mercoledì 6 aprile 2011

LA DISPOSIZIONE "XII" NON SI TOCCA!

Disposizione transitoria e finale numero XII della Costituzione della Repubblica Italiana:

È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.

Sono voluto partire da questa disposizione costituzionale come preannunciato un paio di giorni addietro su questo blog perché"finalmente"il regime di centrodestra al potere in Italia ha annunciato quello che è e che ha sempre(o quasi)negato,ovvero l'essere una nuova costola del partito fascista italiano per l'appunto cancellato dall'esistenza nel nostro paese grazie alla vittoria degli Alleati e dei partigiani che hanno combattuto il nazifascismo.
I nomi dei firmatari di questa proposta di abrogazione della norma numerio XII sono:Fabrizio Di Stefano(Pdl),Cristiano De Eccher (Pdl), Egidio Digilio (Misto – Futuro e libertà per l’Italia), Francesco Bevilacqua (Pdl) e Achille Totaro (Pdl),che accusano di anacronismo tale disposizione sul fatto di non poter più riorganizzare il Pfi.
E'giusto fare questi nomi alla stregua dei firmatari di un'altra proposta di legge che definire indecente è un eufemismo,ovvero Maurizio Gasparri (Pdl),Federico Bricolo (Lega Nord Padania),Gaetano Quagliariello (Pdl),Roberto Centaro (Pdl),Filippo Berselli (Pdl),Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania),Sergio Divina (Lega Nord Padania),quelli dell'emendamento 1707 in cui si prevede l'ingresso del reato di stupro"di lieve entità"fatto apposta per il neoduce e per il Vaticano.
Vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/06/1707-volte-merde.html.
Gli articoli in questione sono tratti in ordine di proponimento da"Senza Soste",Indymedia Calabria ed Indymedia Abruzzo:alcune frasi sono ripetute ma soprattutto in queste occasioni è sacrosanta la locuzione "repetita iuvant".
Ora e sempre Resistenza,morte al fascismo!

Proposta di legge, per il Pdl di nuovo legale il partito fascista.
Non scherziamo e non nascondiamoci dietro il fatto che la proposta di iniziativa di legge costituzionale per abolire il il divieto di ricostituzione del partito fascista è di un parlamentare del Pdl e non di tutto il partito.
Lo stesso Berlusconi, per farsi approvare una norma a lui favorevole, prima manda avanti un singolo deputato poi eventualmente la fa approvare da tutto il partito. E' il metodo dell'esploratore: si manda avanti un singolo parlamentare per sondare le reazioni.
Ecco che il fascista Eccher, nella scheda di Giornalettismo qui sotto una biografia, promuove questa legge costituzionale e trova subito un collega di Futuro e Libertà che gliela firma. Alla faccia dell'"antifascismo" dei finiani.
Compagne e compagni occhio, non scambiamo questi atti per goliardate, perchè questi sono tempi di confusione in cui può accadere di tutto. (red) 2 aprile 2011

Così sembrerebbe a leggere il disegno di legge costituzionale presentato in questi giorni in Senato da Cristiano De Eccher del Pdl, secondo cui sarebbe giunta l’ora di eliminare quell’obsoleta norma costituzionale che vieta la ricostituzione del partito fascista. Quando si dice il governo del fare, eh?

FATTI - Dunque via dalla Costituzione la dodicesima disposizione transitoria e finale che vieta la riorganizzazione del partito fascista. A chiederlo è appunto il disegno di legge costituzionale presentato in Senato da Cristiano De Eccher con cofirmatari tre senatori del Pdl Fabrizio di Stefano, Francesco Bevilacqua e Achille Totaro, e il collega di Futuro e liberta’ Egidio Digilio. Il testo, dal titolo ‘Abrogazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione’, e’ stato depositato a Palazzo Madama il 29 marzo e annunciato in Aula il giorno seguente, ma non e’ ancora stato assegnato a una commissione per l’inizio dell’esame. “Sono passati 65 anni e che ‘transitoria’ e’?”, spiega Bevilacqua contattato telefonicamente, “da transitoria sta diventando definitiva”. Beh, e allora? Facciamola diventare definitiva no? Con tanti problemi che ci sono, proprio la pulce nella Costituzione bisogna andare a trovare? E la crisi? E l’evasione? E l’immigrazione? Ma soprattutto, e i processi del Premier? Niente, secondo i senatori, l’esigenza di cancellare la norma è perentoria: potere dell’etimologia della parola, vieni a me. Il comma di cui si chiede l’abrogazione e’ il primo. “E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”, si legge. I padri costituenti aggiunsero poi un secondo comma, nel quale si stabilirono per un massimo di cinque anni dall’entrata in vigore della Costituzione “limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilita’ per i capi responsabili del regime fascista”. Sulla base del primo comma, nel 1952 fu approvata la ‘legge Scelba’ che sanci’ il reato di ‘apologia del fascismo’. Che attentato alla libertà di pensiero! Che vile atto immondo! Adesso che torniamo, vi spacchiamo le reni a suon di manganellate, vili vermi senza spina dorsale.

