Nei Paesi Baschi invece i cortei si sono svolti in ogni città e anche nei paesi meno popolati,e pure qui vi sono stati incidenti come testimoniano la prima foto ed il video sottostante che riportano testimonianze da Pamplona.
Le partecipazioni sono state massicce in entrambi i casi e le percentuali di astinenza dal lavoro in qualche caso sono state totali:soprattutto in Euskal Herria si sono visti deputati(vedi l'ultima foto che ritrae l'esponente politico Sabino Cuadra)e attivisti di sindacati del lavoro come Lab ed Ela prodigarsi in prima persona per la lotta e per un cambiamento positivo per il lavoro,la società e l'indipendenza.
Il primo articolo è preso da Contropiano(http://www.contropiano.org/it/esteri/item/11435-sciopero-generale-paesi-baschi-paralizzati-la-diretta )mentre quello riguardante Atene è frutto di Senza Soste:
propongo anche un articolo postato lo scorso luglio e che preparava la strada al greba orokorra di oggi(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/07/greba-orokorra.html ).
Sciopero generale: Paesi Baschi paralizzati. La diretta
di Marco Santopadre
Sciopero generale di 24 ore nelle province basche spagnole. Contro i tagli del governo spagnolo e di quelli locali, contro i diktat dell'Unione Europea. Picchetti e cortei, cariche e arresti.
17.20: Il video delle cariche della Polizia autonoma navarra contro i lavoratori al termine della manifestazione di Pamplona
16.30: cominciano ad arrivare i primi dati sull'adesione allo sciopero che è stata molto alta ovunque, nonostante la repressione, i ricatti aziendali e una norma dell'ultimo minuto che alzava il livello dei servizi minimi da garantire nonostante la mobilitazione nei trasporti, nella sanità e nell'istruzione. Punte molto alte di adesione da parte dei lavoratori - vicine al 100% - in Gipuzkoa, nel Nord della Navarra e dell'Araba e nella cintura operaia di Bilbao. Adesione considerevole, intorno al 50%, nel resto dei territori baschi. Questa mattina le città avevano un aspetto spettrale - negozi, bar e uffici chiusi - così come i poligoni industriali rimasti bloccati dallo sciopero.
15.00: Dopo i presidi e i picchetti di questa mattina realizzati in centinaia di città, paesi e quartieri, e i partecipatissimi cortei nei 4 capoluoghi ed in altre località, oggi pomeriggio tra le 17,30 e le 18 i sindacati di ambito basco, con il sostegno di numerose forze politiche e sociali, hanno indetto manifestazioni in circa 100 comuni.
13.30: Nuove cariche a Pamplona, questa volta la Policia Nacional ha sparato pallottole di gomma e manganellato contro migliaia di persone che affollavano il Paseo de Sarasate, piazza a ridosso della parte vecchia del capoluogo navarro. Molti i manifestanti contusi e feriti.
12.15: l'Ertzaintza ha caricato i lavoratori in sciopero a Portugalete, località a pochi chilometri da Bilbao. Decine di migliaia di persone stanno sfilando in corteo nei 4 capoluoghi di provincia mentre stamattina presto presidi, picchetti e blocchi si sono svolti in almeno un centinaio di località.
11.55: I lavoratori e le lavoratrici dell'Agencia Navarra de Emergencias obbligati a lavorare dalle disposizioni sui servizi minimi durante lo sciopero hanno deciso di devolvere il loro stipendio di oggi ad alcune associazioni che si occupano dell'assistenza a coloro che hanno perso casa e lavoro.
11.50: Questa mattina alle 9:00 quattro militanti del sindacato Lab si sono incatenati all'interno di una sede del Banco Santander a Pamplona. Un'azione per denunciare la quantità di enormi fondi pubblici sottratti al lavoro e allo stato sociale e regalati alle banche e alle finanziarie da parte dei governi locali oltre che statale. Lab denuncia i fondi investiti per realizzare una linea ad alta velocità al quale i cittadini si oppongono sia per i costi enormi sia per i danni ambientali e sociali che la Tav produce. Gli attivisti sono rimasti a lungo all'interno della banca mentre altri lavoratori protestavano all'esterno. Poi è intervenuta la Polizia hce ha identificato e sgomberato i 4 attivisti incatenati
11.30: la Polizia autonoma basca ha caricato il corteo dei lavoratori a Bilbao. Gli agenti hanno usato i manganelli e sparato gas lacrimogeni e pallottole di gomma contro i manifestanti. Un giovane è stato colpito ad un occhio da una pallottola di gomma ed è stato portato in ospedale.
11.20: cariche della Polizia contro i lavoratori che stavano realizzando un picchetto davanti all'ingresso del grande magazzino Corte Ingles a Pamplona.
11.15: la Polizia Nazionale in assetto antisommossa ha caricato duramente il corteo dei lavoratori a Pamplona. Dure proteste del deputato della sinistra indipendentista Sabino Cuadra colpito dalle manganellate dei poliziotti nonostante mostrasse le sue credenziali di deputato alle Cortes di Madrid per la coalizione Amaiur.
11.00: alla giornata di lotta hanno deciso di non partecipare le sezioni basche dei sindacati spagnoli Ugt e Ccoo che d'altronde, non hanno ancora indetto uno sciopero generale a livello statale contro i 40 miliardi di euro di tagli a lavoro e stato sociale indetti dal governo Rajoy. In alcune fabbriche e uffici però allo sciopero hanno dato la loro adesione anche alcuni delegati dei sindacati spagnoli.
10.45: Già durante la notte centinaia di lavoratori hanno realizzato picchetti nelle stazioni
dei treni, degli autobus e davanti alle grandi fabbriche per informare i lavoratori sui motivi dello sciopero. Nella località di Orduña (provincia di Bilbao) l'Ertzaintza (polizia autonoma basca) ha arrestato un lavoratore mentre collocava una barricata sui binari della locale stazione della Renfe. A Bilbao finora sono stati 4 gli autobus urbani 'sanzionati' perchè in circolazione nonostante lo sciopero. Un conducente è rimasto leggermente contuso dopo un attacco.
10.30: Il governo regionale della Comunità Autonoma basca, guidato dal socialista Patxi López, in accordo col Ministero Spagnolo dei trasporti ha aumentato il livello minimo dei servizi essenziali all'interno di settori come trasporti e sanità nel tentativo di boicottare lo sciopero generale in corso. Di fatto nei trasporti è previsto che almeno il 30% funzioni nonostante lo sciopero, mentre nella sanità il livello minimo sotto il quale non si può scendere è quello normalmente garantito nei giorni festivi. Provvedimenti simili nella scuola dell'infanzia.
E’ cominciato a mezzanotte nelle quattro province basche dello Stato Spagnolo – Bizkaia, Gipuzkoa, Araba e Nafarroa – lo sciopero generale indetto dalla maggioranza sindacale basca contro i tagli del governo allo stato sociale, al lavoro, alla sanità, all’istruzione. Alla mobilitazione generale convocata sia nel settore pubblico che privato da Lab, Ela e altre sigle di settore - ESK, STEE-EILAS, EHNE, Hiru, CGT-LKN e CNT - hanno aderito centinaia tra partiti politici della sinistra indipendentista, organizzazioni studentesche, di immigrati e di donne, collettivi sociali e mezzi di informazione.
Si tratta del quinto sciopero generale nei Paesi Baschi in tre anni - nell’insieme della Spagna i sindacati ne hanno realizzato due – da quando i governi locali e di Madrid, sull’onda della crisi finanziaria, hanno iniziato un assalto senza precedenti ai diritti economici, politici e sociali dei cittadini per ripianare i debiti di banche e sistema finanziario.
Uno sciopero, quello di oggi, dal netto carattere politico visto che i governi locale e statale vengono tacciati di essere ‘sottomessi’ ai diktat delle istituzioni economiche e politiche internazionali. Ha detto ieri Ainhoa Etxaide, la segretaria generale del sindacato Lab (espressione della sinistra indipendentista): “la ricchezza c’è ma viene distribuita in maniera ineguale, e inoltre i governi rubano a coloro che hanno meno per riempire le tasche di chi è già ricco”. “Il terrore che viene imposto ai lavoratori - ha detto invece il segretario di Ela Adolfo Muñoz - può essere respinto solo con la lotta e l’organizzazione collettiva”. “E’ intollerabile – che sia la popolazione quella che paga una crisi generata dal potere economico (…) La via intrapresa dei poteri neoliberisti dell’Unione Europea ci porta ad una economia di sterminio” ha denunciato la rappresentante basca della Marcia Mondiale delle Donne.
17.20: Il video delle cariche della Polizia autonoma navarra contro i lavoratori al termine della manifestazione di Pamplona
16.30: cominciano ad arrivare i primi dati sull'adesione allo sciopero che è stata molto alta ovunque, nonostante la repressione, i ricatti aziendali e una norma dell'ultimo minuto che alzava il livello dei servizi minimi da garantire nonostante la mobilitazione nei trasporti, nella sanità e nell'istruzione. Punte molto alte di adesione da parte dei lavoratori - vicine al 100% - in Gipuzkoa, nel Nord della Navarra e dell'Araba e nella cintura operaia di Bilbao. Adesione considerevole, intorno al 50%, nel resto dei territori baschi. Questa mattina le città avevano un aspetto spettrale - negozi, bar e uffici chiusi - così come i poligoni industriali rimasti bloccati dallo sciopero.
15.00: Dopo i presidi e i picchetti di questa mattina realizzati in centinaia di città, paesi e quartieri, e i partecipatissimi cortei nei 4 capoluoghi ed in altre località, oggi pomeriggio tra le 17,30 e le 18 i sindacati di ambito basco, con il sostegno di numerose forze politiche e sociali, hanno indetto manifestazioni in circa 100 comuni.
13.30: Nuove cariche a Pamplona, questa volta la Policia Nacional ha sparato pallottole di gomma e manganellato contro migliaia di persone che affollavano il Paseo de Sarasate, piazza a ridosso della parte vecchia del capoluogo navarro. Molti i manifestanti contusi e feriti.
12.15: l'Ertzaintza ha caricato i lavoratori in sciopero a Portugalete, località a pochi chilometri da Bilbao. Decine di migliaia di persone stanno sfilando in corteo nei 4 capoluoghi di provincia mentre stamattina presto presidi, picchetti e blocchi si sono svolti in almeno un centinaio di località.
11.55: I lavoratori e le lavoratrici dell'Agencia Navarra de Emergencias obbligati a lavorare dalle disposizioni sui servizi minimi durante lo sciopero hanno deciso di devolvere il loro stipendio di oggi ad alcune associazioni che si occupano dell'assistenza a coloro che hanno perso casa e lavoro.
11.50: Questa mattina alle 9:00 quattro militanti del sindacato Lab si sono incatenati all'interno di una sede del Banco Santander a Pamplona. Un'azione per denunciare la quantità di enormi fondi pubblici sottratti al lavoro e allo stato sociale e regalati alle banche e alle finanziarie da parte dei governi locali oltre che statale. Lab denuncia i fondi investiti per realizzare una linea ad alta velocità al quale i cittadini si oppongono sia per i costi enormi sia per i danni ambientali e sociali che la Tav produce. Gli attivisti sono rimasti a lungo all'interno della banca mentre altri lavoratori protestavano all'esterno. Poi è intervenuta la Polizia hce ha identificato e sgomberato i 4 attivisti incatenati
11.30: la Polizia autonoma basca ha caricato il corteo dei lavoratori a Bilbao. Gli agenti hanno usato i manganelli e sparato gas lacrimogeni e pallottole di gomma contro i manifestanti. Un giovane è stato colpito ad un occhio da una pallottola di gomma ed è stato portato in ospedale.
11.20: cariche della Polizia contro i lavoratori che stavano realizzando un picchetto davanti all'ingresso del grande magazzino Corte Ingles a Pamplona.
11.15: la Polizia Nazionale in assetto antisommossa ha caricato duramente il corteo dei lavoratori a Pamplona. Dure proteste del deputato della sinistra indipendentista Sabino Cuadra colpito dalle manganellate dei poliziotti nonostante mostrasse le sue credenziali di deputato alle Cortes di Madrid per la coalizione Amaiur.
11.00: alla giornata di lotta hanno deciso di non partecipare le sezioni basche dei sindacati spagnoli Ugt e Ccoo che d'altronde, non hanno ancora indetto uno sciopero generale a livello statale contro i 40 miliardi di euro di tagli a lavoro e stato sociale indetti dal governo Rajoy. In alcune fabbriche e uffici però allo sciopero hanno dato la loro adesione anche alcuni delegati dei sindacati spagnoli.
10.45: Già durante la notte centinaia di lavoratori hanno realizzato picchetti nelle stazioni
dei treni, degli autobus e davanti alle grandi fabbriche per informare i lavoratori sui motivi dello sciopero. Nella località di Orduña (provincia di Bilbao) l'Ertzaintza (polizia autonoma basca) ha arrestato un lavoratore mentre collocava una barricata sui binari della locale stazione della Renfe. A Bilbao finora sono stati 4 gli autobus urbani 'sanzionati' perchè in circolazione nonostante lo sciopero. Un conducente è rimasto leggermente contuso dopo un attacco.
10.30: Il governo regionale della Comunità Autonoma basca, guidato dal socialista Patxi López, in accordo col Ministero Spagnolo dei trasporti ha aumentato il livello minimo dei servizi essenziali all'interno di settori come trasporti e sanità nel tentativo di boicottare lo sciopero generale in corso. Di fatto nei trasporti è previsto che almeno il 30% funzioni nonostante lo sciopero, mentre nella sanità il livello minimo sotto il quale non si può scendere è quello normalmente garantito nei giorni festivi. Provvedimenti simili nella scuola dell'infanzia.
E’ cominciato a mezzanotte nelle quattro province basche dello Stato Spagnolo – Bizkaia, Gipuzkoa, Araba e Nafarroa – lo sciopero generale indetto dalla maggioranza sindacale basca contro i tagli del governo allo stato sociale, al lavoro, alla sanità, all’istruzione. Alla mobilitazione generale convocata sia nel settore pubblico che privato da Lab, Ela e altre sigle di settore - ESK, STEE-EILAS, EHNE, Hiru, CGT-LKN e CNT - hanno aderito centinaia tra partiti politici della sinistra indipendentista, organizzazioni studentesche, di immigrati e di donne, collettivi sociali e mezzi di informazione.
Si tratta del quinto sciopero generale nei Paesi Baschi in tre anni - nell’insieme della Spagna i sindacati ne hanno realizzato due – da quando i governi locali e di Madrid, sull’onda della crisi finanziaria, hanno iniziato un assalto senza precedenti ai diritti economici, politici e sociali dei cittadini per ripianare i debiti di banche e sistema finanziario.
Uno sciopero, quello di oggi, dal netto carattere politico visto che i governi locale e statale vengono tacciati di essere ‘sottomessi’ ai diktat delle istituzioni economiche e politiche internazionali. Ha detto ieri Ainhoa Etxaide, la segretaria generale del sindacato Lab (espressione della sinistra indipendentista): “la ricchezza c’è ma viene distribuita in maniera ineguale, e inoltre i governi rubano a coloro che hanno meno per riempire le tasche di chi è già ricco”. “Il terrore che viene imposto ai lavoratori - ha detto invece il segretario di Ela Adolfo Muñoz - può essere respinto solo con la lotta e l’organizzazione collettiva”. “E’ intollerabile – che sia la popolazione quella che paga una crisi generata dal potere economico (…) La via intrapresa dei poteri neoliberisti dell’Unione Europea ci porta ad una economia di sterminio” ha denunciato la rappresentante basca della Marcia Mondiale delle Donne.
ore13.30:
In piazza Syntagma sono scoppiati i primi scontri tra manifestanti e forze dell'ordine.
La protesta è esplosa sul lato sinistro del parlamento greco, dove una parte della piazza ha tentato di forzare i cordoni posti a difesa del palazzo; la polizia ha risposto con il consueto uso massiccio di gas lacrimogeni.
ore13:
Migliaia di persone si stanno radunando in piazza Syntagma, nei pressi del Parlamento, che ancora una volta è presidiato da un ingente dispiego di forze dell'ordine e protetto su tutto il perimetro dalle transenne.
Grande manifestazione in corso anche a Salonicco.
ore12:
Le prime notizie che arrivano da Atene parlano di mezzo milione di persone in piazza.
Nel frattempo fonti governative hanno fatto sapere che, in seguito ad un incontro avvenuto stanotte tra il premier Samaras e il ministro dell'economia, il piano di austerity che verrà presentato giovedì prevederà tagli fino a 15 miliardi di euro (e non più 11), con l'aggiunta di nuove tasse.
Oggi tutta la Grecia si fermerà per 24 ore di sciopero generale proclamato da tutti i principali sindacati; fanno eccezione i trasporti, che in alcune fasce orarie saranno in servizio per trasportare i manifestanti verso i concentramenti convocati nel centro di Atene.
Ancora una volta il paese scenderà in piazza contro le misure di austerity portate avanti dal governo Samaras, che ha appena proposto un nuovo piano di risanamento con tagli per 11,9 miliardi di euro.
L'approvazione del piano da parte del governo è la condizione imposta dalla Troika per ottenere nuovi finanziamenti dall'Ue e dal Fmi.
Il piano prevede, tra le altre cose, nuovi aumenti dell’età pensionabile, abolizione delle tredicesime e delle quattordicesime, nuovi tagli alla sanità, al mondo della formazione e ai sussidi di disoccupazione e andrà quindi ad inasprire ulteriormente la situazione di impoverimento generale lasciata dalle precedenti manovre; nonostante questo, alcuni esponenti del governo hanno fatto sapere che l’ultima grossa sforbiciata di Samaras non sarà sufficiente per far fronte al pagamento del debito greco e che si prospettano quindi nuove misure di austerity all’orizzonte.
In questo situazione la giornata di oggi sembra preannunciare un clima piuttosto incandescente nelle piazze greche.
I due sindacati principali (Gsee per il settore privato e Adedy per quello pubblico) hanno dato appuntamento alle 11 in piazza Pedion tou Areos, mentre il Pame (sindacato vicino al Kke greco) ha convocato un’assemblea alle 10.30 nel centro di Atene, in piazza Omonia; oltre alle convocazioni sindacali sono previsti cortei in diverse città del paese.
tratto da http://www.infoaut.org26 settembre 2012
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