venerdì 11 settembre 2020

TORRE DEL GRECO SCACCIA SALVINI

Torre del Greco aveva sentenziato già da giorni sulla visita di Salvini nella città campana,tappa di un tour che lo vede girare in una terra dove non più tardi di qualche anno fa sia lui in prima persona che i suoi adepti pregavano affinché il Vesuvio eruttasse spazzando via tutto e tutti.

Ma si sa che la brama di potere ed una faccia di culo come pochi alterino sia la persona che un intero movimento di razzisti fascisti,quindi Roma ed il sud Italia(una volta la linea di demarcazione della "Padania"era il sacro fiume Po)tornano comodissime al progetto politico della Lega che da partito secessionista è diventato nazionalista e sovranista.

Il redazionale di Contropiano(torre-del-greco-costringe-salvini-alla-fuga )parla della contestazione popolare di Torre del Greco che ha costretto Salvini a lasciare il gazebo dove aveva cominciato a farneticare e a disertare la passeggiata elettorale presso il mercato,gente del posto non solo dei centri sociali ma di tutti i tipi e le età.

Successivamente il capitone è scappato con la coda tra le gambe protetto dalla polizia e non sapendo che dire ha tacciato tutti i presenti di essere dei camorristi,fine di questa altra giornata elettorale di un politico in chiaro sconvolgimento esistenziale.

Torre del Greco costringe Salvini alla fuga.

di  Redazione Contropiano  

È durato meno di 5 minuti l’intervento di Matteo Salvini a Torre del Greco nell’ambito del suo tour elettorale in vista delle Regionali del 20 e 21 settembre. 

Fischi, slogan, contestazioni e perfino lancio di pomodori hanno accolto le sue parole sul palco allestito nella zona tra via Roma e corso Vittorio Emanuele chiusa al traffico.

Del resto il leader della Lega, dopo essere stato a Pompei, doveva anche visitare le aree mercatali di largo Santissimo e passeggiare in via Salvatore Noto, ma le condizioni ambientali – è stato organizzato anche un corteo composto da almeno un migliaio di manifestanti partito da piazza Santa Croce – hanno consigliato ai responsabili del servizio d’ordine di puntare direttamente al gazebo dove erano presenti già gli attivisti locali. 

Troppo pochi, comunque, per compensare “il volume” di voci della fiumana di contestatori. Neanche con gli altoparlanti installati sul palco si riusciva a sentire una sola parola del “Truce”. 

C’erano certo anche alcuni ragazzi dei detestati “centri sociali,” ma come si nota dai video per la gran parte si trattava persone comuni, anche anziani. Popolo, insomma. 

E l’inchiesta ancora in corso, che ha portato all’arresto di tre commercialisti del Carroccio per una squallida vicenda di compravendite e mazzette ai danni della regione Lombardia, non aiuta certo a trovare “simpatie” in una regione che non dimentica i coretti “lavali col fuoco” e “senti che puzza, scappano anche i cani”, ecc.

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