WHO ARE YOU? - Ma chi è questo prode paladino della logica che si batte solo in nome del fatto che una cosa o è “transitoria” o è “definitiva”? Intensa attività politica dentro Avanguardia Nazionale, “un’organizzazione politica della destra estremista ed eversiva italiana, fondata nel 1960 da Stefano Delle Chiaie e disciolta, legalmente, nel 1976″, di cui è stato responsabile per il Triveneto. Ruolo di coprotagonista nell’inchiesta sulla bomba di Piazza Fontana a Milano, che il 12 dicembre 1969 provocò la morte di 17 persone (e il volo da un davanzale della questura di un innocente, Pino Pinelli): ecco chi è Cristiano De Eccher.

(segue su)
http://www.giornalettismo.com/archives/120033/pdl-choc-via-dalla-costituzione-
la-norma-antifascista/

si veda anche, Presto un nuovo Msi?

http://www.direttanews.it/2011/04/02/berlusconi-fini-senatori-msi-fascismo-
antifascismo-berlusconi-fini-pdl-fli-costituzione-berlusconi-fini-litalia-forse-
non-sara-piu-un-paese-antifascista-masi/

Bevilacqua firma per chiedere l'abolizione del reato di Apologia del Fascismo.
Contro l'abrogazione della XII disposizione transitoria e finale della costituzione.

Per la nascita di una costituzione c’è bisogno, come spiegano nelle prime lezioni di diritto costituzionale, di un “fatto costituente”. Nel nostro paese questo “fatto” fu la resistenza partigiana che si oppose alla Repubblica di Salò. Era il 15 luglio 1946 quando l’assemblea costituente affidò ad una commissione di 75 membri la stesura della costituzione. I padri costituenti, politici come De Nicola e Terracini, pensarono bene, oltre a garantire i diritti fondamentali dell’uomo; di vietare la riorganizzazione del disciolto partito fascista. Quello che per anni vessò l’Italia, trascinandola in guerra con le clave contro nazioni molto più organizzate; quello colpevole dell’omicidio Matteotti; dell’incarcerazione di Gramsci. Il fascismo fu la negazione a tutte le fedi politiche.
Tornando al divieto di riorganizzazione del partito fascista, divieto ignorato ampiamente come possiamo vedere oggi con i tanti partiti pseudo fascisti presenti sul territorio, il sen. Bevilacqua, eletto nella circoscrizione di Vibo Valentia, insieme ad altri senatori del pdl fra cui De Eccher (imputato come co-protagonista per la strage di piazza Fontana), ha ben pensato di presentare, giorno 29 marzo 2011, al senato un atto in cui si richiede l’abrogazione della XII Disposizione transitoria e finale della costituzione.
In questa norma, contenuta nella costituzione, si legge al primo comma: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.”
Quindi, nonostante Vibo stia attraversando un periodo durissimo, basti pensare ai cassintegrati della Soft 4 Web o al dissesto idrogeologico che sta facendo precipitare in un baratro le frazioni come le Vene o Triparni senza contare la zona di cancello rosso a Vibo città. E non dimentichiamo il più evidente e scandaloso problema dell’acqua che 7 mesi ormai interessa la cittadinanza. In tutto questo trambusto, anziché portare all’attenzione del parlamento i problemi del vibonese (motivo per cui è stato eletto) il senatore Bevilacqua, ha pensato che il male più urgente, una delle prime cose da fare è trovare il modo per magari poter ricostituire (senza violare la legge) il partito fascista!
Magari si poteva pensare che nell’anno del 150 anniversario dell’unità d’Italia, per rispettare quanti ci hanno permesso con le loro lotte di superare il periodo più triste della nostra storia d’Italia, il senatore pensasse bene di proporre di ripulire la città da tutti i suoi innumerevoli simboli fascisti. Ad esempio i fasci littori adattati a portalampade presenti nella camera del consiglio comunale o alle scritte ingiuriose come le svastiche, le croci celtiche, le lodi al duce e le scritte razziste che riempiono i muri, privando la città della sua giusta dignità.
Il fascismo non è un’ideale, non ha politiche economiche o sociali alla base dei suoi principi. Il fascismo è “odio” in tutte le sue forme d’espressione.
Forse, anziché pensare di abrogare l’apologia del fascismo, dovremmo pensare di proporre una legge che aggiunga ai consueti simboli della Repubblica Italiana presenti negli uffici istituzionali, quali la bandiera Italiana e la fotografia del Presidente della Repubblica, un’immagine che ricordi la resistenza partigiana.
La resistenza e la lotta partigiana sono la base della nostra Repubblica, senza di essa non avremmo mai potuto respirare l’aria fresca della libertà. Questo partito del PdL pieno di ex-fascisti riciclati sta cercando di inquinare le nostre idee e di limitare la nostra libertà di pensiero.
Dobbiamo opporci a tutto questo, ora e sempre resistenza!

Link correlati: http://pdcivibovalentia.blogspot.com/

Bevilacqua firma per chiedere l'abolizione del reato di Apologia del Fascismo

Di Stefano e il Partito fascista, scoppia il caso in Abruzzo.

IL CASO. ABRUZZO. E’ già diventato un caso la proposta di Fabrizio Di Stefano e di altri senatori della Repubblica di abrogare la norma della Costituzione che vieta di riformare in Italia il Partito fascista.
Una proposta di legge formalizzata lo scorso 29 marzo a Palazzo Madama, ma del cui testo non c’è ancora traccia nel sito internet istituzionale. Ma il contenuto della proposta è ritenuto evidentemente ‘scomodo’, tanto da aver già sollevato numerose polemiche, anche in Abruzzo.
Di Stefano, nello specifico, è cofirmatario dell’atto del Senato numero 2651 con il quale si chiede l’abrogazione della XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione.
La Disposizione indica che: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista”.
Secondo Di Stefano, vice coordinatore regionale del Pdl, e gli altri senatori firmatari della proposta – Cristiano De Eccher (Pdl), Egidio Digilio (Misto – Futuro e libertà per l’Italia), Francesco Bevilacqua (Pdl) e Achille Totaro (Pdl) - quella norma adesso è anacronistica e non ha più senso, e va chiudi abrogata.
Non la pensano così, ovviamente, la maggior parte dei rappresentanti politici locali, che hanno gridato allo scandalo e contestato l’iniziativa del senatore abruzzese.
ANPI: «DI STEFANO SI RASSEGNI, ANTIFASCISMO IN ITALIA NON E’ TRANSITORIO»
Infine, sulla proposta-shock di Fabrizio Di Stefano si registra la presa di distanza dell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Pescara.
L’Anpi comunica al senatore Di Stefano che non è necessario che si carichi del gravoso compito di riscrivere la storia: «Di Stefano ha la memoria corta: il fascismo non fu soltanto un mero esercizio di potere assoluto, ma condusse l'Italia ad una guerra sciagurata ed alla catastrofe».
L’associazione pone poi l’accento sulla ‘responsabilità politica’ che Di Stefano ha in quanto senatore della Repubblica: «Non c’è norma transitoria che tenga – denuncia l’Anpi - per uno dei massimi responsabili della vita politica abruzzese, nelle cui mani passano decisioni importanti che pesano sulla vita di una intera regione. Per questo i cittadini abruzzesi devono ricordargli che ad essere per fortuna transitorio è lui e non il giudizio inappellabile della storia che ha condannato il fascismo come una delle piaghe peggiori nel ventesimo secolo».
«Si rassegni, il senatore Di Stefano – conclude l’associazione - l’Italia è e resterà un paese democratico e antifascista e Anpi Pescara troverà il modo di ricordarglielo in ogni occasione, a partire dal 25 aprile - nascita della nostra Democrazia della quale anche Di Stefano ampiamente gode - giorno ricordato per la Liberazione da quel fenomeno che lui stesso dichiara essere d’interesse psichiatrico qualora venisse riproposto».

Link relativo: http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=5341

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