La notizia dell'abdicazione di Re Juan Carlos di Spagna in favore del figlio Felipe era nell'aria da parecchi mesi,pieni di critiche e di accuse verso uno degli ultimi monarchi d'Europa che ha visto la propria carriera costellata più di scandali e di episodi poco chiari rispetto ad azioni per il proprio popolo.
Ricordiamoci di questo emerito pezzo di merda come stampella di Franco e del franchismo che ha portato lo Stato spagnolo indietro nel tempo con una dittatura che ha causato migliaia di morti in una delle guerre civili più devastanti che il mondo ricordi.
L'articolo preso da"Il fatto quotidiano"traccia un profilo dell'ex re spagnolo,e si può dedurre da quello che è scritto che appunto la sua storia e quello per cui sarà ricordato sono per lo più per fatti di cronaca nera come l'assassinio del fratello,degli scandali politici ed economici,di corruzione e per le numerose amanti che ha avuto nel corso della sua vita.
Oppositore estremo dell'autodeterminazione del popolo basco,Juan Carlos si è distinto per la sua politica conservatrice e fascista,in un tempo che ormai è diventato anacronistico pensare che una persona possa decidere e comandare per un intero popolo,il periodo dei re è scaduto da parecchi anni,e questo è stato uno di quelli più pessimi che una nazione ha avuto la sfortuna di avere.
Juan Carlos abdica, Felipe diventerà re di Spagna: “Mi sostituirà, è pronto”.
"La mia unica ambizione è stata e sarà sempre di contribuire alla libertà e al progresso della Spagna. Il principe delle Asturie incarna la stabilità dell'istituzione della monarchia, ha la maturità per regnare e aprire una nuova fase" dice durante il discorso alla nazione. Il re uscente ha quindi espresso "gratitudine al popolo spagnolo" e alla regina Sofia "il cui appoggio non è mai mancato". Il nuovo sovrano sarà Felipe VI.
È pronto per la corona” e sarà re di Spagna. Dopo 39 anni di regno Juan Carlos di Borbone cede il trono al figlio, principe delle Asturie, che diventerà il nuovo sovrano con il nome di Felipe VI. Nel suo discorso alla nazione l’ormai ex monarca spiega che “una nuova generazione reclama protagonismo. Una generazione più giovane merita di andare avanti”.
Juan Carlos svela di aver pensato di abdicare al compimento del suo 76° compleanno lo scorso gennaio. Nel suo saluto agli spagnoli il re ha ricordato la crisi economica che ha colpito duramente il paese ma ha rivendicato con “orgoglio” tutto quello che la Spagna è stata in grado di fare. “Desidero esprimere la mia gratitudine al popolo spagnolo a tutte le persone che hanno incarnato il potere e le istituzioni dello stato durante il mio regno e a quanti mi hanno aiutato con generosità e lealtà a svolgere le mie funzioni. Guidato dalla convinzione di rendere un servizio agli spagnoli, una volta che mi sono ripreso sia fisicamente che nell’attività istituzionale ho deciso di porre fine al mio regno e di abdicare al trono di Spagna“.
“La mia unica ambizione è stata e sarà sempre di contribuire alla libertà e al progresso della Spagna. Il principe delle Asturie incarna la stabilità dell’istituzione della monarchia, ha la maturità per regnare e aprire una nuova fase”. Il nuovo capo di Stato sottolinea il padre “ha la responsabilità, la preparazione e l’esperienza per portare la corona”. Felipe ha aggiunto avrà “il pieno sostegno della moglie Letizia“. Il re ha quindi espresso gratitudine alla regina Sofia “il cui appoggio non è mai mancato”.
L’annuncio del premier Mariano Rajoy e la lettera su Twitter. È stato il premier Mariano Rajoy ad annunciare al Palazzo della Moncloa l’intenzione del re Juan Carlos di abdicare in favore dell’erede ”al quale trasmetterà le funzioni di capo dello Stato. Il re mi ha appena comunicato la sua intenzione di abdicare e aprire il processo di successione. In un termine molto breve le corti spagnole procederanno alla proclamazione come re di Spagna dell’attuale principe delle Asturie”.
