giovedì 4 giugno 2020

IL RITORNO DI DE GREGORIO

Il noto criminale che ha calcato gli scranni parlamentari Sergio De Gregorio è stato arrestato dopo le sue innumerevoli iscrizioni nel registro degli indagati e accuse di riciclaggio e favoreggiamento della camorra,corruzione,associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio,truffa e false fatturazioni e corruzione in atti d'ufficio,quest'ultimo in relazione alla compravendita di voti dove Berlusconi e Lavitola furono condannati a tre anni per concussione,ma la prescrizione cancellò la pena detentiva,non la colpevolezza ricordiamocelo(ecco quando De Gregorio passò da Itala dei Valori al Pdl nella successiva legislazione,e col suo voto contribuì in maniera determinante alla caduta dell'allora governo Prodi,vedi:madn lennesima-condanna-di-berlusconi ).
Innumerevole pure la lista dei suoi accasamenti politici(Psi,Pdl,Idv,Forza Italia,Democrazia Cristiana per le Autonomie,nonché Italiani nel Mondo da lui da lui fondato),ecco che dai tre milioni di Euro presi dall'ex premier puttaniere si vede invischiato in 80 mila Euro estorti ad un barista romano in una rete di estorsione e di riciclaggio di cui è"lo stratega e il punto di riferimento indiscusso"in quanto possiede"una caratura criminale e scaltrezza davvero eccezionale"come dicono gli accusatori nel primo contributo(www.ansa.it ).
Invece nel successivo(www.ilfattoquotidiano.it )si fanno un poco i conti in tasca di questo truffatore e di tutte le ramificazioni con o senza prestanome in varie società di comodo create per riciclare il denaro sporco,mentre tra l'altro questo recidivo del crimine è pure un giornalista,che presto verrà cancellato dall'albo su richiesta degli ormai ex colleghi.

Estorsioni e riciclaggio, arrestato ex senatore De Gregorio

L'inchiesta è condotta dalla Squadra mobile di Roma

C'è anche l'ex senatore Sergio De Gregorio tra gli arrestati nell'operazione della Squadra mobile di Roma su un presunto giro di estorsioni e riciclaggio. Lo si apprende da fonti di polizia.
Sono nove le misure cautelari eseguite nell'ambito dell'operazione scattata stamattina.
L'ex parlamentare dell'Idv poi transitato nelle file del Pdl, Sergio De Gregorio, è passato alla storia politica e giudiziaria degli ultimi 20 anni per aver partecipato alla cosiddetta "operazione libertà", come venne chiamato il passaggio di deputati e senatori dal centrosinistra al centrodestra, voluto da Silvio Berlusconi, per far cadere il governo Prodi.

De Gregorio, in particolare, venne accusato di aver ottenuto da Berlusconi 3 milioni di euro per passare dall'Idv al centrodestra che poi lo sostenne per diventare presidente della Commissione Difesa del Senato.
Berlusconi venne processato per la compravendita di parlamentari, ma alla fine intervenne la prescrizione.

"Ha una caratura criminale e scaltrezza davvero eccezionale" dice il Gip di Roma descrivendo l'ex senatore Sergio De Gregorio, arrestato insieme ad altre otto persone con le accuse di estorsione, riciclaggio e auto riciclaggio in un'indagine della Direzione distrettuale antimafia coordinata dal procuratore aggiunto Ilaria Calò e dal sostituto Francesco Minisci.

"De Gregorio si conferma punto di riferimento indiscusso, lo stratega del gruppo, sempre pronto a 'sistemare' le cose - aggiunge il giudice Antonella Minunni nell'ordinanza custodia cautelare - è lui che risolve le questioni sorte all'interno del gruppo e che suggerisce ogni volta le strategie difensive. E' recidivo avendo riportato, tra l'altro, condanne per corruzione in atto contrario ai doveri d'ufficio".

"Vuoi tenere aperto questo bar o no? Vuoi che torniamo domani mattina e ti mettiamo i sigilli?". Così il gruppo criminale, guidato dall'ex senatore Sergio De Gregorio, minacciava il gestore di un bar di Roma se non avesse "consegnato loro la somma di 80 mila euro". L'episodio è citato nell'ordinanza cautelare firmata dal gip di Roma a carico di nove persone. I fatti risalgono al 29 aprile 2016. "Mentre era presente sul posto a rafforzare i propositi anche De Gregorio, nel ruolo di mandante", tre degli arrestati hanno minacciato il commerciante paventando i sigilli se non avesse pagato, "ovvero non avesse fatto consegnare" i soldi "da un cliente del bar di nazionalità romena, che li aveva sottratti per poi rendersi irreperibile". In base a quanto ricostruisce il giudice, gli arrestati hanno quindi costretto il titolare del bar a reperire "gli 80 mila euro, procurandosi così l'ingiusto profitto". La somma è stata "investita nelle attività commerciali di cui De Gregorio", assieme a un altro indagato, "era titolare occulto".

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


De Gregorio, l’ex senatore “finanziò un diplomatico che gli aveva chiesto una campagna contro il governo albanese”.

