venerdì 25 marzo 2011

GRANDISSIMI GLI ANTIFASCISTI A PALERMO

Era nell'aria da qualche giorno e prontamente gli antifascisti hanno espresso giustamente il loro dissenso nel confronto di un centinaio da ratti di fogna di Ca$$a Puond che si sono assembrati per la presentazione di un libro che li riguardava,evidentemente ignorando il fatto che non sia di sole immagini ma composto di parole scritte.
Gli articoli tratti da Indymedia Lombardia aggiunti alla fine raccontano la cronaca dell'accaduto grazie ad interventi tratti da"Repubblica"e con uno scritto di Romina Marceca e di Dario Prestigiacomo,ma prima c'è il commento politico di"Bandaradio"tra l'altro autore del video di fine post.
Analisi vere dove si rimarca il ruolo degli sbirri come appartenenti e protettori dei neonazifascisti di CP,che si riescono bene a vedere nel video in modo che qualche compagno palermitano possa riconoscere e agire di conseguenza,con un rappresentante credo della Digos che dopo la prima carica rimanda di sassate il corteo antifascista.
Eh sì,diverse cariche a cui i coraggiosi e bravi antifascisti siciliani hanno tenuto testa fino a quando hanno potuto e retto,facendomeli apprezzare parecchio:questi ragazzi e ragazze sono d'esempio per il movimento dell'antifascismo militante,sempre presenti e sempre pronti!

Video: Palermo: scontri presentazione libro Casapound alla Mondadori a Palermo.

Palermo : Ancora una volta, la stretta ed efficace cooperazione tra forze di polizia e fascisti si dimostra palese quanto consolidata.

La Mondadori, che in questa situazione ha avuto un ruolo fondamentale nonostante una settimana di campagna di boicottaggio cittadino nei loro confronti, ha fatto i suoi oscuri conti e ha deciso di chiudere al pubblico la libreria per un pomeriggio, rinunciando a tutti gli eventuali introiti e di dedicarla totalmente alla presentazione del libro dei fascisti di Casa Pound.
Fascisti perchè così si dichiarano e da tali si comportano. Nella grande opera di revisionismo storico la cultura diventa un comodo cuscinetto che riporta l'opinione pubblica alla vecchia teoria degli opposti estremi ma questa non è una storia di "rossi" e "neri" perchè spesso si sminuisce il ruolo dei "blu".
Oggi sin dalle prime luci dell'alba la libreria Mondadori è stata militarizzata e con questo è stata garantita la presentazione del libro e il presidio di una cinquantina di militanti di estrema destra, protetti da due cordoni di polizia da un lato e guardia di finanza dall'altro in assetto antisommossa.
L'iniziativa è stata denunciata al prefetto in quanto, questa "semplice possibilità di espressione" è di chiaro stampo fascista e va in contrapposizione con la nostra costituzione ma questo poco importa a chi dovrebbe stare a tutela delle leggi.
Le forze dell'ordine hanno mantenuto la parola data: proteggere i neofascisti e caricare chi si è opposto a coloro i quali, fanno propaganda razzista, xenofoba e sessista, dietro la retorica della libertà di espressione. A differenza di ciò che è stato scritto da certa stampa compiacente, CasaPound non è nuova ad episodi di pestaggi, accoltellamenti e aggressioni.
In realtà oggi, un piccolo spazio lo hanno avuto in una libreria chiusa al pubblico blindati e scortati dalla polizia.

http://www.bandaradio.info/
[Palermo] Guerriglia in pieno centro feriti 9 poliziotti e un manifestante.

