lunedì 15 giugno 2020

GLI INFELICI CHE ODIANO E INVIDIANO

Tanto per spezzare gli argomenti dei temi che spesso sono riproposti anche perché è la situazione che
è così e che impone per forza di cose un livello di saturazione della cronaca che per l'80% è dominata dalla pandemia del coronavirus e per il resto dalla violenza poliziesca nel mondo condita da una politica che tenta di proseguire la sua deriva a destra,un post sull'infelicità che porta all'odio che si manifesta con l'invidia,il menefreghismo,la cattiveria e lo sputtanamento trova dignitosamente spazio.
Nell'articolo di Left(gli-infelici-che-impazziscono-della-felicita-altrui )un vademecum su come individuare ed evitare queste persone,che non solo vediamo sui mezzi di comunicazione di massa ma che incontriamo quotidianamente al lavoro o in piazza o nei locali...beh ultimamente meno spesso viste le restrizioni.
Perché i veri e propri"haters",termine anche abusato negli ultimi anni e riferito quasi esclusivamente agli scassapalle che si trovano nei social che non avendo una vita propria guardano a quella degli altri trovando sempre qualcosa da contraddire,sono differenti dagli infelici che come detto precedentemente oltre che odiare sono gelosi di quello che non hanno,costantemente pronti a sparlare alle spalle altrui e sempre desiderano e disprezzano anche quel poco che rende felice un'altra persona o un gruppo più o meno numeroso di esse.
Come si dice giustamente questi infelici agiscono per sottrazione,se non arrivano ad ottenere sia fisicamente che mentalmente qualcosa o qualcuno vogliono che anche gli altri non lo ottengano,in un egoismo totale ed eterno che potrebbe corrompere anche un'anima pura e retta,ragione per la quale è meglio levarseli di torno.

Gli infelici che impazziscono della felicità altrui.

di Giulio Cavalli
Ci sono persone che non riescono a essere soddisfatte di se stesse completamente senza odiare qualcuno, qualcosa, qualche nazione. Le riconosci perché cominciano ogni frase con un “ma” che è una roncola contro qualcuno

Sono persone che agiscono per sottrazione, che non riescono a immaginare una vita e un mondo in cui si possa aggiungere qualcosa, sono quelli ossessionati dal non essere all’altezza e siccome sono dei nani vedono giganti dappertutto e li chiamano intellettuali o professoroni quando semplicemente usano gli altri come fondotinta per coprire le proprie insicurezze e le proprie brutture.

Gli infelici li riconosci perché impazziscono di fronte alla felicità altrui e fanno di tutto per smontarla, inetti come sono a costruirsi la propria felicità. Sono gli stessi che per reclamare i propri diritti riescono al massimo a volere che vengano tolti diritti anche agli altri, tutto per sottrazione, sempre per sottrazione.

Schivate gli infelici che impazziscono della vostra felicità, statene lontani, non nutrite la loro bile procurandovi inutili preoccupazioni: ci sono persone che non riescono a essere soddisfatte di se stesse completamente senza odiare qualcuno, qualcosa, qualche nazione. Li riconosci perché prendono un particolare, spesso ininfluente, per costruirci sopra un ragionamento utile solo a confermare (in modo fallace) i loro pregiudizi e di solito hanno bisogno di allungarsi la credibilità con qualcosa di lussuoso perché confondono la nobiltà d’animo con il possesso di oggetti.

È un intossicamento continuo che si riflette dappertutto: in politica odiano, nel lavoro malelinguano, nei rapporti sociali invidiano e in società si travestono da signorotti pienotti mentre poi cavalcano un bonus e una cassa integrazione. Sono borghesotti di provincia che hanno il terrore di esplorare anche solo la modifica di una, una solo, delle loro modeste abitudini.

Li riconosci perché cominciano ogni frase con un “ma” che è una roncola contro qualcuno.

Respirate liberi, alti, non convenzionali.

Buon venerdì.

(ps: so che vi aspettavate qualcosa su Montanelli, ma non alimenterò la sua petulante agiografia sprecando un boicottaggio).

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