Oggi sono passati novantatré anni da quando a Livorno presso il teatro Goldoni nacque il Partito Comunista Italiano dopo la scissione dal Partito Socialista,e fino al 1991 mantenne intatto il proprio nome e dopo la rottura di quell'anno si formarono il Pds e il partito della Rifondazione Comunista.
Sono passati tanti anni da quella data ed è superfluo raccontare quello che è accaduto in Italia e nel mondo da quel giorno,ma come detto nell'articolo preso da Senza Soste il 21 Gennaio"è un’occasione per ribadire e rivendicare la nostra linea politica di assoluta rottura con l'attuale sistema economico neo-liberista,che ha generato la crisi economica e che governa il mondo".
Quindi avanti con le nostre idee anche se i detrattori e gli oppositori sono sempre pronti dietro l'angolo a fare lo sgambetto che secondo loro sarà decisivo a farci cadere senza più farci risalire,ma sarà dura cari nemici.
Oltre al commento l'articolo parla anche della due giorni di festa e di lotta che Livorno come da tradizione propone per commemorare al meglio la nascita del Pci nel weekend a venire...una lunga marcia inizia sempre con un piccolo passo!
VENERDÌ 24 GENNAIO
presso il Centro Politico 1921, Via dei Mulini, 29
h. 18,00 presentazione libro "NOI SAREMO TUTTO - Nuova composizione di classe, conflitto e organizzazione" con la partecipazione dei compagni della rete Noi Saremo Tutto, del Collettivo Militant - Roma, e l'autore Paolo Cassetta
h. 20,00 CENA POPOLARE
A seguire DJ-SET
SABATO 25 GENNAIO
h. 15,30 CORTEO per commemorare la nascita del Partito Comunista d'Italia. RITROVO di fronte il Teatro Goldoni
h. 20,00 CENA POPOLARE al Centro Politico 1921, Via dei Mulini 29
A seguire CONCERTO con
MALASUERTE FI*SUD
KENTO & MAD SIMON from KALAFRO
presso il Centro Politico 1921, Via dei Mulini, 29
h. 18,00 presentazione libro "NOI SAREMO TUTTO - Nuova composizione di classe, conflitto e organizzazione" con la partecipazione dei compagni della rete Noi Saremo Tutto, del Collettivo Militant - Roma, e l'autore Paolo Cassetta
h. 20,00 CENA POPOLARE
A seguire DJ-SET
SABATO 25 GENNAIO
h. 15,30 CORTEO per commemorare la nascita del Partito Comunista d'Italia. RITROVO di fronte il Teatro Goldoni
h. 20,00 CENA POPOLARE al Centro Politico 1921, Via dei Mulini 29
A seguire CONCERTO con
MALASUERTE FI*SUD
KENTO & MAD SIMON from KALAFRO
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APPELLO DELLA DUE GIORNI
UNA LUNGA MARCIA INIZIA SEMPRE CON UN PICCOLO PASSO
Due giorni al Centro Politico 1921 per festeggiare la nascita del Partito Comunista d’Italia
Il 21 gennaio del 1921 nasceva a Livorno il Partito Comunista d’Italia, dopo la scissione del Partito Socialista, il quale aveva ormai adottato una linea moderata, parlamentare e di compromesso con il capitalismo.
C’era stato il biennio rosso, c’erano state le rivolte contadine, le fabbriche venivano occupate dagli operai che chiedevano diritti sul lavoro, maggiori salari e altre rivendicazioni verso padroni sordi e interessati solamente al profitto. C’era la crisi, l’aumento dei prezzi, il problema dei reduci e i soldati si rifiutarono di andare a combattere in Albania.
Il governo non sapeva dare risposte.
Poteva realizzarsi una rivoluzione in senso socialista, era il momento di trasformare l’occupazione delle fabbriche e tutto il malcontento generale in un moto rivoluzionario, che potesse non solo portare migliori condizioni di lavoro, ma che potesse trasformare l’intera società.
Questa spinta non ci fu, il Partito Socialista e i sindacati rinunciarono al tentativo, dando la colpa all’immaturità delle masse, mentre invece immatura era la maggior parte dei dirigenti che scelsero la via parlamentare e non vollero lottare.
