lunedì 1 dicembre 2014

CAGAPOVND:IGNORANTI CHE VOGLIONO L'IGNORANZA

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Il fatto è accaduto la scorsa settimana ma è utile proporlo in quanto la feccia neofascista di Cagapovnd,e qui si parla di quella romana,ha agito indisturbata per qualche ora all'ingresso di un campo nomadi nella periferia della capitale.
Questi fascisti del terzo millennio hanno impedito a circa duecento persone di uscire fuori dal loro spazio e tra di loro un poco meno della metà erano bambini e ragazzini delle elementari e delle medie che si apprestavano ad andare a scuola.
Statisticamente già la media neuronale di quello che si ritrova difficilmente nella loro testa da studi lombrosiani(c'è un casuale riferimento all'indirizzo dove si trova il campo nomadi che è proprio sito in via Cesare Lombroso)è molto bassa,e nonostante ciò vogliono che altri seguano la loro strada nell'ignoranza e nell'imbecillità.
Anzi forse hanno voluto appositamente cercato di non far andare a scuola i bimbi rom per farli diventare come loro,e quindi bisogna stare attenti che adesso possono colpire bambini e ragazzini mettendo colle alle serrature delle scuole o sabotando gli scuola bus per evitare che la nuova generazione possa studiare e di contro non essere attratti dalle loro idee di mentecatti.
Una piccola nota a parte è quello accaduto lo scorso weekend a Cremona con sempre protagonisti gli infelici ragazzi di Ca$$a Povnd che in quindici hanno aggredito quattro compagni del CSA Dordoni che quasi hanno il sopravvento e per fortuna ne sono usciti con pochi danni(http://www.infoaut.org/index.php/blog/antifascismoanuove-destre/item/13383-cremona-aggressione-fascista ):anche l'articolo sotto è preso da Infoaut.


Roma,l'infamia di Casapound non risparmia i bambini.



Che il coraggio dei “fascisti del terzo millennio” non fosse rinomato è cosa arcinota in tutto lo stivale, e anche le epiche imprese di cui gli stessi si fanno vanto di quando in quando  - sempre caratterizzate dal senso del ridicolo e della bassezza culturale più becera e revisionista – spesso brillano più per la loro inutilità politica che per il messaggio (quale?) che effettivamente tentano di veicolare.
E' notizia di oggi che i cugini poveri di Matteo Salvini hanno tentato un blitz nei pressi del campo nomadi di via Cesare Lombroso, a Roma, impedendo di fatto l'uscita alle 200 persone residenti all'interno. Tra queste circa 90 bambini che si apprestavano ad andare a scuola come ogni mattina e che, di fatto, rappresenterebbero il vero obiettivo dell'iniziativa promossa dal Blocco Studentesco. Il fine era quello di rispondere a non meglio precisate “prepotenze” di persone appartenenti alla comunità rom, sulle quali ultimamente si è tentato di riversare ogni tipo di nefandezza avvenuta nella capitale.

Evidentemente il nuovo fronte dei camerati per il radicamento nelle scuole è questo! Proviamo un po' ad immaginare gli impavidi fascistelli mentre si scagliano con tutta la loro forza contro dei ragazzini (si parla di scuole elementari e medie!) colpevoli, a loro detta, di lanciare pietre ai compagni di classe italiani. Viene da chiedersi se queste persone sono mai davvero entrati in un istituto scolastico! Quale potrà essere il nuovo passo della campagna? Chiedere il documento a chi ruba le merendine negli asili?

Si è andati ampiamente oltre al senso del ridicolo (e del pudore...), e ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse tragica. Episodi come quello di oggi non servono ad altro se non ad aumentare l'astio tra gli abitanti dello stesso quartiere, a incentivare dinamiche razziste di esclusione che aiutano solo coloro che soffiano sul fuoco della guerra tra i poveri per ricevere un tornaconto personale, magari a fini elettorali.

Alla becera propaganda dell'odio, fortunatamente, si oppongono spaccati di vita reale e di movimento, che proponendo la via della resistenza quotidiana contro lo sfruttamento e la privazione delle nostre vite ci ricordano quale obiettivo perseguire giorno dopo giorno.

Respingere queste provocazioni e ricacciare razzisti e fascisti di ogni sorta nelle fogne da cui sono venuti deve essere il primo passo per riprendersi pezzo dopo pezzo i quartieri e le città per non abbandonarli al triste degrado della segregazione.

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