sabato 19 dicembre 2020

SAN GENNARO E I LIBRI LETTI

Esiste una stretta correlazione tra due fatti che sono stati raccontati nei notiziari e più in generale sui mass media in questa settimana e che non riguardano direttamente la pandemia,il"miracolo"di San Gennaro che non si è compiuto e la percentuale in leggera crescita degli italiani che hanno letto almeno un libro nel 2020 ancora non finito.

Nei due casi comunque viene alla luce l'ignoranza degli italiani e la loro tendenza ad essere creduloni ed abbindolati da leggende nel caso di Napoli(www.avvenire.it )dove il primo articolo ricorda alcuni casi nefasti in corsi e risorsi storici quando il sangue del santo non si è sciolto nonostante l'intervento supplementare di vescovi e cardinali per aumentare la dose di preghiere come avvenuto in settimana.

Nel secondo contributo(www.ansa.it )i numeri tra i più bassi del mondo così detto civilizzato dove l'analfabetismo funzionale galoppa costantemente(madn ma-davvero-e-tutta-colpa-degli.insegnanti? e madn siamo-primi-nellanalfabetismo-funzionale )ed i leggeri aumenti percentuali rispetto gli anni precedenti non sono di certo forieri di un nuovo rinascimento mentale contando pure il fatto che l'occasione delle varie chiusure dovute al coronavirus avrebbero di certo contribuito ad un numero di lettori anche occasionali maggiore.

Napoli Il sangue non si scioglie, niente prodigio di San Gennaro.

di Rosanna Borzillo

Sin dal mattino come sempre le invocazioni dei fedeli. Il cardinale Sepe: non è un presagio di sciagure, epidemie o guerre, siamo uomini e donne di fede.

Non sono servite le invocazioni, né le preghiere dei fedeli che dalla mattina affollavano la cattedrale di Napoli. Il prodigio non c’è stato, il sangue di san Gennaro non si è sciolto.

La città, infatti, celebra il patrono in tre date: il 19 settembre, 16 dicembre, il primo sabato di maggio. Tre date storico-religiose attorno alle quali ruota la pietà popolare e il cammino spirituale della città. Tre gesti di pietà che si rincorrono e si riallacciano. Tutto parte quel 19 settembre del 305 quando alla solfatara di Pozzuoli viene raccolto il sangue del vescovo martire, dopo la sua decapitazione. Sono proprio quelle ampolle che questa mattina, alle 9, sono state portate dalla cappella all’altare maggiore della Cattedrale per attendere l’auspicato prodigio della liquefazione. Ma nonostante le preghiere delle “parenti” di san Gennaro (un gruppo di anziane che dall’ottocento intonano litanie e preghiere) il prodigio non è avvenuto. 

L’abate della Cappella del Tesoro monsignor Vincenzo de Gregorio, dopo aver aperto la cassaforte che contiene il reliquiario con le ampolle del sangue, ha ricordato il momento di difficoltà: «Il sangue – ha confermato dopo una lunga giornata di preghiera – è rigorosamente solido. Dio dia forza e coraggio al nostro popolo per affrontare questa pandemia che sta costringendo a ripensare la propria vita e che sta causando molti problemi soprattutto ai più deboli e ai morti in solitudine, che sono il dramma più grande».

Alle 18.20 è arrivato anche il cardinale arcivescovo Crescenzio Sepe, di ritorno dalla riunione della Conferenza episcopale campana, e si è inginocchiato in preghiera, dinanzi alle ampolle che custodiscono il sangue del patrono. Poi con la teca ha attraversato la navata centrale per benedire i fedeli. «Ci sentiamo partecipi di questo evento così particolare: la nostra devozione al santo. Ma il mancato prodigio – ha spiegato – non è nessun presagio di sciagure, né epidemie, né guerre: siamo uomini e donne di fede». 