Centri sociali e red block hanno cercato di impedire, lanciando sassi e bottiglie, la presentazione del libro di Domenico Di Tullio "Nessun dolore, una storia di CasaPound" alla Mondadori.
Lancio di pietre, bottiglie, fumogeni e una bomba carta contro poliziotti in tenuta antisommossa. Nove agenti e un manifestante feriti lievemente. Questo il bilancio degli scontri tra esponenti dei centri sociali e red block che cercavano d'impedire la presentazione del libro di Domenico Di Tullio "Nessun dolore, una storia di CasaPound" in programma nel pomeriggio alla libreria Mondadori a Palermo. Il traffico è stato bloccato.
I manifestanti hanno divelto cestini per i rifiuti e li hanno lanciati contro le forze dell'ordine che hanno risposto con lanci di lacrimogeni. La manifestazione contro la presentazione del libro che era stata annunciata è cominciata in modo pacifico da parte di studenti e aderenti allo Slai Cobas. Poi sono intervenuti giovani dei red block e dei centri sociali che hanno scatenato la guerriglia urbana. Le forze dell'ordine visioneranno numerosi filmati per identificare i responsabili della protesta.
Venerdì scorso erano comparse delle scritte come "Combatti il fascismo, boicotta Mondadori" sulle vetrine della libreria in via Ruggero Settimo. Altre scritte, tra cui una stella a cinque punte, erano state fatte poco lontano su un muro in via Magliocco. Esponenti di Giovane Italia e di CasaPound avevano sostenuto che le scritte erano legate alla presentazione del libro di Domenico Di Tullio. Una presentazione era già saltata l'11 febbraio scorso "per motivi di ordine pubblico".

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/03/23/foto/guerriglia_in_pieno...

Guerriglia urbana nelle vie del centro contro la presentazione di un libro

Dieci feriti (nove poliziotti e un manifestante). Cassonetti, vasi e blocchi di pietra divelti. Questo il bilancio degli scontri organizzati da red block e centri sociali per impedire la presentazione al Mondadori Multicenter del libro "Nessun dolore", organizzata dai militanti palermitani di CasaPound

