domenica 20 dicembre 2020

LA PATRIMONIALE ERA PROPRIO UNA FAKE NEW

Col ritiro degli emendamenti presentati per quella che doveva essere una patrimoniale che riguardava i super ricchi italiani la faccenda non è arrivata nemmeno in discussione parlamentare visto che lo stesso governo ed i rispettivi relatori hanno dato parere negativo,il tutto su proposte loro.

Hanno vinto ancora i potenti ed i poveri avranno il gravoso compito di dissanguarsi ulteriormente per mettere i conti in ordine aspettando ancora i soldi promessi dall'Europa sui quali si sta litigando ancora e nonostante la Carta Costituzionale(vedi:madn il-disatteso-articolo-53-della costituzione ).

Un ennesimo affronto alla democrazia in uno dei periodi più disastrosi dal dopoguerra dove per l'appunto la forbice tra i redditi si sta aprendo a dismisura favorendo ed arricchendo a dismisura quelli che già controllano saldamente le sorti di un intero paese,articolo di Contropiano(interventi ).

Nemmeno la pandemia basta per fare una patrimoniale anche minima.

di  Sergio Scorza   

Ho appena letto in un take di agenzia che l’emendamento sulla patrimoniale a firma Orfini e Fratoianni è stato ritirato per parere negativo del governo e dei relatori. 

Tutto nelle previsioni. 

Solo un alto tasso di ingenuità e sprovvedutaggine avrebbe potuto indurci a credere che un governo del genere, composto da vili, opportunisti e mezze tacche, avrebbe mai avuto il coraggio politico anche solo di sfiorare i privilegi, le rendite, i lauti profitti e i patrimoni di quella esigua minoranza di ricchi e super ricchi che la pandemia non ha minimamente intaccato. 

Anzi, proprio durante la più grave pandemia del dopoguerra, alcuni tra questi, hanno visto crescere (ed anche tanto) la loro ricchezza. 

Questo è il paese nato dalla Resistenza, certo

Ma di quella genia, quella tempra e quel coraggio, nessun governo, dal dopoguerra ad oggi, ha conservato una qualche traccia tangibile, men che meno quelli dell’ultimo decennio. 

Piuttosto, l’ignavia e la mediocrità imperanti nelle classi dirigenti, ci ricordano assai di più quel re d’Italia Vittorio Emanuele III di Savoia e quell’altro “eroe” del maresciallo d’Italia Badoglio, quando, in mezzo al caos che seguì l’armistizio, abbandonarono precipitosamente la nave, all’alba del 9 settembre 1943.

La pandemia ha già fatto 65.000 morti e finiamo l’anno con il record europeo dei morti di e per Covid19. Purtroppo, per come stanno andando le cose e per le tante, troppe lacune nella gestione di questa seconda emergenza epidemiologica e sanitaria, molti altri ce ne saranno ancora. Non è andato e continuerà a non andare bene niente. 

Incertezze, sbandamenti e cedimenti sono la cifra principale di una classe dirigente a capo di Stato e Regioni, che è apparsa incapace di assumere davvero, una volta per tutte, il controllo di una situazione di gravissima emergenza sanitaria perché priva di una visione autonoma dagli interessi e dai desiderata dei grandi potentati nazionali ed internazionali. 

La rissa sul recovery fund è la dimostrazione plastica del ruolo di semplici terminali degli appetiti delle grandi corporations che svolgono i partiti di governo tanto quanto avrebbero fatto quelli dell’opposizione se fossero stati al loro posto. 

Il resto è solo teatrino della politica-spettacolo. 

Si preparino anche loro al peggio, perché il peggio arriverà. Noi lo siamo già da un pezzo.

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