martedì 24 gennaio 2017

SULL'AGGRESSIONE SQUADRISTA DELLO SCORSO OTTOBRE A ROMA

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Facendo un piccolo passo indietro temporalmente l'aggressione squadrista dell'ottobre scorso avvenuta in Piazza Cavour a Roma come al solito dalla maggioranza dei mass media è passata come un episodio tra balordi scaturita per futili motivi,come avvenne nel caso della morte di Renato Biagetti(vedi:madn ne-ragazzate-ne-balordi ).
Invece come detto nell'articolo riportato sotto preso da Dinamo Press(non-era-roma-nord-contro-roma-sud )emergono inquietanti presupposti che questo sia stato un assalto in piena regola e scattato con un intento di premeditazione da poter anche uccidere visto che il sedicenne assalito da sette neofascisti è rimasto per giorni in fin di vita.
Il successivo pezzo(www.ecn.org/antifa roma-odio-e-violenza )parla invece dell'universo neofascista che ruota attorno alle formazioni di Fogna Nuova e Caga Povnd con racconti di ragazzi,relazioni con la polizia e la zona di Via Ottaviano da dove proveniva il gruppo di merde nere protagoniste del vigliacco pestaggio(come è proprio del loro modo di agire)sette contro uno.

Non era 'Roma Nord' contro 'Roma Sud' ma una banda di neofascisti armati di coltello.

A piazza Cavour in sette contro un sedicenne. Squadrismo fascista e presidio del territorio nel centro della città.

In via Ottaviano 9, quartiere Prati, c'è una storica sezione del Movimento sociale italiano, conosciuta semplicemente come “via Ottaviano”. Un luogo quasi sacro per l'estrema destra romana: qui venne assassinato il giovane militante greco Mikis “Miki” Mantakas, colpito da due colpi di pistola esplosi durante un assalto alla sede, al termine di un corteo il 28 febbraio 1975.
Qui erano di casa i giovanissimi arrestati ieri mattina, e accusati di aver massacrato di botte e a coltellate riducendo in fin di vita un 16enne la sera dello scorso 14 ottobre in piazza Cavour. Una lite scoppiata per “futili motivi”, da quanto si apprende: l'intemperanza di un gruppo di 'forestieri', venuti ad attaccar briga nella piazza all'ombra della Corte di Cassazione, spruzzando della panna in faccia a delle coetanee. Un comportamento a cui la banda di giovanissimi neofascisti, ha risposto prendendo la testa di un violentissimo pestaggio finito con un tentato omicidio. La vittima era a terra quando veniva colpita a cascate, calci e coltellate.
“La politica non c'entra niente”, abbiamo sentito dire e sentiremo dire. Lo raccontarono anche dopo l'omicidio di Renato Biagetti. E sarebbe davvero così se chi ha picchiato e accoltellato non fosse un militante politico. Giovanissimi neofascisti che hanno agito nel territorio dove quotidianamente volantinano nelle scuole e attacchinano, un fatto avvenuto proprio nella piazza dove spesso e volentieri promuovono manifestazioni.
Certo, la violenza non ha avuto come obiettivo l'avversario politico, non è stata una spedizione punitiva, ma la politica c'entra eccome: la violenza sproporzionata, i coltelli, la difesa del territorio, il senso d'impunità. Per un mese alcuni quotidiani hanno ricamato sull'episodio parlando di una guerra tra bande tra giovani di “Roma Sud” (povery e un po' coatti) contro i giovani di "Roma Nord" (riccanza che veste con le marche giuste). Abbiamo scoperto che le cose non sono andate proprio così. Tra l'altro subito dopo l'episodio i ragazzi sono andati a conferire con Nicola Colosimo (lo riportano le carte dell'inchiesta), responsabile del Fronte della Gioventù, la sigla che richiama l'organizzazione giovanile dell'Msi con sede in via Ottaviano, la stessa di cui era responsabile Daniele De Santis, l'ultras neofascista responsabile della morte del tifoso napoletano Ciro Esposito.

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Da CasaPound a Forza Nuova, viaggio nella galassia neofascista tra riti e rivalità
21 gennaio 2017

"La destra mi aiuta a liberare la mia rabbia. E poi mi proteggono quelli di destra: se qualcuno mi fa angherie loro gli fanno del male". "Della destra mi piace la violenza e la guerra agli immigrati". C'è un esercito di giovanissimi, dal centro alla periferia romana, attratto dalla "destra", identificata in una galassia di simboli e aree. Le idee storico culturali non sono ben delineate "ma basta che andiamo a menare qualcuno", dice Matteo, 16 enne di Torbellamonaca. Di "ideali" o di progetti neanche a parlarne. Perché in molti dei ritrovi della frastagliata destra extraparlamentare, ad eccezione del Fronte della Gioventù, si ascolta solo musica e si pianificano raid.

