In tutto il resto dell'Europa invece prende sempre più piede l'importanza della notizia che la Gran Bretagna e la Spagna siano ai ferri corti per la contesa di Gibilterra(meglio dire sulla gestione del confine),enclave della regina in veste Union Jack posta in un territorio molto strategico all'imbocco del Mar Mediterraneo.
Alla fine magari non succede niente,ma Londra da lunedì è pronta a far salpare due fregate militari per tenere sott'occhio la situazione più da vicino,e tutto questo rimanda alla memoria la contesa delle Malvinas/Falklands con l'Argentina che si tramutò in una sporca guerra.
Fatto sta che a livello europeo ci si stia domandando quanto questo litigio possa nuocere alla situazione economica e politica di tutta la zona,con eventuali ripercussioni sulle nostre di tasche,e questo deve per forza interessarci.
Nave da guerra inglese contro la Spagna. Non è notizia in Italia
Da anni sosteniamo che il mainstream italiano viva in un cono di realtà autoreferenziale incapace rappresentare i fatti del mondo e, di conseguenza, anche di affrontare la complessità del mondo globale. Altrimenti non sarebbe stato possibile che il modello, informativo e antropologico, Berlusconi abbia occupato il paese per oltre un ventennio.
Da molti anni fatti clamorosi, oppure importanti ma "silenziosi", sono regolarmente mancati dal nostro paese.
E anche i blog, o le pagine facebook, si tende più a commentare prodotti informativi provenienti dalla bolla speculativa nazionale delle notizie che i fatti reali. Così siamo arrivati a produrre un'improbabile "ripresa economica" alle porte con l'autunno e leggi di assoluta inefficacia statistica (come quella sul femminicidio) come fatti di civiltà.
Non si tratta quindi di vendere le cannonate che non ci sono ma di informare su cosa sta accadendo. Ma l'opinione pubblica italiana è plasmata solo secondo esigenze di propaganda domestica: allora vai con l'Imu, gli stalker, la diminuzione dei costi della politica, le possibili leggi antiomofobia (che non sposteranno di un millimetro il fenomeno). La comunicazione politica in Italia non è fatta per capire il mondo, anche da un punto di vista ideologico, ma per trasmettere compulsivamente esigenze di propaganda della campagna elettorale prossima ventura (più prossima che ventura, visto il caso). Il tutto ricavato secondo il linguaggio e la simbolica
del berlusconismo.
Il rapporto tra piccolo mondo dell'informazione italiana e declino del paese è stretto. Per chi vuol vederlo. Magari come come la crisi Spagna-Inghilterra. Con un minimo di sforzo, tra una polemica sul calendario dei lavori parlamentari e un servizio su Renzi, la pericolosità della chiusura culturale dell'informazione italiana la si potrebbe anche scorgere.
(redazione) 12 agosto 2013
Da molti anni fatti clamorosi, oppure importanti ma "silenziosi", sono regolarmente mancati dal nostro paese.
E anche i blog, o le pagine facebook, si tende più a commentare prodotti informativi provenienti dalla bolla speculativa nazionale delle notizie che i fatti reali. Così siamo arrivati a produrre un'improbabile "ripresa economica" alle porte con l'autunno e leggi di assoluta inefficacia statistica (come quella sul femminicidio) come fatti di civiltà.
L'ultima clamorosa mancanza del sistema di comunicazione nazionale, dove le notizie sono sempre le stesse, è quella sul conflitto apertosi tra Spagna e Inghilterra sul controllo delle frontiere di Gibilterra. Conflitto che da giuridico si fa materiale visto che l'Inghilterra ha inviato la nave da guerra HMS Westminster verso Gibilterra per far capire alla Spagna che, per risolvere il contenzioso, è disposta anche a seguire l'esempio Malvinas. Il governo inglese ha informato che è disposto, a partire da lunedì, a mandare altre due fregate da guerra nella zona.
La notizia campeggia, con una foto grande di nave da guerra, sul Guardian e, per fare un esempio, è in prima del sito, e in grosso rilievo, di Die Welt, Der Spiege e su quello della Frankfurter Allgemeine. Perché è evidente che un conflitto Spagna- Inghilterra, anche senza sfociare in eventi clamorosi e pure su questioni di confine, può avere conseguenze serie su tutta l'architettura Ue, innescare una eventuale crisi di fiducia sull'euro etc.Non si tratta quindi di vendere le cannonate che non ci sono ma di informare su cosa sta accadendo. Ma l'opinione pubblica italiana è plasmata solo secondo esigenze di propaganda domestica: allora vai con l'Imu, gli stalker, la diminuzione dei costi della politica, le possibili leggi antiomofobia (che non sposteranno di un millimetro il fenomeno). La comunicazione politica in Italia non è fatta per capire il mondo, anche da un punto di vista ideologico, ma per trasmettere compulsivamente esigenze di propaganda della campagna elettorale prossima ventura (più prossima che ventura, visto il caso). Il tutto ricavato secondo il linguaggio e la simbolica
del berlusconismo.
Il rapporto tra piccolo mondo dell'informazione italiana e declino del paese è stretto. Per chi vuol vederlo. Magari come come la crisi Spagna-Inghilterra. Con un minimo di sforzo, tra una polemica sul calendario dei lavori parlamentari e un servizio su Renzi, la pericolosità della chiusura culturale dell'informazione italiana la si potrebbe anche scorgere.
(redazione) 12 agosto 2013
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