sabato 8 ottobre 2011

E SE GUARDIAMO LA MELA DALLA PARTE MARCIA?

Non per cercare il pelo nell'uovo e nemmeno per fare il bastian contrario io sono convinto che la già avviata canonizzazione di Steve Jobs,il defunto capo della Apple,sia per lo meno alquanto azzardata visto che non sono sole rose e fiori quelle che questo imprenditore ha profuso all'umanità.
I due articoli presi da Indymedia Lombardia e "Il peccatore"(http://peccatore.gqitalia.it/ )forniscono una squisita e completa analisi del personaggio Jobs senza esaltarne solo le qualità comunicative e manageriali:se infatti si è reso protagonista di un indubbio progresso nel campo delle telecomunicazioni d'altro canto ciò ha comportato uno sfruttamento estremo di migliaia di lavoratori sottopagati e costretti a turni massacranti,con una scia di suicidi allucinanti.
A parte le proprie scelte familiari che rimangono tali anche se discutibilissime,ha reso una generazione di giovani succubi e prigionieri di tali mezzi che di socializzazione hanno ben poco,di quella faccia a faccia,creando un mondo parallelo e virtuale dove la maggior parte degli utenti(o utonti che suona meglio)è sempre più rincoglionita senza rendersene conto.

Ricordando Steve Jobs:l'altra faccia dell'Apple.
Di Salvatore Santoru
Il "genio" che ha rivoluzionato il mercato globale non c'è più.Steve Jobs,56 anni "visionario" imprenditore e informatico famoso mondialmente per il marchio Apple e i suoi vari prodotti:Ipod,Ipad,Iphone,computers ecc.Lutto globale per i mass media,l'economia globale e per le nazioni capitaliste(anche il premio Nobel della Pace mr Obama ha ricordato il "genio visionario").Anche sul web si condividono link su questa figura così importante del XXI secolo,i suoi "indimenticabili"discorsi(ma come si suol dire tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare).Addio Steve,addio.Rispetto per la persona che non c'è più ma quello che voglio che si ricordi su di te,Steve,non sono solo i tuoi affascinanti discorsi,le tue "geniali" idee o i tuoi faraonici prodotti,ma anche i metodi usati dalla tua azienda per arrivare al successo e al coronamento della tua carriera:sfruttamento di uomini,donne e bambini in Asia,schiavismo legalizzato e censurato,suicidi di lavoratori indotti dalle pessime condizioni nelle fabbriche/prigioni della Foxconn dove i tuoi sogni tecnocratici hanno preso vita.E mentre tu sarai ricordato,pianto,celebrato dai tuoi milioni di clienti sparsi nel globo,chi mai dirà una parola per tutti i morti dovuti all'avidità della tua impresa(ah certo,solo "effetti collaterali" del Sistema),o per la violazione di diritti basilari,la giornaliera repressione routine quotidiana per la Apple(e che dire di quei tuoi operai arrestati solamente per presunta diffusione di dettagli sull'Ipad 2).Intanto il tuo ex amico-nemico Bill Gates si è dichiarato
"davvero addolorato di apprendere" della tua morte ma chissà perchè il signore in questione non si è mai dichiarato "addolorato" per le violazioni dei diritti,le violenze e le guerre con cui si è arricchito,"dettagli" nascosti dal suo "impegno" nella sedicente "organizzazione umanitaria" Fondazione Bill and Melinda Gates,in realtà paravento della Monsanto(famosa per Ogm,Agent Orange, e molto altro ancora)e vicina all'indutria farmaceutica e a petrolieri.Bye Bye.
http://informazioneconsapevole.blogspot.com/2011/10/laltra-faccia-dellap...