Da sempre i napoletani si sono rivolti al loro patrono perché li protegga dalle calamità naturali: folle di persone nei primi secoli correvano a cercare rifugio nelle catacombe di Capodimonte. Così successe nel 472, nel 512 e nel 685, con i vescovi napoletani dell’epoca a guidare le preghiere del popolo. Poi, divenne consuetudine invocare il santo per chiedere la fine dei fenomeni vulcanici: nel 1631, il 16 dicembre, si decise l’esposizione delle reliquie e l’eruzione del Vesuvio si bloccò. 

Più recentemente, il 15 maggio del 1983, a conclusione del XXX Sinodo diocesano, il prodigio suggellò l’evento. Di recente, il 17 giugno del 2007, durante la visita a Napoli dell’arcivescovo Chrysostomos II, capo della Chiesa ortodossa di Cipro, il prodigioso evento si è ripetuto. Mentre non avvenne durante la visita di Giovanni Paolo II nel ’90; né quella di Benedetto XVI nell’ottobre del 2007, mentre si è sciolto con papa Francesco nel marzo 2015. 

Ora le ampolle verranno riprese nella terza data dedicata al santo: il sabato che precede la prima domenica di maggio. Ieri, molta trepidazione per il prodigio non avvenuto: esiste un diario dei canonici del duomo che riporta le volte che il sangue non si è sciolto. Ci sono episodi che hanno segnato la città e i napoletani, ben prima del Covid-19: l’epidemia di colera a Napoli nel 1973 e il terremoto del 1980. Due sciagure precedute da un prodigio mancato. Poi, guerre, pestilenze, carestie: l939 e 1940, ad esempio, in corrispondenza con l’inizio della seconda guerra mondiale e dell’entrata nel conflitto dell’Italia. E, ancora, nel settembre del 1943: data dell’occupazione nazista. 

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Nuovi lettori con pandemia, sono 61% degli italiani

Dati Cepell-Aie. Levi, 2020 potrebbe chiudere come 2019

Aumentano i lettori nell'anno della pandemia, si aprono nuove sfide per gli editori ed è "una speranza fondata" che l'anno si possa chiudere con dati "non troppo distanti da quelli del 2019", come dice il presidente dell'Associazione Italiana Editori, Ricardo Franco Levi. A ottobre 2020 la percentuale di cittadini (15-74 anni) che ha dichiarato di aver letto un libro (compresi ebook e audiolibri) negli ultimi dodici mesi si attesta al 61%, contro il 58% del 2019 e il 55% del 2018.

Raggiungono un picco del 30% i lettori di ebook e del 12% di audiolibri, aumentano gli acquisti online, anche se la libreria resta centrale.E' quanto rileva l'indagine "La lettura e i consumi culturali nell'anno dell'emergenza", a cura del Centro per il libro e la lettura-Cepell del Mibact e dell'Associazione Italiana Editori-Aie, con la collaborazione di Pepe Research, presentata online.

I lettori di ebook erano il 26% a maggio 2020 e il 25% nel 2019, quelli di audiolibri erano l'11% a maggio e il 10% nel 2019. Su 100 lettori, 40 utilizzano supporti perlopiù digitali: erano 32 nel 2019."I segnali sono positivi. Il mondo dell'editoria e del libro hanno dimostrato di essere più resilienti anche rispetto ad altri settori. Ad aumentare gli effetti di queste azioni hanno poi provveduto gli interventi voluti dal governo e attuati dalla direzione" ha affermato Paola Passarelli, direttore generale Biblioteche e diritto d'autore del Mibact.

Sul versante degli acquisti, 3,4 milioni di italiani, dal primo lockdown, hanno comprato per la prima volta in vita loro un libro online, 2,3 milioni un ebook. Le librerie non perdono però la loro importanza: a ottobre 2020 hanno dichiarato di frequentarle il 67% dei lettori, un dato inferiore al 2019 quando erano il 74%, ma in netto recupero rispetto al 20% di maggio 2020."I dati sulla lettura sono allineati al trend di ripresa delle vendite e sono un incoraggiamento sia per gli editori che per le istituzioni pubbliche, che molto hanno fatto in questi mesi a sostegno del mondo del libro", ha spiegato il presidente di Aie. (ANSA).

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