"Ti ha preso in giro? Ora la pagherà", tanto basta a far leva sugli adolescenti, nell'assenza di punti di riferimento di un epoca vuota.

Il viaggio
Il viaggio nel mondo dei giovani vicini a movimenti come Forza Nuova, CasaPound o Fronte della Gioventù comincia nelle ore in cui 7 ragazzini del Fdg vengono arrestati per tentato omicidio nel corso di una rissa in piazza Cavour dello scorso ottobre. Malgrado il motivo che ha originato il pestaggio non abbia una matrice politica, il dibattito sui social dei ragazzini diventa un'arena in cui i commenti oscillano tra "dovevano ammazzare quella zecca" (riferito al 16enne finito in ospedale, ndr) a "certo se era negro era meglio ".

La sezione a Ottaviano
Il paradosso è che proprio dalla sezione del Fronte della Gioventù di via Ottaviano sono arrivate le critiche più aspre per l'accaduto. "Noi condanniamo l'uso delle violenza ma soprattutto l'uso di coltelli - spiega Federico Cocco, responsabile della sezione storica - Non sono questi i valori che insegniamo ai giovani che frequentano la nostra sezione anche se molti hanno strumentalizzato politicamente questo episodio. Qui vengono 300 ragazzi e i dibattiti che facciamo sono sulla politica, reading sulle notizie di giornale e letture di libri come l'Odissea".

Il racconto
Quello che invece accade in altre sezioni, ad esempio di CasaPound, è decisamente diverso. A raccontarlo è un ragazzo di 17 anni che dopo l'iniziale infatuazione si è allontanato dal circolo di Roma ovest.
"Mi sono avvicinato a loro perché dei miei compagni di classe facevano parte di Casa-Pound, erano in quel giro insomma. Avevo litigato con ragazzi della scuola, un gruppo di sinistra e loro sono stati gli unici che mi hanno difeso subito. Non solo sui social ma anche fuori da scuola con la loro presenza, facevano capire che non ero solo e che non si dovevano più permettere di attaccarmi". Quindi l'adolescente ha cominciato a frequentare la sezione di Cp del suo quartiere. "Lì c'erano degli addetti a reclutare persone e a mettere i volantini di notte e se lo facevi eri visto bravo e ti sentivi importante, perché avevi un compito ". Poi l'allontanamento. "Non si facevano mai discorsi politici seri, il motto è: "Ora riconquistiamo tutto; ci riprendiamo il potere a cominciare dalle scuole; se c'è la mafia è colpa dei comunisti", ma poi quando ho sentito che ridevano perché uno di loro aveva aggredito un pizzaiolo egiziano senza motivo ed erano tutti esaltati da questa cosa, ho deciso che non sarei più andato ". Cosa attrae della destra? "La rabbia. Ti capiscono e ti fanno sentire grande e forte insieme a loro", a rispondere ora è una quindicenne di Centocelle.

Le relazioni delle forze di polizia
A dare la misura dell'espansione del fenomeno destra a Roma sono le relazioni delle forze di polizia che monitorano i gruppi sul territorio. "In generale, l'estrema destra continua ad essere caratterizzata da una perdurante polverizzazione in formazioni alquanto eterogenee, frutto della carenza di strategie politiche condivise e di un efficace coordinamento delle attività nei territori". In questo scenario, si distinguono le due formazioni numericamente più consistenti e "maggiormente strutturate come CasaPound Italia e Forza Nuova", raccontano le relazioni ministeriali. Mentre però le progettualità di CP, si caratterizzano per la ricerca di partnership con formazioni di spessore istituzionale (il referente è la Lega Nord) la proposta di Forza Nuova mira ad aggregare in un fronte unitario le sigle d'area nazional-popolare. "In tale quadro, ove Forza Nuova cerca di attrarre, nella propria sfera di influenza, la base militante del disciolto Msi-Dn, si colloca la creazione del Fronte dei Nazionalisti che nel 2015 ha riunito Fiamma Tricolore, Forza Nuova e il Movimento Sociale Europeo". E sull'onda di una rabbia generazionale le destre, seppur spacchettate, continuano a fare proseliti.

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