Si comincia con Washington e soprattutto la parte politica repubblicana che vede nella Chiesa(e a dir loro a torto nella figura del pastore tedesco)un pericolo sociale,in quanto soprattutto in America latina da sempre ha cercato di difendere con singoli e coraggiosi sacerdoti la voglia di libertà del popolo contro l'oppressione e il potere statunitense che la storia ha visto troppe volte mettere gli Usa presidenti fantoccio in quegli Stati.
Il secondo articolo parla dei ripetuti strafalcioni giornalistici dell'inguardabile Stefano Paci di SkyTg 24 che continua ad affermare che i dissidenti cubani incarcerati arrivino a 3000 unità contro la decina o poco più rilevata da Amnesy International.
La confusione sempre imbarazzante di certi giornalai vuol far sì che si dipinga il Papa che da giovincello era seguace di Hitler come un difensore di Castro e compagnia bella:niente di più falso per il prete altamente gallonato che ha fatto dell'anticomunismo una vocazione forse superata solo dal suo predecessore Giovanni Paolo II.
Benedetto XVI: l'inciucio tra Vaticano e Cuba denunciato dagli Stati Uniti.
di Gennaro Carotenuto
http://www.gennarocarotenuto.it/
I 3000 detenuti politici a Cuba del vaticanista di sky Stefano Paci. http://www.gennarocarotenuto.it/
Non arriva ai media italiani la fitta polemica tra Stati Uniti e Vaticano rispetto all’imminente arrivo del Papa a Cuba, previsto per oggi e che ha portato ad almeno un incidente aperto con il Cardinale Ortega che ha chiesto aiuto alla Polizia per far sgomberare una chiesa dell’Avana. In particolare le organizzazioni cubano-statunitensi di Miami hanno stigmatizzato un viaggio che “solo conviene alla dittatura castrista”. Da Miami e da Washington non si perdona al Vaticano la presunta linea morbida nei confronti di Cuba Rivoluzionaria e in particolare il fatto che la Chiesa cattolica condanni l’embargo statunitense contro l’isola fin da prima dello storico viaggio di Giovanni Paolo II nel 1998.
La denuncia dell’embargo come illegittimo, peraltro condivisa dal Vaticano con tutti i paesi del mondo salvo Israele, è sicuramente il punto più algido del conflitto tra Vaticano e Stati Uniti su Cuba e ripetutamente il cardinale Jaime Ortega è stato di fatto accusato di collaborazionismo per impedire di usare il tema della presunta assenza di “libertà religiose” nell’isola per attaccare il governo. Vari esponenti politici statunitensi come Ileana Ros-Lehtinen, parlamentare repubblicana come il senatore Marco Rubio, denunciano apertamente “l’inciucio tra Chiesa cattolica e Cuba”.
Negli ultimi mesi anche l’opposizione interna ha alzato il tiro contro la chiesa e in almeno un caso si è aperto un conflitto al termine del quale esponenti anticastristi sarebbero stati allontanati da una chiesa cattolica dell’Avana. Lo scorso 14 marzo sarebbe stato lo stesso Cardinal Ortega a chiamare la Polizia per far sgomberare la chiesa di Nuestra Señora de la Caridad all’Avana da una dozzina di oppositori, prontamente stigmatizzato sulle pagine del Miami Herald da Andrés Oppenheimer, una delle penne più in voga contro tutti i governi di centro-sinistra latinoamericani.
Di fronte alle proteste dagli Stati Uniti, dove varie figure pubbliche hanno ricordato che la Chiesa cattolica ha spesso ospitato riunioni di dissidenti in Cile, in Salvador e in altri paesi dove esistevano dittature di destra, lo stesso Cardinal Jaime Ortega, in un comunicato stampa, è stato fermissimo nell’affermare che la chiesa accoglie tutti ma non è possibile strumentalizzarla per convertire un tempio in barricata e rompere lo spirito di armonia e di speranza per la visita di Benedetto XVI.
Secondo l’ex-incaricato d’affari statunitense a Cuba Wayne Smith, “le relazioni armoniose tra Vaticano e Cuba sono viste molto negativamente da Washington e ci sono stati passi ufficiali perché la Chiesa cattolica contribuisca ad alzare il livello dello scontro. Ma la Chiesa cattolica non si è mai prestata a tali piani”.
