martedì 24 novembre 2009

CANNAVARO VAFFANCULO

Ennesima intrusione delle"(de)menti"calcistiche in ambito sociale con relativi svarioni,non difensivi ma offensivi,come vuole il caso di Fabio Cannavaro già recidivo dopo i fatti di Madrid coi suoi amichetti Ultras Sur che non perde l'occasione di sviscerare il suo fervente fascismo dichiarando che i cori contro Balotelli della scorsa domenica non avevano matrice razzista.
Tema più volte trattato quello del calcio e dei calciatori che assieme a gruppi ultrà sono di un imbarazzante xenofobia che se latente nel caso dei professionisti non lo è in quello di alcune tifoserie.
E'sempre meglio spendere un paio di parole in più piuttosto che lasciare che l'acqua nera scorra sotto i ponti poichè personaggi tipo Cannavaro,Buffon,Abbiati,Aquilani e Sereni,solo per citare qualche nome di calciatore in attività(ricordando Di Canio e Tacconi)che delle loro scelte politiche non hanno mai fatto mistero della loro propensione verso la destra estrema,sia con intervista che ostentando simboli nazifascisti.
Costoro sono delle merde milionarie che danno dello sport un esempio negativo ai giovani fin dalla primissima età,assieme alle tifoserie tipo Inter,Lazio,Verona e ultimamente anche di alcune che un tempo erano più di sinistra come Roma e Milan(almeno per alcuni gruppi).
"Ci vorrebbero più Zampagna e Lucarelli e meno ignoranza e fascistelli"parafrasando una rima del coro meno"grave"cantato dalle merde(non tutti)juventine domenica sera,perchè i cori più fastidiosi e osceni mica li hanno fatti sentire o sono stati ripostati dalla stampa.
I due articoli successivi sono tratti da"Senza Soste"con riferimenti al Livorno a firma di Tito Sommartino seguito da quello di Tifeoweb a firma di Andrea Doi che ha travisato doppiamente gli slogan ed i simboli presentati dai due vergognosi rappresentanti della Nazionale Buffon e Cannavaro.

Vergogna Cannavaro: "Su Balotelli nessun coro razzista"

"Sono anni che vado negli stadi e mi sento dire di tutto, mi pare che quelli in questione non fossero razzisti". Ha dell'incredibile quanto espresso da Fabio Cannavaro, non ultimo a scivoloni politici (è lui il calciatore che sventola il tricolore col fascio littorio, in foto) sui cori contro l'interista Mario Balotelli che le due curve della Juventus hanno intonato domenica sera durante il match dei bianconeri contro l'Udinese. Curioso però che di tutti i cori dedicati da un anno a questa parte all'attaccante interista sia stato dato risalto, se vogliamo, al meno grave, quel "Se saltelli muore Balotelli" cantato domenica sera che in realtà è nato per un altro calciatore il cui cognome termina in "elli", Cristiano Lucarelli, colpevole di essere stato identificato come comunista. Così come Balotelli sarebbe colpevole di essere nero. In realtà il coro peggiore che viene cantato contro l'attaccante interista è un altro ed è stato accuratamente ignorato dai media, fedeli a quella linea ormai condivisa e generalizzata di raccontare le cose senza in realtà farlo: "Non esistono negri italiani" è forse quanto di peggio razzismo, nazionalismo e fascismo possano partorire.Ieri José Mourinho, tecnico dell'Inter, parlando dello scontro diretto contro la Juve in programma fra due settimane, aveva detto: "Mi piacerebbe tanto giocarla a Torino, però ci sono delle regole e magari la partita non si giocherà all'Olimpico". Così non è stato (nelle motivazioni, il giudice ha soltanto multato la Juve spiegando che "l'entita' della sanzione è stata attenuata per avere la società concretamente operato onde prevenire tali deplorevoli comportamenti") e neanche ci stupisce dopo la sentenza che ha visto l'assoluzione di Moggi, Giraudo e Bettega per doping amministrativo quando la stessa società bianconera aveva chiesto il patteggiamento (dichiarandosi quindi colpevole). Non ci aspettiamo nemmeno, come invece fa Mourinho che si vede non si è ancora abituato allo "stile italiano", di vedere il prossimo Juve-Inter sospeso dall'arbitro dopo i primi cori razzisti nei confronti di Balotelli. Qualunque arbitro venga designato siamo certi che farà finta di non sentire o nella migliore delle ipotesi si farà forte dell'intervento dello speaker che inviterà le curve a interrompere i cori razzisti. A meno che la società bianconera non decida di "trattare" preventivamente con i fascisti travestiti da ultrà che da anni sfruttano le due curve juventine per fare cassa. Non sarebbe certo la prima volta.

Cannavaro fascista involontario al Bernabeu

Non c'è che dire: i nostri giocatori sono proprio sfortunati e finisco sempre per apparire in pubblico come dei novelli Balilla.Era capitato al portierone Gianluigi Buffon, durante i festeggiamenti romani dopo la vittoria ai mondiali di Germania. Vi ricordate? Lui che mostrava uno stendardo con su disegnata una croce celtica, simbolo neofascista.Buffon spiegò che non aveva visto la scritta e il disegno e chiese scusa, come aveva fatto in precedenza, ai tempi in cui giocava a Parma, quando sulla sua maglietta aveva scritto "Boia chi molla", slogan del Fronte della Gioventù, pure loro neofascisti. E sempre lui dovette fare marcia indietro pochi mesi dopo per aver scelto come numero di maglia l'88, che nel linguaggio cifrato dei neonazisti significa Heil Hitler. Ora invece l'involontario gesto arriva dal suo compagno di nazionale Fabio Cannavaro, che dopo la vittoria di ieri della Liga Spagnola, ha fatto il giro del campo sventolando un tricolore che al centro aveva un bel fascio littorio. Il difensore della nazionale azzurra pare che avesse ricevuto la bandiera nei dai ragazzi della curva dello stadio madrileno, gli Ultras Sur, una frangia della tifoseria madridista nota per le sue simpatie per l'estrema destra. «Ma io intendevo sventolare il tricolore e basta - ha poi spiegato Cannavaro -. Quando mi sono accorto di quello che c'era sopra, ho arrotolato la bandiera per nasconderlo».Insomma alla fine i tifosi riescono, con i loro stendardi, a provocare guai ai loro beniamini. Era capitato ad Ambrosini del Milan, che sul bus che portava i rossoneri in giro per Milano, sfoggiava un due aste con su una scritta indelicata ed indirizzata ai cugini. Non ci resta che dare un consiglio ai calciatori: d'ora in poi nella borsa, insieme a calzettoni e scarpe chiodate, mettete una bandiera o una sciarpa "neutra". Già, perché sempre più spesso non è conveniente "accettare stendardi da uno sconosciuto".

Nessun commento: