mercoledì 19 agosto 2015

SIAMO PRIMI NELL'ANALFABETISMO FUNZIONALE

L'articolo proposto è stato suggerito guardando una tabella riportata su Facebook e che circola non so da quanto tempo,visto che i dati sono riferiti al quinquennio 2003-2008,fatto sta che accertandomi un po' nel web ho visto che le cifre riportate sono veritiere(https://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale ).
L'Italia una volta tanto primeggia in questa speciale classifica riservata all'analfabetismo funzionale che riguarda credo gli Stati mondiali che hanno comunque possibilità d'istruzione buone ed all'avanguardia dal punto di vista sociale ed economico.
Infatti penso che in diverse zone del mondo per l'impossibilità creata dalla povertà e da situazioni di conflitto ci siano percentuali di analfabetismo vero e proprio ancora purtroppo abbastanza serie ma in questo caso si parla di persone tra i 16 ed i 65 anni che l'istruzione base l'hanno ricevuta e che hanno oltre che evidenti carenze grammaticali anche problemi di comprensione di semplici testi o di grafici.
Ognuno ha la propria esperienza personale raffrontandosi agli altri,sia sui social networks che al lavoro oppure con i parenti e gli amici e la natura di questo post non è per nulla quella di schernire chi scrive male o chi ha problemi a capire un articolo di giornale.
Qui si parla del presente e del futuro di una nazione,si parla anche d'ignoranza nel senso più comune del termine di un paese dove quasi un abitante su due è incapace di correlarsi agli altri nella vita quotidiana in maniera corretta e fatto ben più grave non riesce a capire quello che viene proposto loro dai mass media assorbendo solo informazioni ben dettate ed indirizzate senza riuscire a farsi una coscienza ed un'idea propria.
E da questo alla politica ed al sociale il passo è breve come si può notare nel link sopra,con riferimenti al connubio tra povertà ed ignoranza che porta ad una maggiore attrattiva alla criminalità al fatto che il lavoro subisce sicuramente dei contraccolpi negativi con persone che non sanno imbastire un ragionamento o scrivere ed interpretare correttamente frasi e articoli più complessi,e che spesso sono quelli che comandano e guadagnano di più.
Concludo avendo nella mente ancora l'esempio ultimo di quando ci sono state delle frane e degli smottamenti in Calabria negli scorsi giorni e nelle interviste la quasi totalità della gente non riusciva ad esprimersi in un italiano per lo meno decente:quasi tutte queste persone poi non potranno riuscire a chiedere degli aiuti allo Stato per i loro problemi venutisi a creare senza essere aiutati grammaticamente da qualcuno.
E purtroppo con la questione della scuola ed un'orda di ragazzini che sanno usare lo smartphone già in tenera età ma che non hanno capacità per scrivere il futuro è sempre peggio.

Con il termine analfabetismo funzionale si designa l'incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. Un analfabeta, ci ha ricordato l’OCSE, è anche una persona che sa scrivere il suo nome e che magari aggiorna il suo status su Facebook, ma che non è capace “di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”. Un analfabeta funzionale, apparentemente, non deve chiedere aiuto a nessuno, come invece succedeva una volta, quando esisteva una vera e propria professione – lo scrivano – per indicare le persone che, a pagamento, leggevano e scrivevano le lettere per i parenti lontani.
Un analfabeta funzionale, però, anche se apparentemente autonomo, non capisce i termini di una polizza assicurativa, non comprende il senso di un articolo pubblicato su un quotidiano, non è capace di riassumere e di appassionarsi ad un testo scritto, non è in grado di interpretare un grafico.
Non è capace, quindi, di leggere e comprendere la società complessa nella quale si trova a vivere.
Il 47% degli italiani, ci dice l‘OCSE, si informa (o non si informa), vota (o non vota), lavora (o non lavora), seguendo soltanto una capacità di analisi elementare: una capacità di analisi, quindi, che non solo sfugge la complessità, ma che anche davanti ad un evento complesso (la crisi economica, le guerre, la politica nazionale o internazionale, lo spread) è capace di trarre solo una comprensione basilare.
Un analfabeta funzionale, quindi, traduce il mondo paragonandolo esclusivamente alle sue esperienze dirette (la crisi economica è soltanto la diminuzione del suo potere d’acquisto, la guerra in Ucraina è un problema solo se aumenta il prezzo del gas, il taglio delle tasse è giusto anche se corrisponde ad un taglio dei servizi pubblici…) e non è capace di costruire un’analisi che tenga conto anche delle conseguenze indirette, collettive, a lungo termine, lontane per spazio o per tempo.
E io, sciocco, che ancora mi stupisco quando vi vedo condividere sulle vostre bacheche bufale, post di fantapolitica, invasione di immigrati, cancro curato col bicarbonato, scie chimiche, oroscopi e omeopatia.

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