Lo stesso Smith, intervistato dal messicano La Jornada, ha ricordato come sia perfettamente pubblico che negli ultimi due anni almeno 35 milioni di dollari sono stati versati, in particolare da USAID, per finanziare oppositori del governo cubano con lo scopo di destabilizzare il governo.
Tali finanziamenti sono illegali a Cuba e sarebbero illegali nella maggior parte dei paesi del mondo e sono all’origine della maggior parte degli arresti di oppositori nell’isola dove, secondo Amnesty International, vi sarebbero almeno undici prigionieri politici. Lo stesso Dipartimento di Stato di Washington è accusato di avere investito fondi pubblici statunitensi nella creazione e nel costruire l’immagine internazionale di associazioni anti-cubane come le “Damas en Blanco”.
Per una panoramica generale sul viaggio del Papa in Messico e a Cuba: <http://www.gennarocarotenuto.it/17937-benedetto-xvi-in-messico-e-a-cuba-le-chiavi-per-capire-il-viaggio-del-papa/>
In occasione dell'imminente arrivo del signor Ratzinger a Cuba c'è da attendersi un'overdose di stupidaggini sulla situazione politica dell'isola e di intervistone a personaggi come la dissidente telecomandata Yoani Sánchez o qualche altro fenomeno stile Osvaldo Payá o Elisardo Sánchez. Su Sky hanno già iniziato con le panzane. Pubblichiamo qui sotto il commento di Gennaro Carotenuto (red.)
Sto cercando di capire da dove il vaticanista di SKY tiri fuori la notizia che ripete da giorni a ogni SkyTG24 per la quale, per opera della chiesa cattolica, in occasione della visita del Papa sarebbero stati liberati a Cuba la bellezza di tremila prigionieri politici.
Caspita, sto tutto il giorno qui a studiare di America latina ma questa mi era sfuggita! Per avere una versione neutra su questi temi chi scrive va sempre per prima cosa a vedere l’ultimo rapporto di Amnesty che per Cuba si trova a questo link. Non viene identificato un numero definitivo di prigionieri di coscienza ma quello che appare sicuro è il numero di undici (11).
A questi potrebbero aggiungersi alcune altre unità secondo la stessa Amnesty, arrivando intorno alla ventina. Venti di troppo probabilmente, ma sempre venti rispetto alle centinaia di prigionieri politici in Messico da dove Paci parla e dei quali chissà perché non fa parola. Per arrivare a tremila ne mancano duemilanovecentottanta!
Altre fonti, meno neutre di Amnesty, sul numero dei prigionieri politici a Cuba si spingono intorno all’ottantina. Mettiamo pure che tali fonti siano tutte comuniste come l’Economist e il Financial Times per Berlusconi. Vogliamo raddoppiare? Triplicare? Resta il fatto che in ogni SkyTg24 viene ripetuta gratuitamente una notizia falsa e tendenziosa che Stefano Maria Paci ha letto di fretta chi sa dove e, pur essendo il tema dei diritti umani straordinariamente importante, riporta senza alcuna seria verifica professionale.
Eppure sarebbe stato facile verificare. Restiamo sempre alle fonti giornaliste mai tenere con Cuba. Il quotidiano La Repubblica lo scorso dicembre pubblicava la notizia dell’amnistia a Cuba che fin dal titolo riporta: Amnistia, Cuba libera 2.991 detenuti. Tra loro cinque prigionieri politici. Cinque prigionieri politici, gli altri sono persone condannate per reati comuni. Di tremila prigionieri politici liberati a Cuba per la visita del Papa (a quanto mi risulta) parla solo il sito Attualissimo, non proprio una perla di autorevolezza giornalistica. Milioni di italiani pagano un salato canone mensile a Sky per avere come fonte del principale canale all-news italiano “Attualissimo”? "Accuracy, Accuracy, Accuracy" diceva Pulitzer… traducetelo per Paci…
Gennaro Carotenuto tratto da http://www.gennarocarotenuto.it
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