È il retroscena che emerge dalle carte dell’operazione “Pianeta Italia”, coordinata dalla Dda di Roma. L’ex parlamentare di Italiani nel Mondo, noto per aver contribuito, nel 2008, alla caduta del governo Prodi, grazie al suo passaggio a Forza Italia, è accusato di estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio.

di Vincenzo Bisbiglia  | 4 Giugno 2020 
“Mi devo occupare della questione albanese”. Sergio De Gregorio – arrestato nell’ambito di una inchiesta della Dda di Roma – nel 2017 aveva finanziato le attività di Ilir Kulla, un alto diplomatico di Tirana, il quale aveva assegnato all’ex senatore il compito di “organizzare una campagna denigratoria nei confronti del governo albanese”, nel tentativo di far cadere il governo locale guidato dal premier Edi Rama. Kulla, fra l’altro, è il consigliere politico dell’attuale presidente della Repubblica, Ilir Meta, fattore che rischia di creare non poco imbarazzo negli assetti politici dello stato balcanico. È il retroscena che emerge dalle carte dell’operazione “Pianeta Italia” che ha portato a nove misure cautelari. L’ex parlamentare di Italiani nel Mondo, noto per aver contribuito, nel 2008, alla caduta del governo Prodi, grazie al suo passaggio a Forza Italia, è accusato di estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio. Al politico albanese, De Gregorio avrebbe versato la somma di 30.000 euro.

Di Gregorio, Kulla e la “questione albanese” – Ilir Kulla, 46 anni, è una personalità politica “molto in vista” in patria, come annotano gli inquirenti: esperto di sicurezza e “analista di geopolitica in buoni rapporti con l’Italia già da svariati anni”. Consigliere politico di due presidenti, l’attuale Ilir Meta e il suo predecessore Rexhep Mejdani, ai magistrati risulta essere “amico personale di Salah El Din Kuftaro, figlio del gran Muftì, massima autorità religiosa in Siria e direttore del Abou Nour, la più importante Fondazione Islamica del Medio Oriente (il 70% degli albanesi sono di religione musulmana, ndr)”. Non solo, “avendo ottime amicizie su Roma”, Kulla “è stato proprio uno degli intermediari per il rilascio delle due ragazze Simona Torretta e Simona Pari, sequestrate in Siria” nel 2004.

Secondo la ricostruzione, i 30.000 euro versati a Kulla facevano parte di una somma complessiva di 55.000 euro che De Gregorio aveva a sua volta ottenuto in prestito da tale Eraldo Barletta (non indagato): gli altri 25.000 euro erano stati “investiti” nella conversione del Bar Surma di via Flavia, in centro, ottenuta secondo i pm attraverso l’estorsione ai danni dei precedenti proprietari. Durante una conversazione del 30 gennaio 2017, intercettata dalla Squadra mobile di Roma, Barletta si lamenta con De Gregorio della mancata restituzione del prestito. All’opposizione dell’ex senatore, l’uomo replica che “Ilio (Ilir Kulla, ndr)… in Albania… ha dichiarato che non ha mai ricevuto soldi… da te… e da nessuno per te…”. “In base a quanto emerso dalle intercettazioni – si legge nell’ordinanza – Kulla aveva dato mandato a De Gregorio di organizzare, attraverso le sue conoscenze e i mezzi di comunicazione a sua disposizione, una campagna di stampa denigratoria per il governo albanese, che ne provocasse la caduta”. E ancora: “Lo stesso Kulla era giunto in Italia nel pomeriggio del 26 febbrai 2017 al fine di seguire da vicino la vicenda”.

La protezione a Udisens in cambio di soldi – Tutt’altra vicenda riguarda i rapporti con la società Udisens, che sembrava aver trovato protezione da parte del sodalizio guidato da De Gregorio. La società romana che si occupa di vendere apparecchi acustici – i cui vertici non sono indagati – secondo gli inquirenti avrebbero versato in tre tranche, fra il 2016 e il 2017, una somma pari a 15.250 euro sul conto della Italia Global Service srl, società della galassia dell’ex senatore. “Siamo andati a parlare in maniera civile per dirgli di lasciare in pace questo cristiano, perché era peccato che lo stavano distruggendo psicologicamente a lui e alla figlia”. De Gregorio diverrà anche socio della Udisens, avendo il compito di promuovere la Udisens International. “Io ti assisto – si sente dire all’ex forzista – ma lui sulla storia dei negozi non ha alternative… perché io gliel’ho messa in maniera tale che ho detto: io ti assisto, però io devo guadagnare… mica di posso assistere perché sei bello… perché ti chiami Udisens… voi lavorate, ma ho lavorato pure io”.

La promozione della Udisens avveniva anche attraverso il magazine online Pianeta Italia News, che fa riferimento alla Pianeta Italia srl, società al 79% di Giuseppina De Iudicibus, prestanome di De Gregorio e anche lei indagata. Al momento dell’arresto, l’ex senatore risultava residente in Portogallo, dove è registrata la Ittica Italiana srl, un’altra delle società utilizzata per riciclare i fondi derivanti dalle attività illecite, nata formalmente con lo scopo di realizzare “un allevamento di pesci”.

Nessun commento: