giovedì 25 dicembre 2008

MERCENARI PORTATORI DI MORTE

Ennesima perla del presidente del senato in gita pagata da noi in Libano,dove è andato a leccare il culo ai mercenari che sono impiegati in loco e più generalmente sodalizza con tutti i soldati impiegati nelle varie guerre che si combattono.
Schifani carogna bastarda parla per te e per il governo fascista che rappresenti,non possono uscire dalla tua bocca infame frasi come"siamo orgogliosi e fieri di quanto voi fate, e con me è fiera l'Italia".
Io non sono orgoglioso per nulla di questi militari mercenari che guadagnano valangate di soldi per fare un cazzo quando va bene,che ammazzano e terrorizzano la gente che dovrebbero semmai difendere,e che se per caso ci lasciano la pelle vengono definiti "martiri",con i media che ne elogiano le gesta,funerali di stato,vedove e figli sostenuti economicamente per tutta la vita...e chi muore per lavoro,e sottolineo lavoro,in cantiere,fabbrica,in qualcunque ambito?
I loro familiari devono cavarsela da soli,ecco cosa succede.
Io sono fiero della resistenza dei popoli che li combattono,che difendono la propria terra dai soprusi di questi falchi della morte travestiti da colombe della pace,10 100 1000 Nassirya!

Ecco l'articolo che ripudio in ogni parola tratto da Ansa.it di quello che ha detto quello stronzo di Schifani,cui dopo dedicherò una scheda nella sezione "Neuro deliri"perchè se la merita!


LIBANO, SCHIFANI A SOLDATI: PORTATORI DI PACE NON DI GUERRA
SHAMA (TIRO) - "Siete portatori di pace e non di guerra. Protagonisti di presenze coraggiose in territori difficili e proprio per questo il nostro grazie non compenserà mai il nostro debito di gratitudine nei confronti di tutti voi": è con queste parole che il presidente del Senato, Renato Schifani si è rivolto ai militari italiani dell'Unifil e ai loro comandanti portando il saluto del Senato. L'Unifil opera in Libano dall'autunno del 2006. Schifani è giunto a Shama, una delle basi principali della presenza italiana che conta 2.460 militari. La località si trova a pochi chilometri da Tiro e ad appena 30 chilometri dalla "Blue Line", la zona cuscinetto creata nel 2006 all'indomani dell'ultima incursione delle truppe israeliane in Libano per arginare gli attacchi delle truppe di hezbollah contro i villaggi israeliani di confine. Schifani si è rivolto ai militari italiani, al comandante generale di Unifil, generale Claudio Graziano, e al comandante del contingente italiano, generale Flaviano Godio: "Questo nostro incontro - ha aggiunto Schifani - non vuole avere in alcun modo un carattere rituale, ma soltanto esprimere quei sentimenti di riconoscenza e di apprezzamento per il lavoro che quotidianamente svolgete in una delle zone politicamente e militarmente più delicate dello scacchiere internazionale". "Per questo - ha proseguito il presidente del Senato - la nostra presenza alla vigilia di Natale, un momento questo in cui più forte può essere in voi la nostalgia per il vostro Paese e la vostra famiglia, vuole essere un segno della vicinanza, affetto ed apprezzamento"."Dovete essere orgogliosi del vostro paese - ha detto Schifani rivolto ai soldati - perché ovunque la vostra presenza si è resa necessaria avete mostrato le vostre doti di solidarietà e di generosità. Fino alla prova suprema del sacrificio della vita. Ma sempre e soltanto - ha concluso Schifani - per servire la causa della pace.L'eventuale aumento delle truppe italiane in Afghanistan "è una valutazione politica, e questa spetta al governo e non certo al presidente del Senato".: lo ha detto Schifani, conversando con i giornalisti durante il volo che lo ha portato a Shama, località in provincia di Tiro che ospita una delle numerose basi del contingente italiano inquadrato in Unifil. "Non voglio esprimere un'opinione in quanto presidente del Senato", ha concluso Renato Schifani.Il presidente del Senato ricorda che il Parlamento non si è mai diviso sulle missioni di pace e confida che mai, "nessuna forza politica si dissocerà". Parlando al termine del pranzo di Natale, consumato dal presidente del Senato con i circa 500 militari ed ufficiali presenti alla base Unifil di Shama, a pochi chilometri dalla Blue Line, Schfani ha elogiato "la funzione stabilizzatrice e di garanzia per la pace svolta dalla missione Unifil in Libano". Schifani ha attraversato la lunga tenda nella quale si sono raccolti i militari italiani per salutare il presidente del Senato e festeggiare con lui la vigilia di Natale. Ha salutato e stretto mani a soldati e ufficiali, ringraziando tutti dell'impegno che mettono quotidianamente per il successo dell'operazione Unifil. Operazione che il presidente ha più volte ripetuto "é di pace e siamo orgogliosi e fieri di quanto voi fate, e con me è fiera l'Italia". Parole di elogio anche per il generale Claudio Graziano, comandante generale dell'Unifil in Libano, per il quale i vertici dell'Onu hanno proposto nei giorni scorsi la riconferma nell'incarico. "E' la conferma - ha detto Schifani - che ha ben operato per garantire la stabilità e la pace".


Promemoria:

Abbiamo pagato noi questo funerale-spettacolo,e stiamo mantenendo noi le famiglie di questi mercenari,10 100 1000 Nassirya!!!

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