Il tutto si concluse con alcune vittorie in ambito di aumento dei salari e diritti sindacali, ma niente fu in confronto alla repressione subita, il compromesso con confindustria, il patto di pacificazione. Inoltre, negli anni a venire, venne spianata la strada al fascismo che ben si saldò con gli interessi dei padroni, schiacciando ogni forma di rivendicazione da parte dei lavoratori e ogni spinta rivoluzionaria per il cambiamento della società stessa.
E così quel 21 gennaio del 1921 si consumò la scissione, con a capo il gruppo degli ordinovisti di Antonio Gramsci, e subito dopo nacque il Partito Comunista d’Italia, partito rivoluzionario, che oltre a portare avanti la lotta di classe e le rivendicazioni dei lavoratori, si prefiggeva di arrivare ad un cambiamento radicale della società tramite un’insurrezione, per la creazione di uno stato socialista basato su un sistema economico-sociale senza privilegi, sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale.
La mancata rivoluzione del 1919/1920 poneva la necessità di creare una avanguardia in grado di realizzare una rivoluzione. E questa avanguardia era il Partito Comunista d’Italia.
Il 21 gennaio non è una ricorrenza o una data da commemorare, il 21 gennaio è un’occasione per ribadire e rivendicare la nostra linea politica di assoluta rottura con l’attuale sistema economico neo-liberista, che ha generato la crisi economica e che governa il mondo.
Il capitalismo cresce, si realizza e raggiunge l’apice attraverso l’impoverimento della maggior parte dei cittadini, attraverso meccanismi di sfruttamento e disuguaglianze sociali.
Ogni legge, ogni scelta dei governi, viene dettata dai forti interessi internazionali, dalle banche, dalla speculazione finanziaria, che poco hanno a che vedere con il lavoro garantito, l’emancipazione, l’eguaglianza, la giustizia sociale e i diritti, alla base invece di una società comunista. La crisi economica è il prezzo più alto da pagare al capitale, e il momento più alto dello sfruttamento, è l’apice della sua forza distruttrice.
È la dimostrazione concreta che la lotta di classe in questi anni è andata avanti, ma portata dall’alto, dalle borghesie imperialiste di tutto il mondo contro di noi.
Il 21 gennaio è anche l’occasione per rimarcare la necessità di un’organizzazione comunista forte, di classe, che torni ad agire in contro-tendenza rispetto al pensiero unico liberale che predomina come imperante, e che è ritenuta l’unica via per governare il mondo.
Un’organizzazione comunista che ricrei le condizioni per un movimento di classe, una ricompattazione del mondo del lavoro e una ricomposizione reale di tutti quei segmenti sociali che compongono il proletariato; un’organizzazione che sia in grado di rimettere in discussione le scelte dei governi e della borghesia in maniera conflittuale, in modo da poter raggiungere un cambiamento radicale vero, che dia risposta alla crisi economica attuale, alla povertà, alla mancanza di lavoro.
Insomma, un’organizzazione che torni a spingere la storia.
È per questi motivi che continuiamo a festeggiare il 21 gennaio. Per ribadire la nostra lunga marcia, legittimata sempre di più dai disastri del capitalismo, iniziata in Italia con quel piccolo passo.
Alla luce di quello che succede oggi nel mondo, è innegabile il ruolo che ha avuto la scienza comunista – il materialismo storico – nel prevedere le “barbarie” generate il capitalismo.
Invitiamo perciò tutti coloro che condividono questa analisi e questo percorso a partecipare alla due giorni di iniziative di socialità, discussione e approfondimento e al corteo del 25 gennaio.
Oggi più di ieri, comunisti.
Centro Politico 1921 – Livorno
UNA LUNGA MARCIA INIZIA SEMPRE CON UN PICCOLO PASSO
Due giorni al Centro Politico 1921 per festeggiare la nascita del Partito Comunista d’Italia
Il 21 gennaio del 1921 nasceva a Livorno il Partito Comunista d’Italia, dopo la scissione del Partito Socialista, il quale aveva ormai adottato una linea moderata, parlamentare e di compromesso con il capitalismo.
C’era stato il biennio rosso, c’erano state le rivolte contadine, le fabbriche venivano occupate dagli operai che chiedevano diritti sul lavoro, maggiori salari e altre rivendicazioni verso padroni sordi e interessati solamente al profitto. C’era la crisi, l’aumento dei prezzi, il problema dei reduci e i soldati si rifiutarono di andare a combattere in Albania.
