giovedì 26 novembre 2009

VIOLENZA CONTRO CHI NON VUOLE PIU' VIOLENZA

Ieri sera mentre si ricordava la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne ecco come i criminali in divisa,per l'occasione carabinieri e poliziotti assieme,si siano uniti per pestare i componenti(quasi tutte donne)del presidio organizzato a Piazzale Cadorna.
Sorge spontanea la domanda se questi picchiatori abbiano una madre,delle fidanzate o mogli,figli sorelle nonne ed amiche per giustificare il fatto di aver manganellato e ferito diversi manifestanti che volevano celebrare una giornata simbolo contro tutte le violenze compiute sia da cristiani che islamici,comunisti e fascisti,bianchi e neri nei confronti delle donne.
Evidentemente il mondo femminile di cui sono circondati questi elementi servitori del regime sono a loro volta pestate ed umiliate,stuprate e minacciate così come le ragazze e le donne rinchiuse nei lager di Stato cui faceva riferimento lo striscione tanto contestato dalle forze del disordine e che ha provocato gli scontri.
I commenti si sprecano,la vergogna che per l'ennesima volta ha ricoperto i militari italiani è da urlare a tutti,e per questo aderisco all'appello di far circolare il più possibile gli avvenimenti di ieri sera,fornendo nel primo contributo un articolo tratto da Indymedia Lombardia e nel secondo un post tratto dal blog"Marginalia"(l'indirizzo si trova più avanti,appena dopo il link di un breve passaggio degli incidenti preso da Youtube).

http://www.youtube.com/watch?v=7yZnMB7g_44
http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/2009/11/cariche-poliziesche-durante-la-giornata.html

La polizia stupra, scriviamolo ovunque!!!

Adesso non ci sono più scuse: complici siamo, e lo siamo tutte e tutti.Ieri, giornata contro la violenza maschile contro le donne, la polizia - corpo di disordine, stupro,repressione - ha colpito esattamente chi dice di voler tutelare. Il cosiddetto sesso "debole", quello che vorrebbero piegato, impaurito, in castigo perenne. Le donne milanesi, le compagne, le femministe, ieri hanno resistito un minuto di più. Hanno sbattuto in faccia alla PS, con le loro teste rotte, ma ancora urlando, che le donne non vogliono delegare a nessuno la loro difesa, la loro vita, i loro desideri!Queste donne milanesi non sono sole, hanno complici ovunque. Dietro a ogni donna che cammina, che lavora, che si prostituisce, che partorisce, che VIVE, dietro ad ognuna di esse c'è una potenziale complice. Complice della solidarietà verso le donne migranti rinchiuse nel lager delle nostre città, complice di ogni donna che si autodetermina. E ora, provate a scovarci tutte!!!!L'autodeterminazione di una è l'autodeterminazione di tutte!Per ogni striscione censurato ne nascono altri mille, per ogni donna offesa siamo tutte parte lesa!

Figlie di Nessuno - da qualunque luogo....
Stupri non denunciabili e cariche poliziesche durante la "giornata internazionale contro la violenza sulle donne".

Sappiamo che ci sono stupri non denunciabili, quelli cioè commessi da coloro che dovrebbero (secondo una certa retorica sessista e razzista) garantire la nostra "sicurezza". Lo sappiamo da tempo e da tempo abbiamo affermato che noi non siamo complici di quest'altra forma di omertà. Vogliamo denunciare la violenza esercitata sulle donne, migranti e non, tra le cosiddette pareti domestiche, i luoghi di lavoro e le parrocchie, come anche le questure, i carceri e soprattutto i Centri di identificazione ed espulsione. Per questo oggi, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, siamo state in tante, in diverse città, a scendere in strada con presidi itineranti, volantinaggi, scorribande contro-informative e striscioni che denunciavano quello che in tanti/e non vogliono vedere e cioè che (anche) nei Cie si stupra. E che ha stuprare è la polizia, quella che mandano nelle strade per "difenderci". Non ci stupisce allora che sia stata proprio l'apertura di uno striscione che affermava questa scomoda verità a provocare una violenta reazione poliziesca a Milano. Poche ore fa, infatti, in Piazzale Cadorna, durante il presidio promosso dalle compagne milanesi che avevano aderito all'appello Noi non siamo complici!, presidio che aveva riunito diverse realtà femministe e antirazziste, alcune donne hanno aperto uno striscione: "Nei centri di detenzione per immigrati la polizia stupra". Immediata la reazione della polizia, la richiesta di chiudere lo striscione, il sacrosanto rifiuto. Partono le cariche, violente. Le/i contuse/i sono diverse/i. Intanto, a poche fermate di metro, in quelle stesse ore le femministe dette "storiche" della Libreria delle donne di Milano festeggiavano a loro modo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne con un iniziativa dal titolo Diritti e castighi. Non avendo in questo momento energia e lucidità a sufficienza riprendo dal lancio di stampa dell'iniziativa: (e ad ognuna le proprie riflessioni): "Dal 2002 Lucia Castellano dirige la Seconda Casa di Reclusione di Milano-Bollate - un esempio di civiltà e innovazione unico in Italia -, affiancata da altre due donne: la Vice Direttora Cosima Buccoliero e la Comandante della Polizia Penitenziaria Alessandra Uscidda. Nel suo lavoro si orienta mettendo al centro l'attenzione e il rispetto per l'altro/a, considerando il potere come un'opportunità per poter fare, attraverso una capacità progettuale e trasformativa in grado di produrre cambiamenti significativi nel contesto in cui opera e in chi lo abita, rifiutando "la gelida cultura autoritaria e burocratica che domina il mondo del carcere», improntata «al machismo, alla prepotenza e alla vessazione". Doppia solidarietà alle compagne e alle/ai antirazziste/i di Milano..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie di dare visibilità a quanto successo

Marginalia ha detto...

scusa non mi sono firmata dalla fretta