Per ora mi soffermo a scrivere solo due appunti per rispetto dei parenti e degli amici di Ciro Esposito,il ragazzo ammazzato a Roma nel prepartita della finale di Coppa Italia lo scorso tre maggio da un fascista romano(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2014/05/gastone-fascista-primo-della-lista.html ),Daniele de Santis,già noto per i suoi precedenti politici e criminosi.
Ciro è stato ferito a morte dai colpi sparati da questo pezzo di merda mentre stava tentando di difendere altre persone coinvolte in quello che vogliono far passare come un atto di uno squilibrato,un episodio a se stante ma che oltre alla responsabilità di De Santis si celano altri colpevoli ancora da individuare,o già conosciuti e tenuti nascosti.
Chi è andato a Roma a tifare la propria squadra sa di come le forze del disordine appoggino spudoratamente la tifoseria di casa e che spesso si divertano a guardare(se non provocare)gli scontri per poi infierire sulla tifoseria ospite.
Non so e non voglio sapere la fede politica di Ciro,non interessa,quello che importa è che il suo è stato un gesto istintivo di difesa verso persone più deboli pagata con la vita.
Articolo preso da Infoaut.
Ciro Esposito,morto per mano fascista.
Non ce l’ha fatta Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito a Roma lo scorso 3 maggio prima della finale di Coppa Italia. E’ morto questa notte all’ospedale Gemelli di Roma dove era ricoverato da 50 giorni. “Insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali”, ha spiegato Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione. Ieri le condizioni di salute di Ciro si erano improvvisamente aggravate. A complicare il quadro clinico, dopo un ultimo intervento al polmone venerdì scorso, è arrivata un’infezione polmonare.
Esposito era stato gravemente ferito da colpi di
pistola. A sparare Daniele De Santis, alias Gastone, esponente negli anni
passati della Curva Sud della Roma e noto neofascista legato al gruppo il
Trifoglio, i cui esponenti nel 2003 occuparono indisturbati i vecchi impianti
sportivi della Lazio in Via Tor de Quinto, dai quali De Santis uscì per
affrontare i tifosi partenopei, avviati all’Olimpico. De Santis è attualmente
detenuto per l’accusa di tentato omicidio, che ora si è tramutato in omicidio
volontario.
“Chiediamo alle istituzioni di fare la loro
parte” è l’appello della famiglia di Ciro che aggiunge ”Daniele De Santis non
era solo. Vogliamo che vengano individuati e consegnati alla giustizia i suoi
complici. Vogliamo che chi, nella gestione dell’ordine pubblico, ha sbagliato
paghi. Innanzitutto il prefetto di Roma che non ha tutelato l’incolumità dei
tifosi napoletani. Chiediamo al presidente del Consiglio di accertare le
eventualità responsabilità politiche di quanto accaduto”. ”Nessuno può
restituirci Ciro ma in nome suo chiediamo giustizia e non vendetta. Oggi non è
gradita la presenza delle istituzioni che si sono nascoste in questi 50 giorni
di dolore”. Proclamato il lutto cittadino a Napoli.
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