Quella di re Juan Carlos è la prima abdicazione su Twitter (la foto ufficiale diffusa sul social network). La casa reale spagnola ha diffuso sul social network l’immagine della lettera di abdicazione firmata dal sovrano e consegnata al primo ministro. “Firmo e consegno al Signor Presidente del Governo questo atto con il quale comunico la mia decisione di abdicare alla corona di Spagna”, scrive il sovrano, che si firma: il re di Spagna, don Juan Carlos I di Borbone.
Il governo spagnolo ha convocato un consiglio dei ministri straordinario per domani perché non esiste, nella Costituzione spagnola, una legge che specifichi i passi da fare per una abdicazione. Nel suo messaggio istituzionale Rajoy ha elogiato il lavoro di Juan Carlos come “un difensore infaticabile dei nostri interessi” e ha assicurato che il processo di abdicazione si svolgerà “in un contesto di stabilità istituzionale e come prova di maturità della nostra democrazia”. Il re Juan Carlos “lascia un impagabile debito di gratitudine“. Juan Carlos ha annullato un impegno che aveva per oggi in Catalogna, mentre il principe Felipe è arrivato stamattina da El Salvador. La regina partirà invece domani per New York.
Intanto sui social network, secondo El Pais, è partito un tam tam che diffonde la voce di manifestazioni indette per le 20 di stasera in diverse città del Paese. Si tratterà di dimostrazioni a favore della Repubblica, nelle quali si dovrebbe chiedere la convocazione di un referendum in cui gli spagnoli decidano se mantenere o meno la monarchia.
Il re che nel 1981 sventò un colpo di Stato. Juan Carlos è stato l’emblema del dopo franchismo e della Spagna democratica, di cui è stato uno strenuo difensore, sventando addirittura un tentativo di colpo di Stato nel 1981. Ma negli ultimi anni della sua vita, sia a causa di problemi di salute sia per avere inanellato una serie di gaffe, il sovrano ha incarnato la decadenza delle case reali, attualmente in serie difficoltà in alcuni tra i principali paesi europei, colpiti dalla crisi economica e da un ritorno delle rivendicazioni autonomistiche. Nato in esilio a Roma si trasferisce a Madrid nel 1948. Pochi anni dopo, nel 1956, dramma in famiglia, nella residenza portoghese dei Borbone. Suo fratello Alfonso viene ucciso da un colpo d’arma da fuoco. Sarebbe stato proprio Juan Carlos ad ucciderlo, dopo avere puntato l’arma per gioco contro di lui, ma la versione ufficiale sostiene che Alfonso stesse pulendo l’arma e un colpo sia partito.
Francisco Franco lo designa successore. Diversi anni dopo, nel 1969, il dittatore Francisco Franco, al potere in Spagna dopo la guerra civile del 1936, designa Juan Carlos suo successore. La monarchia era già stata proclamata nel 1947, ma Franco si era autonominato reggente, avviando un regime di destra, nazionalista, cattolico e anti comunista. Per anni la Spagna è isolata, ma negli anni sessanta vive una sorta di primo miracolo economico. Considerato a lungo un principe fantoccio del franchismo, Juan Carlos smentirà i sui critici appena morto Franco e al momento di salire al trono nel 1975, quando verrà elaborata la nuova costituzione democratica, con 17 ampie autonomie regionali (tra cui regimi speciali per Catalogna e Paese Basco per rispondere alle spinte indipendentiste), approvata da un referendum popolare con l’88% dei voti nel dicembre 1978, e poi parzialmente modificata.
Gli ultimi anni di regno: l’incidente in Botswana e lo scandalo Urdangarin. Gli ultimi anni del suo regno sono invece decisamente difficili, dopo lo scoppio della bolla immobiliare nel 2008 e della profonda crisi economica che ha colpito la Spagna. Nel 2012, il sovrano è operato d’urgenza all’anca dopo un costoso safari in Botswana (insieme con l’amante accanto alla quale viene fotografato dopo aver ucciso un elefante), in piena crisi economica. È subito scandalo, anche perché Juan Carlos è presidente onorario del Wwf spagnolo. Il re è obbligato a scusarsi pubblicamente, ma crescono le richieste di abdicazione a favore del principe Felipe. La situazione peggiora all’inizio dell’anno. Dopo una nuova operazione il re esce dall’ospedale con le stampelle, apparendo decisamente vecchio ed indebolito. Ma non finisce qui: una delle sue figlie, l’infanta Cristina viene coinvolta nello scandalo di corruzione in cui è sospettato suo marito Inaki Urdangarin.
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