Ieri sera presso una Sala Pertini ubicata nella sede della Cgil di Crema piena di persone,il comitato cremasco in appoggio alla Lista Tsipras ha promosso un incontro cui è seguito un dibattito tenuto dal professore Andrea Di Stefano,noto giornalista e autore radiofonico direttore del mensile di finanza etica e economia sociale e sostenibilità Valori.
Sintetizzando molto di quello che si è detto Di Stefano ha cominciato affermando che a livello europeo negli ultimi 15-20 anni sia il Ppe che il Pse(la vecchia socialdemocrazia continentale)hanno cambiato in peggio la politica economica generando una crisi che non ha avuto nell'Euro l'attore principale ma bensì la pessima gestione del sistema finanziario che ha avuto ripercussioni tragiche su quello economico,con 20000 miliardi di $(a livello globale)immessi nel mercato per salvare l'economia,socializzando le perdite di gruppi finanziari e bancari(che hanno avuto enormi benefici e profitti ma per pochissime persone)per tappare i buchi della finanza fuori controllo.
La bolla speculativa economica ed immobiliare è partita dagli Usa ben prima della nascita dell'Euro,e solo ora ci si accorge che operazioni fino ad un decennio addietro considerate eretiche come la tassazione sulle transazioni finanziarie ora sono timidamente proposte dalla Germania.
La redistribuzione della ricchezza è il principio base per poter uscire da questo stato di cose,portando questo sistema economico capitalistico in un'ottica di medio e lungo termine in un sistema sociale in cui la mano pubblica deve essere forte per poter stabilire regole e paletti per le imprese e per le lobbies finanziarie ed energetiche senza però scadere nell'ingranaggio del sostegno economico statale che ha affossato di aiuti pubblici intere economie.
Parlando proprio dell'approvvigionamento,della distribuzione e del consumo delle fonti di energia ci dev'essere un repentino cambiamento di rotta passando sulle fonti fossili a quelle rinnovabili e naturali,da cui soprattutto la zona del Mediterraneo può trarre enormi benefici.
Dopo alcune domande specifiche il dibattito si è spostato sulle politiche nazionali ed europee nei confronti degli stessi stati membri e degli Usa,come l'introduzione dell'abominio del pareggio di bilancio nella Costituzione italiana ed il trattato transatlantico appoggiato apertamente dal Pse.
Con la metafora del bicchiere riempito dalle ricchezze dei pochi che traboccando dovrebbe far avere qualcosa anche ai poveri ma nello stesso tempo tale bicchiere si allarga(negli Usa l'1% della popolazione detiene il 50% del reddito complessivo)si è posto il punto cardine finale che la redistribuzione dei redditi è una scelta e non solo un capriccio politico,ideologico ed economico.
Alcune proposte che fanno parte del programma di Tsipras cono il salario orario minimo garantito,ovviamente graduato e progressivo nel tempo tenendo conto di fattori quali il costo della vita in ogni singolo paese,la riduzione dell'orario di lavoro finanziato da interventi sulla fiscalità per far sì che ciò non si trasformi in una riduzione salariale,il reddito minimo garantito europeo che comunque esiste di fatto tranne che in Grecia ed in Italia.
Altre soluzioni possono essere la carbon tax sulle fonti energetiche fossili ed un secco no alle delocalizzazioni dove si spostano le unità produttive per aumentare i profitti:ad esempio se voglio investire in Francia e poi voglio andare in Bulgaria lo Stato mi chiede indietro tutte le agevolazioni fiscali,le detrazioni e gli aiuti ricevuti,cosa che da noi non accade.
Sul tema della patrimoniale si è stati chiari e parlando della tassa Tasi in materia immobiliare dove chi paga alla fine sono gli affittuari e non i palazzinari,si dovrebbero fare prelievi straordinari sugli immobili di altro valore ed in caso di mancanza di liquidità si dovrebbe aver l'obbligo di sottoscrivere titoli di debito pubblico.
Il problema nostrano della tassazione sulla rendita patrimoniale che è ben più bassa di quella sul lavoro ogni tanto fa litigare anche la pseudo sinistra del Pd,ed in un programma politico serio e di sinistra su questo che deve assolutamente cambiare non dovrebbero esserci ne se né ma,e la tassazione sulle rendite su titoli d'investimento come Bot e Cct così come quelle su redditi alti e sulle pensioni d'oro dovrebbero essere ricalcolate.
Si evidenzia il fatto che sarebbe molto positiva una divisione tra le banche commerciali e quelle finanziarie,che sono ad esempio nel prossimo programma Usa di Obama dove ormai le imprese petrolifere che operano nel Golfo del Messico e molte miniere come quelle per l'estrazione del rame sono in mano alle grandi banche come la Goldman Sachs e la J.P.Morgan.
Si dovrebbero poi avere agenzie sovranazionali di controllo finanziario ed istituire commissioni come in Grecia per poter capire come si possa essere finiti in questo stato di debito,e si è fatto l'esempio italiano dove si è notato che la pessima gestione del territorio e delle regole che non ci sono e se ci sono si aggirano(vedi solo le costruzioni in deroga alle norme antisismiche dei capannoni in Emilia volute da Tremonti e crollate),e che da noi sono costate 350 miliardi di Euro di danni per non aver fatto investimenti in barba ai criteri antisismici e di prevenzione delle alluvioni.
Ultimo intervento sulla necessaria revisione del fiscal compact che nessuno è in grado di rispettare in Europa,con il cane che si morde la coda visto che la sola Italia,il secondo Stato europeo come contributi,ha sborsato 70 milioni di Euro per il fondo salva Stati di Spagna,Irlanda,Portogallo e Grecia.
Incontro positivo che ha visto il professor Di Stefano spiegare in parole semplici l'origine e la concreta possibilità di uscita da questa crisi senza vincoli di austerità sapendo come distribuire meglio la ricchezza dosando sapientemente la tassazione incrementando la produzione di energia rinnovabile e aggiungo ponendo dei seri controlli fiscali agli evasori.
Nessun commento:
Posta un commento