sabato 18 ottobre 2014

TORINO E TERNI IN PIAZZA

Prendo spunto dall'articolo di Contropiano(http://contropiano.org/lavoro-conflitto/item/26975-torino-corteo-fiom-e-degli-studenti-la-polizia-carica-tutti )per spendere due parole sulle manifestazioni di ieri di lavoratori e studenti in sciopero che hanno manifestato a Torino e a Terni soprattutto per la prima città.
A Torino infatti c'era la protesta per il summit Ue dei ministri del lavoro che prosegue anche oggi:alla manifestazione indetta dalla Fiom si è aggiunta quella degli studenti e dei centri sociali che hanno fatto un poco i birbanti esplodendo dei petardi,lanciando fumogeni e pomodori e di contro la celere li hanno massacrati di botte e arrestati sei.
Comunque i segnali di Torino e soprattutto di Terni(http://contropiano.org/lavoro-conflitto/item/26951-siderurgia-all-ast-di-terni-come-all-ilva-occorre-nazionalizzare-le-fabbriche )sono buoni in quanto la gente scende in piazza consapevole che la nuova manovra finanziaria del governo sia di un'immondità pazzesca che sembra degna del peggio esecutivo di destra.


Torino.Corteo Fiom e degli studenti,la polizia carica tutti.


Se i problemi sociali non ricevono soluzione né ascolto, anzi li si ingigantisce con una politica economica criminale, le tensioni sono destinate ad aumentare. Nonostante le cautele – a volte comprensibili, altre molto meno – di chi i problemi sociali, e i relativi conflitti, li affronta per mestiere.
Lo si è visto stamattina a Torino, dove la manifestazione dei metalmeccanici, indetta dalla Fiom, cui hanno parecipato anche migliaia di studenti, è stata attaccata dalla polizia che intendeva mettere le mani addosso ad alcune centinaia di ragazzi che agitavano fumogeni, gridavano slogan “poco educati”, mandavano musica da un furgone e lanciavano innocui pomodori.
Alle ragioni dei metalmeccanici (jobs act, contratti separati, crisi e licenziamenti, testo unico sulla rappresentanza – firmato dalla Cgil nazionale, ma contestato in Fiom – arroganza delle aziende, ecc) si sono dunque aggiunte e sovrapposte quelle “di movimento”, concentrate sulla contestazione del “vertice europeo” dei ministri del lavoro, semiclandestino, in programma oggi e domani al Teatro Regio di Torino.

Le cariche della polizia sono infatti arrivate fin oltre la metà di piazza Castello, risparmiando in pratica - e nemmeno troppo - soltanto il palco da cui doveva parlare Maurizio Landini, segretario generale della Fiom. Manganellate, lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo e qualche petardo lanciato per ritardare l'avanzata dei cordoni degli uomini in divisa si sono così susseguiti anche durante il suo intervento, e Landini, al termine, ha dovuto fare i conti con quanto era avvenuto sotto i suoi occhi. Purtroppo, è avvenuto ripescando parte della vecchia retorica piccista, contro il movimento (perlomeno la parte dei presunti “cattivi”); ammodernata però dalla constatazione che la polizia se la prendeva serenamente anche con gli operai in tuta blu e bandiera della Fiom in spalla. E quindi: "Non è accettabile che si tenti di utilizzare, rovinandola, una manifestazione che ha avuto a Torino un successo che non si vedeva da anni. Nello stesso tempo mi pare vi sia stata una gestione non utile della piazza da parte delle forze dell'ordine che hanno lanciato lacrimogeni su migliaia di persone, in particolare quando sono stati lanciati lacrimogeni in direzione del palco, quando ce n'erano cento da isolare".Ma ha dovuto anche segnare la fine totale della momentanea “intesa cordiale” e personale con Renzi: il governo "Sta facendo una manovra sotto dettatura di Confindustria, che mi pare l'ultima che può dare lezioni in questo Paese. Se c'è la crisi in questo Paese è anche colpa degli imprenditori, che non investono, che vanno all'estero e non mi pare che il modello Fiat sia un modello da estendere". E quindi di fronte a una manovra come questa bisogna "andare allo sciopero generale e anche oltre".Intanto Renzi prosegue senza discutere nulla con nessuno (o meglio: prendendo ordini dall'Unione Europea e cercando di accontentare le imprese).

La polizia ha proceduto, sembra, al sequestro del furgone con cui lo spezzone di movimento si era presentato in piazza, fermando anche cinque persone. E alza la tensione in attesa del pomeriggio, quando dovrebbe iniziare il “vertice” dei nemici del lavoro.

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