Alcuni gesti che sono diventati simbolo per delle lotte a volte sono talmente ripetuti da gente che li fa per moda,opportunismo o addirittura in malafede che snaturano la semplicità e il senso che li hanno ispirati.
Parlo del gesto dell'inginocchiarsi da parte della comunità afroamericana per esprimere il dissenso contro la repressione delle minoranze negli Stati Uniti,portato alla ribalta dal giocatore(ormai senza contratto da più tre anni)di football americano Colin Kaepernick(vedi:madn Colin+Kaepernick )che si sedeva o inginocchiava durante l'inno nazionale.
La stessa situazione si è vista dopo l'omicidio di George Floyd(madn lorrore )nelle manifestazioni dei giorni successivi,anche nel resto del mondo,un'azione eseguita da diverse etnie,dagli ispanici ai caucasici,ma sicuramente nella maggior parte veramente solidali con l'ennesima morte di un afroamericano dovuta alla violenza poliziesca.
L'articolo di Left(abolire-i-decreti-sicurezza-piuttosto-che-inginocchiarsi )fa notare che in Italia si sono visti alcuni parlamentari tra cui l'ex Presidente della Camera Laura Boldrini inginocchiarsi dimenticandosi evidentemente di essere complici attivi di chi ha firmato i decreti sicurezza liberticidi e razzisti,un triste carosello fatto per farsi vedere e non dal cuore.
La Boldrini che nel frattempo ha cambiato casacca passando da Sel-Leu al Pd,che s'indignò durante il primo governo Conte quando per l'appunto vennero emanate le leggi di cui sopra fortemente volute da Salvini assieme ai grillini,dovrebbe agire politicamente invece che fare mera propaganda sociale.
Evidentemente la confusione della deputata è evidente,ne avevo già parlato e difesa in alcuni casi quando la bombardarono di insulti e minacce non solo per via delle fake news sulla sorella ma anche per la sua difesa a spada tratta dei nazisti ucraini in campo internazionale mentre era adirata in Italia per la vicenda della lista neofascista nel mantovano(vedi:madn lincoerenza-della-boldrini e link presenti).
Abolire i Decreti Sicurezza, piuttosto che inginocchiarsi?
di Giulio Cavalli
La vicenda di come la politica italiana stia declinando qui da noi ciò che accade negli Usa è altamente indicativa di una messa in scena che sembra avere preso il sopravvento sulle responsabilità di governo. Alcuni membri del Parlamento, di quelli che al governo ci sono, hanno deciso di inginocchiarsi come segno di solidarietà per la morte di George Floyd e per i diritti di tutti gli oppressi di qualsiasi etnia. Il gesto ha un’importante valenza simbolica, soprattutto alla luce della narrazione tossica che certa destra sta facendo della rivoluzione culturale in atto negli Usa che qualcuno vorrebbe banalizzare in qualche vetrina spaccata perdendo il focus e il senso del tutto.
Bene i simboli, benissimo. Però da un governo che si dice solidale con chi sta lottando contro la discriminazione ci si aspetterebbero anche degli atti politici, mica simbolici. I decreti sicurezza di salviniana memoria, ad esempio, sono una perfetta fotografia: criticati da ogni dove quando furono applicati durante il governo Conte I divennero la bandiera del centrosinistra su ciò che non si doveva fare. All’insediamento del Conte II ci dissero che l’abolizione di quei decreti sarebbe stata una priorità. La priorità è praticamente scomparsa. E pensandoci bene è scomparso anche tutto il dibattito sullo ius soli e sullo ius culturae che nessuno da quelle parti ha nemmeno il coraggio di pronunciare.
Così noi dovremmo accontentarci di una classe politica che fa esattamente quello che possiamo fare noi semplici cittadini scendendo in piazza come se non avessero loro le leve per modificare le cose. È tutto solo manifestazione d’intenti come se fossimo in eterna campagna elettorale e non ci sia un governo regolarmente insediato. Se invece il problema sta nell’alleanza con il Movimento 5 Stelle che è contrario all’abolizione dei decreti e a un serio percorso di integrazione e di diritti allora sarebbe il caso di dirlo e di dirlo forte per chiarire il punto agli elettori disorientati.
Non si governa con i simboli. Non basta più. I dirigenti non manifestano, agiscono.
Buon mercoledì.
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