Il governo non sapeva dare risposte.
Poteva realizzarsi una rivoluzione in senso socialista, era il momento di trasformare l’occupazione delle fabbriche e tutto il malcontento generale in un moto rivoluzionario, che potesse non solo portare migliori condizioni di lavoro, ma che potesse trasformare l’intera società.
Questa spinta non ci fu, il Partito Socialista e i sindacati rinunciarono al tentativo, dando la colpa all’immaturità delle masse, mentre invece immatura era la maggior parte dei dirigenti che scelsero la via parlamentare e non vollero lottare.
Il tutto si concluse con alcune vittorie in ambito di aumento dei salari e diritti sindacali, ma niente fu in confronto alla repressione subita, il compromesso con confindustria, il patto di pacificazione. Inoltre, negli anni a venire, venne spianata la strada al fascismo che ben si saldò con gli interessi dei padroni, schiacciando ogni forma di rivendicazione da parte dei lavoratori e ogni spinta rivoluzionaria per il cambiamento della società stessa.
E così quel 21 gennaio del 1921 si consumò la scissione, con a capo il gruppo degli ordinovisti di Antonio Gramsci, e subito dopo nacque il Partito Comunista d’Italia, partito rivoluzionario, che oltre a portare avanti la lotta di classe e le rivendicazioni dei lavoratori, si prefiggeva di arrivare ad un cambiamento radicale della società tramite un’insurrezione, per la creazione di uno stato socialista basato su un sistema economico-sociale senza privilegi, sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale.
La mancata rivoluzione del 1919/1920 poneva la necessità di creare una avanguardia in grado di realizzare una rivoluzione. E questa avanguardia era il Partito Comunista d’Italia.
Il 21 gennaio non è una ricorrenza o una data da commemorare, il 21 gennaio è un’occasione per ribadire e rivendicare la nostra linea politica di assoluta rottura con l’attuale sistema economico neo-liberista, che ha generato la crisi economica e che governa il mondo.
Il capitalismo cresce, si realizza e raggiunge l’apice attraverso l’impoverimento della maggior parte dei cittadini, attraverso meccanismi di sfruttamento e disuguaglianze sociali.
Ogni legge, ogni scelta dei governi, viene dettata dai forti interessi internazionali, dalle banche, dalla speculazione finanziaria, che poco hanno a che vedere con il lavoro garantito, l’emancipazione, l’eguaglianza, la giustizia sociale e i diritti, alla base invece di una società comunista. La crisi economica è il prezzo più alto da pagare al capitale, e il momento più alto dello sfruttamento, è l’apice della sua forza distruttrice.
È la dimostrazione concreta che la lotta di classe in questi anni è andata avanti, ma portata dall’alto, dalle borghesie imperialiste di tutto il mondo contro di noi.
Il 21 gennaio è anche l’occasione per rimarcare la necessità di un’organizzazione comunista forte, di classe, che torni ad agire in contro-tendenza rispetto al pensiero unico liberale che predomina come imperante, e che è ritenuta l’unica via per governare il mondo.
Un’organizzazione comunista che ricrei le condizioni per un movimento di classe, una ricompattazione del mondo del lavoro e una ricomposizione reale di tutti quei segmenti sociali che compongono il proletariato; un’organizzazione che sia in grado di rimettere in discussione le scelte dei governi e della borghesia in maniera conflittuale, in modo da poter raggiungere un cambiamento radicale vero, che dia risposta alla crisi economica attuale, alla povertà, alla mancanza di lavoro.
Insomma, un’organizzazione che torni a spingere la storia.
È per questi motivi che continuiamo a festeggiare il 21 gennaio. Per ribadire la nostra lunga marcia, legittimata sempre di più dai disastri del capitalismo, iniziata in Italia con quel piccolo passo.
Alla luce di quello che succede oggi nel mondo, è innegabile il ruolo che ha avuto la scienza comunista – il materialismo storico – nel prevedere le “barbarie” generate il capitalismo.
Invitiamo perciò tutti coloro che condividono questa analisi e questo percorso a partecipare alla due giorni di iniziative di socialità, discussione e approfondimento e al corteo del 25 gennaio.
Oggi più di ieri, comunisti.
Centro Politico 1921 – Livorno
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