L'ennesimo raid israeliano stavolta in territorio cisgiordano ha provocato la morte di quattro palestinesi,ed il fatto che tale azione criminale militare da parte d'Israele sia avvenuta nel campo profughi di Jenin rende ancora più subdolo questo intervento.
L'articolo preso da Infoaut parla della cronaca e delle vittime di questo attacco provocato secondo fonti israeliane da un primo attacco da parte dei palestinesi segregati a casa loro,cosa naturalmente che potrebbe rispondere facilmente ad una menzogna.
Dopo la ripresa dei negoziati farsa tra Israele e l'Anp queste sono le sessantesime vittime di attacchi da parte delle forze del cinquantunesimo Stato membro degli Usa che continuano a calpestare i diritti e la dignità del popolo palestinese.
Uccisi 4 palestinesi nel campo profughi di Jenin
Nuovo raid nel campo profughi di Jenin, Cisgiordania. Quattro palestinesi morti e almeno altri 14 palestinesi sono rimasti feriti. Tensione alta in tutta la zona.
Tre palestinesi sono stati uccisi oggi nel campo profughi di Jenin in
Cisgiordania nel corso di un raid dell’esercito israeliano. Una delle quattro
persone uccise, Hamza Abu Hejla, 22 anni, era un militante del movimento
islamico Hamas. Almeno altri 16 palestinesi sono rimasti feriti, due sono in
condizioni critiche.
La tensione nel campo profughi e’ molto alta. Gli abitanti sono
scesi in strada a protestare contro questo nuovo raid israeliano.
Truppe speciali israeliane nel corso della notte avevano
circondato la casa di Abu Hejla. Quando il giovane si è rifiutato di
consegnarsi, i militari sono entrati nell’edificio e lo hanno ucciso. Secondo il
portavoce dell’esercito israeliano Abu Hejla, ricercato dalle forze di
occupazione per “terrorismo”, avrebbe sparato per primo. I palestinesi non
confermano questa versione e parlano di uccisione a sangue freddo.
Dopo l’uccisione dozzine di palestinesi hanno protestato e
lanciato sassi contro i soldati israeliani che hanno aperto il fuoco e ucciso
tre dimostranti: Mahmoud Abu Zeina, Yazan Mahmoud Basim Jabarin, 22 anni, della
terza vittima non si conosce ancora l’identità.
Questi ultimi quattro morti portano a oltre 60 il totale delle
vittime palestinesi dalla ripresa dei negoziati bilaterali tra Israele e Anp,
secondo un calcolo fatto dall’Organizzazione per la liberazione della Palestina
(Olp).
Intanto Hamas accusa le forze di sicurezza dell’Autorita’
nazionale palestinese (Anp) di aver “cooperato” con l’Esercito israeliano. Il
movimento islamico riferisce che l’Anp in passato
avrebbe cercato “una ventina di volte” di arrestare Hamza Abu
Hejla. L’Anp non ha ancora reagito a queste accuse.
da NenaNews
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