venerdì 27 novembre 2009

GIORNALISMO ITALIANO

E' stato smascherato il tentativo del"giornalista"e collaboratore del"Giornale"Francesco Guzzardi che tempo addietro si era scritto e recapitato una falsa missiva addebitata alle Brigate Rosse che lo minacciava,assieme a parte della redazione genovese di quell'accozzaglia di carta straccia del quotidiano per cui si vende,per le inchieste fatte sul territorio della Valbisagna.
Ebbene la Digos lo ha denunciato per i reati di procurato allarme e simulazione di reato visto che il fatto non solo non sussiste ma è stato creato ad hoc da questo pover'uomo di spirito in crisi d'identità pronto ad immolarsi come martire sull'altare della menzogna.
L'articolo tratto da Indymedia Roma parla di tutto ciò e delle scuse che Guzzardi ha addotto in sua discolpa:non dovrà preoccuparsi più di tanto perchè il papi editore è già pronto con un Ghedini o simile pronto a pagargli la libertà.
Chissà se anche Schifani non si sia scritto da solo il pizzino che dice di essere sotto tiro in pratica di se stesso,ovvero della mafia,visto che con lui come alta carica dello Stato per chi conta veramente sul territorio siciliano la vita è facile(a scapito di quello che vende Maroni & company sugli arresti eccellenti di capi cosa mafiosi o camorristi).

Francesco Guzzardi si è inviato una falsa lettera di minacce delle Br. La polizia lo ha incastrato e denunciato.

Due intere pagine di messaggi solidali. Che restano in Rete, a rendere ancora più paradossale la vicenda di Francesco Guzzardi, collaboratore del Giornale. Guzzardi è infatti l'autore del falso volantino delle Brigate Rosse trovato la settimana scorsa sotto la portad'ingresso della redazione locale del quotidiano. A tradire il giornalista, denunciato dalla Digos per simulazione di reato e procurato allarme, la prova calligrafica a cui reporter 50enne era stato sottoposto dagli inquirenti, che cercavano di capire la provenienza del volantino che conteneva minacce alla redazione, al capo della sede Massimiliano Lussana e allo stessocollaboratore, per alcune inchieste sulla circoscrizione genovese della Valbisagna.
Ma il solidale popolo del Giornale non molla: "Caro Francesco, conservo i tuoi articoli e resoconti nella mia rassegna stampa come esempio del coraggio «normale» e quotidiano di un lavoratore, di un giornalista «colpevole» di informare e svolgere attentamente il proprio mestiere. Forza Francesco, forza «Il Giornale». Forza! Con affetto. Milena Pizzolo Ass. Territorio Municipio Centro Est. E ancora: "Sono un lettore dal primo numero e per la prima volta scrivo a quello che considero anche un po’ il mio Giornale per dare tutta la mia solidarietà al dottor Francesco Guzzardi e alla redazione per i vili attacchi che vi sono stati rivolti. Vi prego, continuate così, la libertà di idee e di valori che vi contraddistingue è un baluardo per noi lettori. Continuate a informarci di ciò che accade e denunciare le malefatte di certa politica. Antonio Schenone".
Guzzardi avrebbe confessato agli agenti di aver agito per far uscire allo scoperto una vicenda di minacce gravi da parte di malavitosi e di nomadi della periferia genovese della quale lo stesso giornalista e la sua famiglia sarebbero stati oggetto nelle scorse settimane. Il giorno dopo la falsa lettera di minacce delle Br, il giornalista aveva scritto un appassionato elzeviro: "Per me, non lo nego, il mio lavoro è una missione. Quella di raccontare i fatti, cercare i retroscena, portare alla luce le ombre di una cattiva amministrazione del territorio che da oltre 10 anni porto avanti per cercare di migliorare la Valbisagno, vallata che amo e dove vivo. Una zona dove, nel giro di 20 anni, sono cambiate (in peggio) talmente tante cose da renderla irriconoscibile a coloro che da sempre la abitano e considerata, da chi la segue da lontano, area degradata e, come l'ha definita Roberto Cassinelli in occasione dell'incontro in Municipio, zona del terzo mondo. Ho sempre ritenuto importante informare la gente di fatti che reputo gravi.... Impossibile non descrivere i disagi degli abitanti di San Gottardo a causa di frequenti scippi, risse e vigliacche angherie alle quali sono sottoposte mamme e bambini che frequentano i giardini pubblici per colpa degli extracomunitari che da anni bivaccano in zona. Indisturbati. Talmente tanti problemi da raccontare e denunciare per i quali ci vorrebbe, ogni giorno, una pagina intera del giornale".
A proposito di pagine intere, la notizia di Guzzardi non ha trovato spazio nell'edizione nazionale del quotidiano diretto da Feltri. Neppure cinque righe.

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