giovedì 10 marzo 2011

FUORI DAL MOVIMENTO GLI INFAMI E I TRADITORI

Prendo spunto dai fatti che sono accaduti a Lanciano in cui a una manifestazione di Fogna Nuova s'è contrapposto giustamente un corteo degli antifascisti della zona con degli scontri avvenuti quando tutti pensavano che le schermaglie fossero finite.
Invece un gruppetto di compagni hanno raggiunto i ratti di fogna che se ne stavano tornando a casa aggredendo alcuni di loro ferendone un paio,col risultato di avere avuto al termine degli scontri un antifascista arrestato.
Fognanonivsti parlano di un vile attacco stile loro,squadristico,un 20 contro 2,cosa che conferma pure la lettera di una persona(che si definisce compagno ed antifascista ma che vedremo più avanti che non si merita tali appellativi)che credo incitato dall'avvocato in quanto in odore di denuncia prende le distanze dagli eventi.
Alcune voci parlano che al principio dello scontro finale il numero delle forze in campo fosse numericamente equo,solo che i cameratti che hanno potuto se la sono dati a gambe levate(meglio scappati in auto)mentre i due rimasti sono stati menati per bene assieme al loro mezzo di locomozione.
Punto il dito sullo pseudocompagno che lecca il culo tramite il sito destroide"fascinazione"cui è elencato il commento primo appena dopo la mia analisi,con un piagnisteo di lettera aperta da libro Cuore,con ammiccamenti all'estrema destra che si deve prendere a randellate,altro che dialogo e pacificazioni,l'unico fascista buono è il fascistsa morto.
Questo personaggio della lettera di scuse non merita di essere un compagno ed un'antifascista,è solo un traditore,infame e vigliacco che ha giustificato la sua missiva con aspetti che alla lotta antifascista non c'entrano nulla,e quindi deve prendere e andare a braccetto direttamente coi fasci oppure starsene zitto in un angolo.
L'articolo seguente con la lettera"incriminata"è presa da Indymedia Abruzzo.

Scontri di Lanciano, un militante antifa chiede scusa


E' un segnale di speranza e una bella notizia l'oggetto di questo post. Riguarda il pestaggio, consumato sabato sera a Lanciano, da parte di un branco di antifascisti contro due forzanovisti. Uno dei presenti, compagno dell'arrestato, si è rifiutato di partecipare all'aggressione (insieme a molti altri, ci dice) e ora scrive alla vittima per chiedergli scusa e rendergli onore. Ma anche per rivendicare al suo centro sociale una pratica di tredici anni che non si è mai incrociata con bombe carta, spranghe e lame. La vittima, prima di trasmettermi il file, era titubante sull'opportunità di divulgare il messaggio. Io sono convinto, e l'ho convinto, che a sua volta un gesto del genere merita rispetto e riconoscimento. 

Un "compagno" che si è calato le braghe d'innanzi la feccia fascistoide di Lanciano.


Pare che nei blog dei ForzaNovellini come "fascinazione" e altri, i fasci stiano gongolando per le scuse ufficiali di un "compagno" presente all'aggressione a Lanciano;
Ecco la lettera di scuse ufficiali dell'ignoto sedicente "compagno"

Sono di San Vito Chietino, e faccio parte del Centro Sociale Arrembaggio.

Ti scrivo questa lettera a titolo esclusivamente personale, perché ci tenevo a precisare alcune questioni che esulano dall'aspetto legale della situazione. Questioni d'onore, direste voi, questione di dignità, dico io, ma il succo non cambia. Per la cronaca, io sono quello che stamattina, davanti al tribunale, indossava il berretto azzurro e il giubbotto grigio; abbiamo incrociato lo sguardo un paio di volte, ma io non ce l'ho fatta a reggere il peso dei tuoi occhi. Ma la mia non era paura: erano l'umiliazione e la delusione che si arrendevano davanti alla tua rabbia, una rabbia che, paradossalmente, per quanto diversi possiamo essere, in quel momento sentivo quasi mia. Umiliazione e delusione per aver fatto la figura da infame e vigliacco al cospetto dei miei nemici, dei miei avversari, di tutti i fascisti d'Italia, ed anche davanti all'opinione di tutti i miei compaesani. Perché è vero, 20 persone che ne aggrediscono 2 in quel modo meritano esattamente quelle definizioni, quella rabbia. Ho scritto 20, e non 50, perché la maggior parte di noi non s'è prestata a quello schifo; io non so se il mio compagno S. fosse in mezzo a quell'orda impazzita (ti scrivo prima ancora di avere la possibilità di parlarci), so solo che nel mio gruppetto fermo a distanza non c'era: per questo ve la vedrete legalmente, e se ha sbagliato è giusto che paghi, pur con l'affetto fraterno che provo per lui. Però di una cosa sono sicuro: le bombe, le lame, le spranghe, noi dell'Arrembaggio non le abbiamo mai usate, non ci appartengono, né come cultura, né come stile di vita. E non ci appartengono nemmeno le aggressioni 10 a 1, nessuno di noi era mai stato coinvolto in una situazione tanto squalificante e mortificante, svilendo uno scontro politico in una volgare rissa da stadio.
Sabato notte, infatti, per la prima volta in 13 anni di attività politica, la digos è piombata nella nostra sede e nelle nostre case, con tutto quello che ne consegue nei rapporti famigliari, con le probabili intercettazioni, e con le ronde continue con le quali hanno preso a controllarci. Ma come ti dicevo, chi sbaglia è giusto che paghi: noi abbiamo commesso il grave errore di affiancarci a persone sconosciute che usano l'antifascismo come scusa per la loro violenza, e a prescindere dal fatto che qualcuno di noi si possa essere unito a quell'assalto, adesso è giusto che ne paghiamo le conseguenze, legali e d'immagine.
Tornando agli sguardi di stamattina, qualunque tipo di soddisfazione tu possa volere da me, io non mi sottraggo: sarò dove vorrai, a mani nude su una spiaggia, coi guantoni su un ring, o in un bar per una birra (da bere...). Mio nonno mi ripeteva sempre che "il rispetto e la fiducia non sono mai un diritto, sono una conquista". Beh, pur con l'abisso ideologico che ci separa, averti visto con coraggio e follia affrontare, quasi da solo, così tanti avversari, un pezzo del mio rispetto se l'è rubato, e solo il cielo sa quanto è dura chiudere questa lettera con queste parole.
Alla prossima.

Ti sei mangiato il cervello o cosa? La violenza contro i fascisti è lecita, sono anticostituzionali per antonomasia, la nostra stessa Repubblica è nata sui valori della Resistenza, sui valori delle libertà individuali che il fascismo negava e opprimeva; lo stesso organo giudiziario della Magistratura ha assolto il compagno fermato per questo!
Non riduciamo quindi l'antifascismo a chiacchere da bar o dietro un monitor in comodo anonimato, l'antifascismo si dimostra coi FATTI, nelle piazze e nelle strade!

NESSUNO SPAZIO PER I FASCISTI E I FINTI ANTIFASCISTI!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lillo!
Sei il peggio del comunismo!