di ROMINA MARCECA e DARIO PRESTIGIACOMO
Sono arrivati con i caschi in testa e le sciarpe sul viso. Armati di bastoni, pietre, bottiglie e latte di vernice. Quello che si temeva da giorni è accaduto. Per un'ora il salotto della città, tra piazza Verdi e via Ruggero Settimo, è diventato l'epicentro di una guerriglia urbana. E alla fine, quando l'aria appestata dai lacrimogeni si è rarefatta, i cassonetti e i cestini per i rifiuti distrutti sono stati tolti dalle strade assieme a cocci di vetro e pietre, c'è stata la conta dei feriti.
Dieci in tutto: nove poliziotti e un manifestante con un sopracciglio spaccato da un colpo di manganello. Una guerriglia scatenata dai Red Block e dal centro sociale "Anomalia" per tentare di impedire la presentazione del libro "Nessun dolore", romanzo di Domenico Di Tullio che racconta la storia di CasaPound, organizzazione di estrema destra.
Da una parte la "zona rossa", creata con uno spiegamento straordinario di forze di polizia a protezione del Mondadori Multicenter, dove si erano radunati una sessantina di militanti di CasaPound. Dall'altra un centinaio di manifestanti: qualcuno armato solo di megafono e volantini, altri invece pronti allo scontro. Un pomeriggio di alta tensione, cominciato alle 15,30, quando la Mondadori chiude gli ingressi. Tra i ragazzi di CasaPound il nervosismo è palpabile. A dare loro manforte sono arrivati i militanti di Roma, ma anche quelli della Giovane Italia, de La Destra e dello Spazio sociale Cervantes di Catania. In tutto, sono anche loro un centinaio. A circondarli ci sono nove camionette e ottanta tra poliziotti, carabinieri e finanzieri.
A completare il plotone di sicurezza, i 14 vigilantes chiamati dalla Mondadori.
La temperatura comincia a salire. Si sparge la voce che un gruppo di manifestanti si è messo in marcia dal centro sociale "Anomalia" di via Archirafi. Manca un quarto d'ora alle quattro: i poliziotti scendono dalle camionette e, con l'aiuto dei vigili urbani, chiudono l'accesso ad auto e pedoni nel tratto di via Ruggero Settimo tra via Emerico Amari e via Cavour. Presidiate anche le strade laterali vengono presidiate. Il grosso dei poliziotti si schiera con caschi, manganelli e scudi all'angolo con via Cavour, in modo da chiudere via Ruggero Settimo: l'obiettivo è fermare i manifestanti lontano dalla Mondadori.
I primi ad arrivare sono gli studenti dei Collettivi e un gruppetto di sindacalisti dello Slai-Cobas, in tutto una cinquantina, che si radunano all'angolo tra piazza Verdi e via Volturno, a una decina di metri dal cordone di polizia. Sono le 16. La situazione appare ancora sotto controllo. I ragazzi dei Collettivi hanno il volto scoperto, intonano cori e distribuiscono volantini. Per qualche minuto, tra i manifestanti e dentro la zona rossa cala il silenzio. Ma è solo il preludio della guerriglia.
Alle 17 da via Volturno spuntano una quarantina di giovani con il volto coperto e il casco. Si muovono come una piccola legione romana: in mano hanno bastoni di legno, bottiglie di vetro, pietre e sacchi di vernice. Sono i Red Block e gli autonomi di "Anomalia". Si piazzano tra il cordone della polizia e i ragazzi dei Collettivi. Passano pochi minuti. Una breve sassaiola, quindi parte l'assalto.
Lo scontro è duro, i poliziotti riescono a disperdere gli assedianti e tornano a bloccare l'accesso di via Ruggero Settimo. A una cinquantina di metri, davanti al teatro Massimo, i Red Block si ricompattano e lanciano pietre, bottiglie, sacchetti di vernice e fumogeni, che finiscono contro gli agenti e le vetrine. In strada si scatena il panico. I passanti si riparano lontano dagli scontri. I carabinieri mettono in salvo una mamma col passeggino, così come una scolaresca di Como.
Gli autonomi distruggono i cestini dei rifiuti, le fioriere e i blocchi di pietra dell'area pedonale di via Spinuzza. La polizia risponde con i lacrimogeni, prima di partire alla carica con le camionette. Nella zona non c'è più un negozio aperto.
Alle 17,20 i Red Block riprendono la posizione in via Maqueda e con i vasi e un cassonetto formano una trincea. La sassaiola riparte, così come il lancio dei fumogeni da parte della polizia. Ci vorrà una seconda carica, stavolta molto più dura, per disperdere definitivamente gli ultimi assedianti. La guerriglia finisce intorno alle 17,30. A terra rimangono la testa di un martello, alcuni tondini di ferro, pietre e cocci di vetro. In strada torna la calma. Alla Mondadori inizia la presentazione, ma la libreria resterà presidiata per tutta la notte dalle forze dell'ordine che sequestrano tutte le telecamere della zona per individuare i responsabili della guerriglia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quale articolo della costituzione vieterebbe la presentazione di un libro e l'esprimersi, in caso, in modo "fascista"? Io sono rimasto indietro, conosco solo articoli della costituzioen italiana che garantiscono a tutti la possibilità di esprimersi e non vietano di essere "fascisti". Illuminami

Lillo ha detto...

Mio dovere illuminarti.

L'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente "Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione"), anche detta Legge Scelba, che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «fa propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque «pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».

La "riorganizzazione del disciolto partito fascista", già oggetto della XII disposizione transitoria della Costituzione, si intende (ai sensi dell'art. 1 della citata legge) riconosciuta «quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista».

La legge prevede per il reato di apologia sanzioni detentive, più severe se il fatto riguarda idee o metodi razzisti o se è commesso con il mezzo della stampa, ed accompagnate dalla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici[1].

Di apologia del fascismo, dopo una certa caduta di attenzione, si è tornato a parlare in tempi recenti a proposito di siti internet più o meno scopertamente esaltanti il passato regime o regimi analoghi, passati o presenti.

(tratto da Wikipedia)