giovedì 9 gennaio 2014

LE FALSE POLITICHE DI SINISTRA DI RENZI

Renzi-Letta
Breve commento all'articolo redazionale di Senza Soste che vede delle anomalie nelle posizioni di Renzi riguardo alcuni punti del suo progetto in quanto troppo di sinistra e per contro non da Pd,punti come una sostanziale modifica se non il cancellamento della legge Bossi-Fini in materia di immigrazione e clandestinità e sul tema delle unioni civili e di un'apertura sui matrimoni gay.
Il pezzo parla anche della modifica alla legge elettorale ma non fa riferimento al job act di cui ho già parlato e che è patto col diavolo,ma rimanendo nel contesto si spiega come questi interventi che tanto sembrino di sinistra invece siano delle forzature create appositamente per sbilanciare politicamente l'assetto ultimo che vede Letta e Alfano in uno stato di perenne compromesso.
Tali azioni sono svolte a rompere questo equilibrio in modo che l'attuale governo vacilli sempre più verso alla rottura totale,escludendo dal gioco per ora operazioni in materia di politica economica che sappiamo già tutti essere manovrate da Bruxelles della quale siamo più giorno dopo giorno una colonia sempre maggiormente decentrata.

La supercazzola di Renzi a Letta. 
Mentre il governo Letta si gongola per lo spread sotto i 200 punti, unico successo di una politica economica e finanziaria disastrosa con disoccupazione alle stelle e votata solo ad austerità e salvataggio delle banche, il borioso neoducetto del Pd procede nell'opera di destabilizzazione del governo. Renzi infatti incalza Letta con una tripla supercazzola creando immediatamente una rottura con Alfano e il nuovo centrodestra.
1. La supercazzola sulla legge elettorale. Renzi ha presentato un tris di proposte (modello spagnolo, Mattarellum, sistema dei sindaci) per non dare alibi a nessuno e procedere all'approvazione di una legge elettorale che una volta in essere potrà togliere anche l'alibi del Porcellum, cosicché il voto anticipato potrebbe concretizzarsi con meno timori. Ma il tris di proposte divide tutto l'arco parlamentare con divisioni anche all'interno del Pd stesso. Difficilmente ci sarà accordo indolore.
2. La supercazzola sulla Bossi-Fini. Con l'occhiolino diretto a sinistra il furbo Renzi vuole abolire il reato di clandestinità e ridurre da 18 a 2 i mesi di permanenza nei Cie. Non è un caso che la polemica sui lager chiamati Cie o Cara sia esplosa in questi giorni per i fatti vergognosi di Lampedusa. Nei Cie sono anni che succedono quelle cose, ma ora il furbetto Renzi ha bisogno di mostrare una rinnovata etica della politica, con i  media che lo hanno assecondato dando largo spazio allo scandalo dei Cie di Lampedusa. La legge simbolo del centrodestra rischia ora di creare una rottura insanabile col governo anche se si tratta di cambiamenti di facciata che non modificano l'impianto sui flussi migratori o sui diritti,  ma si limitano a togliere una parte di storture inutili, vesssatorie e punitive che la destra aveva inserito nella legge e buttato in pasto al proprio elettorato. La proposta ha anche come obiettivo quello di dividere il popolo grillino, già in passato dimostratosi impreparato ad affrontare questo tema.
3. La supercazzola delle unioni civili. Sempre strizzando l'occhio a sinistra, il furbo Renzi crea un'ulteriore frizione con il centrodestra, oltre che con molti bacchettoni lettiani e cattolici all'interno del Pd. Così come sull'immigrazione, va a colpire a livello simbolico nella pancia dell'elettorato della grande coalizione di governo.
Molti si chiederanno, Renzi è diventato di sinistra? Affatto. Tutta questa politica dell'annuncio è una sua strategia d'immagine per coltivare la sua figura di giovane, efficiente, moderno e coraggioso politico. Sa benissimo che in queste condizioni, con un governo di larga coalizione e di transizione, certe scelte sono dolorosissime e che l'esecutivo non è pronto a farle, pena la propria estinzione. Il borioso fiorentino sa anche che in termini di politiche economiche e finanziarie non può promettere nulla per il futuro, perché lui fa parte di quella nicchia politica che è garante dei poteri forti europei, di Draghi, Merkel e delle banche. Renzi non mette in discussione il fiscal compact, i trattati europei, il tetto del 3% fra deficit e pil e sa bene che la colonia Italia dovrà sottostare ai diktat di Bruxelles: taglio spesa pubblica, privatizzazione di beni e servizi strategici e compressione dei salari per mantenere minimamente competitiva l'economia oltre che una progressiva riforma del mercato del lavoro in termini di facilità di licenziamento e ricattabilità.
In questo contesto non gli rimane che coltivare la propria immagine giovane, risoluta ed al passo coi tempi. Ed ecco allora che le unioni civili e un ritocco alla vergogna dei Cie diventano l'unico terreno dove poter elevarsi e darsi una riconoscibilità nel contesto politico di una mediocre colonia delle periferia europea. Il furbetto Renzi, comunque, un terremoto lo ha già creato quando l'alfaniano Cazzola (a proposito di supercazzole) ha messo in guardia i suoi: occhio a trovare un compromesso sulle unioni civili perché l'Inps non reggerebbe sul potenziale gioco che molti farebbero per ottenere la reversibilità delle pensioni, a questo punto meglio i matrimoni gay. Alfano è quasi svenuto. Formigoni, invece, si è inalberato ed ha tuonato: "Altro che gay e immigrati, pensiamo al lavoro e all'economia. Ci sono altre priorità". Caro Formigoni, lo sai anche te che le leggi su economia e lavoro le hanno già scritte a Bruxelles e sono figlie del capitalismo liberista di cui sei alfiere. Quindi mettiti comodo e goditi la supercazzola che Renzi sta facendo al suo compagno di partito Presidente del Consiglio. 
Redazione - 3 gennaio 2013 

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