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Il lato oscuro di Steve Jobs.
Si sa, da Wojtyla in poi chiunque è “Santo subito”. La canonizzazione di Steve Jobs è già partita. Ma noi, da bravi peccatori, ricordiamo anche la parte marcia della mela!
Sono tempi impazienti e nessuno è disposto ad aspettare anni, se non secoli, per una canonizzazione. Figurarsi i media. Ne abbiamo avuto la riprova ieri, con la reazione che ha avuto la stampa, il web e ogni mezzo di comunicazione di fronte alla morte di Steve Jobs. Gli aggettivi cubitali si sono subito sprecati, e l’ex Ceo di Apple è stato subito etichettato come genio, visionario, angioletto appollaiato su una iCloud, esempio fulgido di imprenditore e innovatore.
Ma noi che peccatori saremmo se non facessimo almeno un po’ la voce fuori dal coro?
Senza voler demonizzare nessuno – proprio come non ha senso fare l’inverso – proviamo a ricordare anche i lati oscuri di Steve Jobs.

Esiste infatti una parte della rete, quella dei pionieri in assoluto, gli hacker e i primi esploratori digitali, che hanno una visione del tutto diversa: Jobs sarà stato un genio del marketing e un’artista della comunicazione, senza dubbio, ma non dell’informatica.
In realtà, l’immagine romantica legata all’azienda di Cupertino – nata in un garage da un gruppo di hacker, e poi spostatasi in uffici dalle quali finestre sventolava la bandiera dei pirati – deve ben poco a Jobs. Nella neonata Apple c’erano due Steve: l’altro era Wozniak, classico esempio di geek, che all’università costruiva i primi prototipi, le cosiddette Blue Box, per semplici incursioni hacker e divertimento. Fu Jobs che, appena conosciutolo, a intuire il potenziale commerciale e a trasformare quello che per Wozniak era un hobbie in lavoro.
Fin qui tutto bene.
Di meno positivo c’è lo scontro avvenuto successivamente tra i due Steve. La mentalità di Wozniak era che tutti i prodotti Apple dovessero adattarsi all’etica del Free Software, all’insegna della condivisione e della possibilità per ciascun utilizzatore di poter eventualmente “metterci le mani dentro”, da bravi meccanici digitali. Per Jobs tutto il contrario. In gergo geek, è la famosa divisione tra utenti e utonti, chi è consapevole di ciò che sta usando e chi lo subisce passivamente. La filosofia di Jobs era quella del Walled Garden, il giardino recintato: un bello spazio dal quale non si può uscire. Portata poi all’estremo dai device, strumenti assolutamente non versatili e che funzionano soltanto grazie alle applicazioni e ai programmi strettamente Apple.
Insomma, un’inversione di tendenza totale, sempre più marcata negli anni.
Di recente, l’impero di Apple ha svelato altri lati oscuri: come la vera e propria incursione stile teste di cuoio nella casa di un blogger di Gizmodo colpevole di aver fatto uno scoop sul nuovo Iphone, oppure il caso della fabbrica di Foxconn dove 24 ore su 24 vengono assemblati i vari iPod e iPhone da operai cinesi che, per un salario di 100 euro al mese, in condizioni talmente allucinanti (come svelato da vari reportage) da portare a un altissimo tasso di suicidi. C’è addirittura stato chi lo ha associato alla primavera araba e alle mobilitazioni via web, dimenticando che lui ha più volte ribadito di “non volere una nazione di blogger”.
Per chi fosse interessato all’argomento, c’è un pamphlet uscito un anno fa che torna alla ribalta, s’intitola appunto Mela Marcia, edito da Agenzia X, firmato un collettivo hacker. Che, secondo il principio free, esiste anche in formato digitale oltre che cartaceo.
Ovviamente, gratuito.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao sono l'autore del primo articolo che hai postato,Salvatore.Complimenti per il blog e grazie per la diffusione dell'articolo,che tra l'altro da alcuni è stato capito male,tanto che sono stato "accusato" di aver attaccato la persona,mentre l'intento dell'articolo era un'altro,ovvero ricordare l'altra faccia della Apple e criticare il "fondamentalismo consumista" imperante che vedeva in Jobs un'importante icona/simbolo.Tra l'altro per questi motivi ho fatto anche un'articolo di chiarimenti (questo http://informazioneconsapevole.blogspot.com/2011/10/ricordando-steve-jobschiarimenti.html)e se ti interessa dacci un'occhiata.Grazie per l'attenzione,Saluti e buon lavoro di (contro)informazione! Salvatore