giovedì 8 gennaio 2015

PARIGI IL GIORNO DOPO

Altro post che parla della strage vergognosa di ieri avvenuta negli uffici del settimanale satirico Charlie Hebdo e nella strada limitrofa che è costata la vita a dodici persone,con i presunti attentatori braccati dalla polizia.
A mente serena propongo tre contributi per comprendere meglio quello che è accaduto,con alcune riflessioni sulla satira e altre che riguardano le possibili conseguenze di questo atto vile e malvagio.
Quello proposto interamente è di Infoaut e parla quasi esclusivamente della satira e di quello che era Charlie Hebdo in Francia,ovvero una rivista di sinistra che negli ultimi anni stava smarrendo il vero senso della satira,ovvero quello di criticare il potere di qualunque colore esso sia,e di far ridere e/o almeno sorridere.
Nelle righe del contributo preso da Senza Soste(http://www.senzasoste.it/internazionale/non-siamo-tutti-charlie-hebdo-orrori-ed-errori-dalla-regione-parigina )c'è un chiaro riferimento ad un redattore licenziato per antisemitismo quando ormai l'intero giornale spesso e volentieri proponeva vignette della"sinistra"islamofobica e sul come la società francese abbia fallito in certe politiche sociali.
Il tutto non dimenticando che questi assassini siano stati ancora una volta forgiati dall'intervento dell'occidente portatore di libertà finanziando quello che diventerà l'Isis per regolare qualche conto come in primis quello con Assad in Siria.
Nell'ultimo propongo un articolo preso da Cremaonline(http://www.cremaonline.it/politica/07-01-2015_Attentato+a+Parigi,+%e2%80%9cpericolose+le+dichiarazioni+della+Lega+Nord%e2%80%9d/ )in cui si criticano le dichiarazioni della Lega Nord che fomentano ancor più l'odio in città con l'ormai lunga diatriba sulla costruzione di un luogo di culto per la comunità islamica a Crema.
Per la Lega e più in generale per i razzisti naturalmente tutti i musulmani sono terroristi e assassini,sono tagliagole e attentatori dimenticandosi di stragi come quella di Utoya in Norvegia dove il fondamentalista cristiano nazista Breivik nel luglio 2011(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2011/07/con-il-neonazismo-il-buonismo-non-paga.html )ammazzò 77 persone.
Questo ovviamente non per bilanciare le cose ma per sottolineare nuovamente come la radicalizzazione della religione porte a risultati mortali:inoltre ritengo molto reale il fatto che ieri molti si siano sfregati le mani,politici e altri,nel sentire di questo attacco insensato per fomentare ancora di più le loro ideologie razziste e xenofobe,altro che commozione e solidarietà.

Era da tempo che Charlie Hebdo non faceva più ridere, oggi fa piangere.


E' mezzanotte meno un quarto nel secolo. Siamo ad un punto di ribaltamento storico nell'islamofobia e nello scatenarsi del razzismo in Francia e più largamente in Europa. La lettura semplificata all'estremo dai media di questa giornata del 7 gennaio 2015 andrà a riassumersi e imprimersi in numerose menti come “l'attacco assassino contro un giornale "di sinistra" da parte di Musulmani”. Questo destabilizzerà e rovescerà dei posizionanti politici. La Paura, la collera, lo sbigottimento, l'incomprensione, il panico morale lasceranno in alcuni ampiamente spazio all'Odio.
Al di là dei parametri di opportunità militare che hanno potuto giustificare la scelta di questo giornale dal commando, l’attacco corrisponde a una logica e a una visione politica dei Tak-taks: precipitare lo scontro e la radicalizzazione di frazioni importanti della popolazione. Charlie Hebdo gode ancora di un capitale simbolico importante a sinistra: è ancora considerato da numerose persone come antirazzista e incarnante la libertà d'espressione. Non sono Minute o le Figaro che sono stati presi di mira. I tak-tak sanno che se la diga antirazzista di sinistra salta, allora è tutta l'Europa che si riversa nello scatenarsi d'una violenza razzista simbolica e fisica di cui i musulmani sono le prime vittime. In questo scenario, i guerrieri tak-tak che s'immaginano in difensori dell'Islam sperano che le popolazioni musulmane, allora violentemente oppresse, verranno a trovare protezione dietro di loro. Un po’ come i sionisti sempre pronti a strumentalizzare le ondate di antisemitismo per giustificare l'esistenza dello stato d'Israele come rifugio delle popolazioni ebraiche oppresse, i tak-tak hanno bisogno che l'Islam sia oppresso per conquistare i cuori dei credenti.

