mercoledì 8 giugno 2016

L'IPOCRISIA DI REGIME DI BENIGNI

E' successo qualche giorno fa ma le dichiarazioni di Benigni che avevano stralciato quelle di poche ore prima,forse su suggerimento piuttosto che un reale pentimento,sul suo voto futuro per il referendum costituzionale,sono state viste ai più come uno spot elettorale pro Renzi piuttosto che a favore di tutto il governo.
Questa lunga campagna elettorale che assieme al calcio mercato verrebbe da non accendere più computer e televisione,è già stata strumentalizzata da tutti,partendo dalle segreterie dei partiti politici arrivando al'Anpi,e ne vedremo ancora di cotte e di crude da qui ad ottobre.
Già nel dicembre del 2012 c'erano stati gravi indizi di pidizzazione guarda caso con lo spettacolo Rai proprio sulla Costituzione italiana(La più bella del mondo era proprio il titolo dello show)quando fece del parallelismo tra il nazifascismo ed il comunismo(vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/12/cera-una-volta-benigni.html ).
Perché ci ricordiamo che il film con cui vinse l'Oscar "La vita è bella" terminò con una clamorosa balla storica con i carrarmati statunitensi che entrarono ad Auschwitz mentre la storia c'insegna che fu la gloriosa Armata Rossa che fece questo ingresso oltre che in molti campi di concentramento.
Articolo preso da Il fatto quotidiano:fatto quotidiano benigni cambia idea .

Referendum riforme, Benigni cambia verso: “Ho dato una risposta frettolosa. Con la mente scelgo il sì”.

Il premio Oscar ammette che la riforma è "pasticciata", ma sostiene che sia meglio di niente: "Ottiene gli obiettivi di cui parliamo da decenni". Definisce Matteo Renzi "una persona che stimo" di Denis Verdini dice: "Forse hanno fatto le unioni civili apposta per regolarizzare il suo rapporto con il premier".

Roberto Benigni cambia verso. Fino a un mese fa, il comico si diceva orientato a votare no al referendum costituzionale, affermando l’importanza di “proteggere la nostra meravigliosa Costituzione”. Ora, in un’intervista a Repubblica, spiega di avere cambiato idea: “Ho dato una risposta frettolosa, dicendo che se c’è da difendere la Costituzione, col cuore mi viene da scegliere il no. Ma con la mente scelgo il sì. E anche se capisco profondamente e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il no, voterò sì”. In realtà non è la prima giravolta del comico toscano: a gennaio, aveva annunciato che avrebbe votato sì. Poi no, e infine ancora sì.
Il premio Oscar ammette che la riforma è “pasticciata”, ma sostiene che sia meglio di niente. “Sono trent’anni che sento parlare della necessità di superare il bicameralismo perfetto: niente – afferma Benigni – Di creare un Senato delle Regioni: niente. Di avere un solo voto di fiducia al governo: niente. Pasticciata? Vero. Scritta male rispetto alla lingua meravigliosa della Costituzione? Sottoscrivo. Ma questa riforma ottiene gli obiettivi di cui parliamo da decenni. Sono meglio del nulla. E io tra i due scenari del giorno dopo, preferisco quello in cui ha vinto il sì, con l’altro scenario si avrebbe la prova definitiva che il Paese non è riformabile”.
Il comico definisce il premier Matteo Renzi “una persona che stimo” e ricorda la sua partecipazione ai propri spettacoli: “Quando recitavo Dante a Firenze veniva ogni sera, e ogni volta si sedeva più a destra. Prima due file più in là, come per provare, poi quattro, poi sei. Andava sempre a destra, io lo facevo notare al pubblico con una gag infantile, che creava un sacco di risate, segno di popolarità e di simpatia”. Benigni parla poi anche della sua idea su Denis Verdini: “Farebbe bene la Volpe in Pinocchio. Ma anche l’Omino di burro che raccoglie i ragazzi somarelli e li porta via nel Paese dei Balocchi promettendogli la settimana dei tre giovedì. Ma forse hanno fatto le unioni civili apposta per regolarizzare il suo rapporto con Renzi”.

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