martedì 3 giugno 2014

AGGUATO FASCISTA A TORINO

L'ennesimo attacco con le lame di un gruppo di fascisti ai danni di un compagno stavolta ha avuto Torino come città sotto la lente d'ingrandimento per quella che è diventata un'emergenza sociale e per pochi centimetri non si sono avute conseguenza mortali.
Tutt'ora la giovane vittima è in prognosi riservata con un polmone bucato,ma non sarebbe in pericolo di vita al momento:gli aggressori sono stati individuati,due di loro sono stati arrestati e gli altri quattro sono stati denunciati a piede libero.
Sui motivi dell'agguato non ci sarebbero dubbi in quanto i fascisti hanno deliberatamente cercato e seguito il compagno in metropolitana per poi accoltellarlo in piazza Massaua,e anche se le indagini stanno proseguendo la matrice politica è evidente.
Articolo preso da"La Stampa".


Giovane di sinistra accoltellato da 6 ragazzi di destra nel metrò
Il grave episodio in piazza Massaua, a Torino. Il ferito ricoverato in prognosi riservata al Mauriziano. Si cerca di ricostruire il movente.
Di Massimo Numa
Torino.

Un torinese di 27 anni è stato aggredito, secondo una prima ricostruzione al vaglio degli inquirenti da 6 ragazzi, tre maggiorenni e tre minorenni, tra cui due ragazze, tutti fermati dalla polizia. Due di loro sono stati arrestati: uno si chiama Alberto Gelmi (18 anni), l’altro è un minorenne (R.M.).Gli altri quattro sono stati denunciati a piede libero.

La vittima è stata colpita da una coltellata che lo ha raggiunto al polmone ed è in gravi condizioni all’ospedale Martini, ricoverato in prognosi riservata. Il coltello era stato gettato in un cestino dell’immondizia, ed è stato recuperato.

Secondo alcuni testimoni, il movente dell’aggressione sarebbe di natura politica: il ferito farebbe parte dell’area antagonista di sinistra, gli aggressori invece sarebbero di destra. Il modo di vestire del ferito avrebbe attratto l’attenzione del gruppo di giovani, mentre si trovavano sulla linea metro all’altezza di piazza Massaua. Sul grave episodio sta indagando la Digos.

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