martedì 31 luglio 2012

SICUREZZA,CHIAMI LA SICUREZZA!

Titolo ironico per il breve post di oggi dove si fa riferimento tramite l'articolo preso da Repubblica on-line sulla vicenda del carabiniere rapito a Sana'a che poi è il responsabile per la sicurezza dell'ambasciata italiana nello Yemen.
Questo paese,noto per i sequestri lampo di turisti da parte di tribù locali per ottenere denaro o scambi di prigionieri o altro,una volta erano considerati pure una sorta di"must"ove si poteva veramente scoprire la vera ospitalità yemenita in quanto i prigionieri sono sempre stati trattati bene.
Vorrei vedere i titoli e i commenti dei giornali fascisti italiani in cui perennemente in casi di rapimenti di viaggiatori e di operanti in progetti solidari e umanitari(forse perchè tutti o quasi comunisti?)si parli di lasciarli là perchè"se la sono cercata",e se ora siano così oltraggiosi verso questo"addetto alla sicurezza",evidentemente non sua ma di quella degli altri,spero.
Nella speranza di una pronta liberazione del carabiniere sequestrato,lo attendiamo a braccia aperte nei salotti della D'Urso,di Vespa e di Vinci:chissà se verrà promosso come capita spesso in questi casi per aver svolto al peggio il suo lavoro,come gli ormai lontani"eroi"Cocciolone e Bellini divenuti tali per essere riusciti a farsi abbattare il Tornado dall'esercito iracheno.

Yemen, "Spadotto rapito da un bandito"
Chiesta immunità e risarcimenti
Fonti del ministero dell'interno .yemenita ricostruiscono il rapimento del carabiniere italiano. Sarebbe prigioniero di un capo tribù ricercato per atti di banditismo nella provincia petrolifera di Marrib. Il militare, addetto alla sicurezza dell'ambasciata, è stato sequestrato a Sana'a 1 domenica.

SANA'A - Alessandro Spadotto, il carabiniere addetto alla sicurezza dell'ambasciata italiana a Sana'a rapito domenica 2, è stato preso in ostaggio da membri di una tribù non legata ad Al Qaeda ed è tenuto prigioniero nella provincia petrolifera di Marrib. Lo hanno riferito fonti del ministero dell'Interno yemenita. Secondo la Reuters, i rapitori hanno anche avanzato delle richieste per il rilascio: vogliono la liberazione di un loro parente detenuto, un indennizzo e la restituzione di terreni che sostengono essere di loro proprietà nella capitale yemenita. Sembra così escluso qualsiasi collegamento con Al Qaeda.

I servizi di Sicurezza sono impegnati a ottenere "la liberazione dell'ostaggio il più rapidamente possibile", assicura il ministero degli Interni yemenita. Secondo il ministero il carabiniere è stato rapito dalla tribù degli Al-Jalal e in particolare da Ali Nasser Hariqdane, ricercato per il suo coinvolgimento in atti di banditismo. Ali Nasser Hariqdane vorrebbe cosi fare pressioni sulle autorità perchè abbandonino le azioni legali nei suoi confronti e chiederebbe il risarcimento da parte dello Stato.
In precedenza membri di alcune tribù avevano accettato di lasciare la sede del ministero dell'Interno a Sana'a che avevano occupato domenica per chiedere più posti di lavoro.
La richiesta arriva dopo una giornata di contatti 3 tra il ministro degli Esteri Giulio Terzi e il titolare degli interni yemenita, Abu Bakr al Qirbi. Il Comitato olimpico dello Yemen ha lanciato oggi un appello per la liberazione di Spadotto: "E' un atto che nessuno può approvare ed è contrario alle nostre tradizioni", ha detto all'Ansa Naela Nasser, capo della delegazione yemenita alle Olimpiadi.

E ieri intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo sul rapimento di Spadotto. L'ipotesi di reato presa in considerazione dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Francesco Scavo è sequestro con finalità di terrorismo. Gli inquirenti sono in attesa di informative sulle modalità del sequestro da parte della Farnesina e dai Carabinieri del Ros.
(31 luglio 2012)

Nessun commento: