martedì 15 marzo 2011

A LAVORARE IL 17 MARZO?

La truffa del giorno che dovrebbe commemorare l'unità d'Italia il prossimo giovedì 17 marzo forse non tutti la conoscono bene in quanto si è tentato di nascondere il fatto che aggiungendo questa data al calendario delle festività si è tolta quella del 4 novembre,e che in parecchi casi si è obbligati a lavorare lo stesso(vedi nel settore commerciale a Crema con la delibera del podestà Bruttomesso)e corrisposti non con una paga di giorno festivo ma con una semplice maggiorazione.
E a parte i legaioli che preferiscono bruciare feticci di Garibaldi in cartone e che non festeggeranno nulla(liberissimi di farlo a titolo personale ma non a quello politico)e i falsi profeti dell'unità italiana che confondono il senso di appartenenza ad una nazione con il più perocoloso nazionalismo questa giornata verrà ricordata dai più e solo per quest'anno come una giornata e magari un bel ponticello buono per starsene(se si è nella cerchia dgli eletti che lo potranno fare)a casa.
Articolo tratto da Indymedia Emilia Romagna.

La Festa Nazionale del 17 marzo è a carico dei lavoratori
"Alla fine il 17 marzo si celebrerà l'Unità d'Italia a spese dei lavoratori che vedranno scendere da 4 a 3 i giorni di festività compensativi. Un altro pasticcio dagli evidenti profili di illegittimità" sottolineano i sindacalisti.
Il 17 marzo e il riposo compensativo da scalare.
Alla fine il 17 marzo si celebrerà l'Unità d'Italia a spese dei lavoratori che vedranno scendere da 4 a 3 i giorni di festività compensativi. UN ALTRO pasticcio dagli evidenti profili di illegittimità.
Un artificio contabile che ha scambiato alla pari, ai fini della paga, due giornate: il 4 novembre che, come le altre tre «festività soppresse» poteva essere consumato a piacimento durante l'anno e il 17 marzo che dovrà essere consumato «obbligatoriamente» il giorno del 150esimo. anniversario dell'Unità d'Italia.
Quindi nulla di regalato ma una festa, orgogliosi di festeggiarla come dipendenti pubblici, che ci paghiamo da soli dovendo rinunciare coattivamente ad un giorno di festività soppresse!
La Funzione Pubblica:spiega che si è limitata a pubblicare sul sito quello che nella legge e poi nella relazione tecnica è stato scritto: è chiaro che, alla fine, ci sarà un riposo compensativo in meno; il tutto , si risolve nella circostanza che i lavoratori non potranno disporre in piena libertà, secondo le loro esigenze, di tutte e quattro le giornate di riposo compensativo, essendo sostanzialmente previsto l'obbligo ex lege che uno di questi riposi cada nella giornata del 17 marzo» .
La festa è obbligatoria e il riposo sarà scalato, dunque.
Una decisione che sembra dettata piu' dalla necessita' di accontentare forze di governo che ritenevano che questo importante evento non si dovesse celebrare. Nella sostanza, con "un ordine di servizio" e' stato messo in ferie tutto il pubblico impiego.


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