Evitiamo d'essere ipocriti, Charlie Hebdo non è un amico politico. Da anni, è finito nel campo del pensiero dominante e partecipa allo sviluppo di un'islamofobia di sinistra. Ma nessuno può nè deve rallegrarsi dell'esecuzione dei suoi giornalisti. Niente può giustificare quest’atto nel contesto attuale della Francia. Quest’attacco però non deve neanche far tacere le critiche su Charlie Hebdo e sulla stampa in generale circa la sua linea redazionale umoristica islamofoba.

Oggi portare la guerra nella sala stampa di Charlie Hebdo è come mettere una bomba alla stazione di Bologna. È un atto di terrore per disorientare. Su quest’atto, complottismo e islamofobia prospereranno. L'attacco contro Charlie Hebdo permette di prendere in ostaggio milioni di persone di confessione musulmana in Francia e in Europa.

I soli vincitori in quest’attacco sono i reazionari di ogni sponda, islamofobi in testa. Davanti a loro i tak-tak, che vogliono che una comunità musulmana eterogenea si chiuda su sé stessa, si fregano le mani. Quest’attacco, è un lucchetto messo lì per bloccarci tra il martello dei takfir e l'incudine del neo-liberalismo.

Le molteplici sensibilità presenti nei quartieri affronteranno l'ingiunzione tra lo scegliere l'arruolamento alla Causa nazionale o la marginalizzazione e criminalizzazione.

Temiamo che le condizioni che hanno permesso l'arrivo di una tale catastrofe fossero riunite. Il Partito Socialista ha liquidato per anni ogni opposizione di sinistra, soprattutto quelle che cercavano di costruirsi nei quartieri popolari. Questo ha contribuito a lasciare terreno libero a ciò che di peggio si può fare in materia di nichilismo. Perché al di là della linea reazionaria, ciò che caratterizza questo genere d'azioni è l'impasse economica e sociale nella quale si ritrova l'Europa ad ogni crisi economica. Il nichilismo di una parte dei nostri prospera nella miseria che seminano i governi capitalisti in Europa.

Ciò che è successo questo 7 gennaio è la possibilità offerta dai tak-tak a coloro che ci opprimono di recidere ogni legame di solidarietà e di distruggere una comunità di destino tra credenti e non credenti. È la possibilità di condannare in anticipo chiunque in funzione del suo credo o del suo aspetto.

Le analisi faziose che servono da propaganda ai peggiori reazionari, gli appelli all'ordine repubblicano, all'unità nazionale, alla laicità, alla libertà d'espressione, alla democrazia parlamentare come bastione davanti alla barbarie del nemico interno ci cascano addosso come un'onda frangente. In questo contesto il ritornello sul “buonismo” di cui “la sinistra colpevole” ha dato prova nei confronti dell'immigrazione e i musulmani rischia di far entrare molte persone ragionevoli nel campo dell'odio verso l’altro.

La popolazione che vive in Francia si trova incastrata, in questo contesto di crisi economica, tra l'incudine neo-liberale che non dà altra soluzione che quella individuale e il martello reazionario che pone le origini culturali o biologiche delle classi popolari in competizione tra loro. Presi tra l'incudine e il martello dobbiamo fermare il fabbro. In questo periodo scuro dobbiamo ispirarci con ciò che succede altrove nel mondo come in Kurdistan, bloccato tra l'imperialismo occidentale e i reazionari di Daesh. Qui come lì, abbiamo la possibilità di creare le condizioni della nostra liberazione.

 

Traduzione da http://quartierslibres.wordpress.com/ a cura della redazione d’infoaut

Nessun commento: