giovedì 29 marzo 2012

LA MORTE DI MARIO SOCRATE

Breve articolo,ma fino adesso è uno dei pochi che ho trovato,che parla brevemente della morte del poeta e partigiano Mario Socrate scomparso ieri all'età di 92 anni.
Oltre alla breve descrizione di alcune sue opere che variano tra poesia,saggi,romanzi e il lavoro di traduttore(fu anche attore con Pasolini interpretando il ruolo di Giovanni Battista nel"Vangelo secondo Matteo"e sceneggiatore dei film di Lizzani"Achtung banditi"e"Il gobbo")Socrate fu anche il poeta delle battaglie sociali del proletariato oltre che autore di canzoni popolari come quella sotto riportata sulla guerra in Vietnam.
Il primo pezzo è preso dal sito"blitzquotidiano.it".
Morto Mario Socrate, poeta del Neorealismo.
ROMA – Si e' spento a 92 anni lo scrittore e ispanista Mario Socrate, poeta di ispirazione neorealista che ha raccontato in versi le battaglie sociali del proletariato. I funerali, rende noto la famiglia, si terranno domani alle ore 11.30, al Tempio Egizio all'interno del cimitero del Verano a Roma.
Nato a Roma nel 1920, attivo nella Resistenza e poi influente protagonista della vicenda politica e culturale del secondo dopoguerra, tra i fondatori del quindicinale 'Citta aperta' (1956), docente universitario, Socrate ha vissuto e lavorato nella capitale, accompagnando al lavoro sulla poesia un'intensa attivita' di saggista e traduttore in versi e prosa dal francese, il russo, lo spagnolo.
Tra gli altri, ha tradotto e presentato con uno studio critico 'I sonetti dell'amore oscuro e altre poesie inedite' di Federico Garcia Lorca (Garzanti 1985). Tante le sue raccolte di poesia, da 'Poesie illustrate' (Vettorini, 1950) a 'Favole paraboliche' (Feltrinelli, 1961) e 'Il punto di vista' (Garzanti, Premio Viareggio per la poesia 1985) fino a 'Rotulus pugillaris e altre poesie sparse' (Manni, 2004).
Noi lo chiamiamo Vietnam.
Mentre fai la tua scalata,
vecchio Sam che cosa vedi?
Cosa vedi? Cosa vedi?
Cosa vedi da lassù.

C'è una terra ormai bruciata
dove sei passato tu.
Ma ti trema sotto i piedi,
scricchiolando ogni piolo.
 E insorgendo, fischia il vento,
 a lasciarti ancor più solo.
 Questo tuo isolamento
 se non sai come si chiama:
 Noi lo chiamiamo Vietnam! 
 Vietnam! Vietnam!

 Dove vai su quella scala,
 dove vai vecchio Zio Sam.

E tra i Bi-cinquantadue
mentre chiedi comprensione,
cosa senti, cosa senti,
cosa senti un po' più in là.

Anche sulle terre tue
sta crescendo un'altra età.
Un'età della ragione
che oggi prende la parola.
 E con noi la grida il giorno
 con la bianca e negra gola!
 Questa età e questo giorno,
 se non sai come si chiama:
 Noi lo chiamiamo Vietnam!
 Vietnam! Vietnam!

 Dove vai su quella scala,
 dove vai vecchio Zio Sam.

Ma perchè tra il gas che asfissia
lanci giù la fosca offerta,
pace a vampe, pace a vampe,
pace a vampe di napalm.

Una pace crocifissa
questa volta non si fa.
E' una pace assai diversa
questa che una terra invasa
 chiede per la terra intera,
 giù le mani, torna a casa!
 Questa pace nuova e vera
 se non sai come si chiama: 
 Noi lo chiamiamo Vietnam! 
 Vietnam! Vietnam!

 Dove vai su quella scala,
 dove vai vecchio Zio Sam.

Questo grido che ora senti
cresce e sale più deciso,
più di come, più di come,
più di come sali tu.

Per la rosa, va, dei venti,
est e ovest, nord e sud.
Unirà quel che hai diviso
più di quanto puoi pensarlo
 porterà una stessa foce
 anche il Volga e il Fiume Giallo.
 Questa forza è questa foce
 se non sai come si chiama: 
 Noi lo chiamiamo Vietnam! 
 Vietnam! Vietnam!

 Scendi giù da quella scala,
 scendi giù vecchio Zio Sam! 

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