa Francia che rischia di perdere la tripla A con le banche gonfie di titoli tossici ci mostrano problemi più ampi della dimensione nazionale. E' l'euro così come è, a garanzia di una immaginaria economia liberale, che non tiene. Con buona pace di chi ci ha portato verso questo abisso: i Ciampi, i Prodi, i D'Alema, i Napolitano.
Intanto il Guardian porta in prima notizia il rischio che il debito italiano sia fuori controllo. "Too big to bail", dicono gli inglesi: troppo grande per essere finanziato. Siccome le notizie vengono dalla piazza borsistica più importante d'Europa, quella di Londra, una certa attenzione a queste considerazioni la si dovrebbe avere.
Ma intanto comincerà l'operazione di accanimento terapeutico di Mario Monti nei nostri confronti. Durerà poco? Sarà inutile? Che importa, i governi "postideologici", al di sopra delle parti, funzionano così: agiscono, in nome dell'ideologia del "fare", anche se tutto questo significa deragliare.
Una cosa è sicura. Lo spettacolo non mancherà. A nostre spese, naturalmente.

(red) 10 novembre 2011

la fonte
http://www.guardian.co.uk/business/2011/nov/09/european-debt-crisis-eurozone-breakup
In hoc Silvio vinces

7 novembre 2011
 
Dai Silvio, stupiscili tutti!
Ne hai fatte così tante che una più o una meno non peggiorerà certo le cose, anzi: esci in modo trionfale e prendi alla sprovvista i traditori e gli oppositori politici!
Silvio, lascia il PDL e passa anche tu all’UDC!
Frega tutti quei vili che, senza pudore né morale, ti hanno sostenuto nelle tue battaglie più infami e vergognose, tutti quei servi che hanno sempre applaudito ogni tua dichiarazione, fosse anche la più assurda, indecente o criminale, solo perché garantivi loro potere e sicurezza economica e, ora che ti vedono traballare, ti voltano le spalle e se ne vanno nell’UDC di Casini.
Dai, Silvio, passa anche tu nell’UDC.
Ti troverai bene, sai?
È un partito molto più piccolo, rispetto al PDL, ma, in proporzione, forse il numero dei fascisti, dei reazionari, degli oscurantisti e dei collusi con la mafia è persino maggiore.
Il buon Casini, dopo qualche tentennamento inziale, ti spalancherà le porte del suo partito per lasciarti fare finalmente senza la lega tra i coglioni, quel grande centro a cui tutti aspirano e dove si trovano già i tuoi vecchi amici, Fini e Rutelli.
Sì, perché, come insegna la storia, IN HOC SILVIO VINCES!!!
Quindi, caro Silvio, segui il nostro consiglio.
E vincerai nuovamente le prossime elezioni.
Garantito.

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