giovedì 16 gennaio 2014

LA 'NDRANGHETA BRACCIO VIOLENTO DEL PADRONE

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Non è di certo il primo caso in cui un sindacalista che voglia compiere degnamente il proprio lavoro venga in primis minacciato a parole e poi massacrato di botte,ci sono stati anche casi di efferate uccisioni dovute quasi esclusivamente in ambito mafioso,tant'è che nell'immediato dopoguerra in Sicilia vi furono decine di vittime tra le persone che dovrebbero tutelare i lavoratori e non il contrario.

E l'agguato,la trappola tesa ieri a Milano in zona Affori altro non è che la lunga mano criminale della 'ndrangheta che ha pestato a sangue Fabio Zernini:fortunatamente,non a breve tempo,ma si rimetterà e l'augurio espresso nel comunicato dei Cobas qui sotto ripreso da Infoaut è quello di tutte le persone che vogliono che la lotta operai continui e che non venga ostacolata con violenza dal braccio armato dei padroni.

Milano, aggredito un attivista sindacale dei SI Cobas

Fabio Zerbini, attivista sindacale dei SI Cobas e da tempo protagonista delle lotte al fianco dei lavoratori della logistica e di quelle antirazziste, ha subito una vile aggressione nella giornata di ieri, a Milano. Le minacce rivoltegli dai suoi aggressori durante il pestaggio non sembrano lasciare spazio a dubbi sulle motivazioni dell'agguato, un tentativo di intimidirlo e di farlo desistere dal portare avanti le proprie battaglie.
Di seguito riportiamo il comunicato del SI Cobas e ci uniamo alla solidarietà nei confronti di Fabio Zerbini:

Milano, Affori - Un agguato in stile mafioso ad un compagno dirigente del Sindacato Intercategoriale Cobas

Oggi pomeriggio il compagno Fabio Zerbini è stato attirato in una specie d’imboscata e pestato a sangue. Con la scusa di un incontro per risarcire i danni di un incidente automobilistico (uno specchietto rotto) avvenuto a fine dicembre, è stato attirato in zona Affori. Appena sceso dall’auto, è stato assalito a tradimento e pestato a sangue. Gli aggressori si sono quindi allontanati promettendogli una brutta fine se si occuperà ancora dell’organizzazione delle lotte operaie. Questo pestaggio è la continuazione della strategia repressiva che combina l’intervento delle forze del disordine, con quelle dell’ordine di mafia, n’drangheta e camorra di cui hanno fatto le spese i nostri militanti sindacali, con minacce, processi, pestaggi, incendi d’auto ecc…
Più lo scontro politico si accentua, più si intrecceranno queste azioni atte ad intimidire la lotta dei lavoratori della logistica, ma solo l’estensione di questa, l’organizzazione di essa e dei COBAS potrà garantire una maggior difesa agli attacchi posti in atto dal padronato e dai loro sgherri, contro i sindacalisti attivi.
Non ci faremo intimidire! Un caloroso saluto e una pronta guarigione va a Fabio, uno dei nostri compagni più in vista nelle lotte portate avanti tra gli operai della logistica.

Il S.I. COBAS nazionale

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