Gli Stati Uniti gettano la spugna in Afghanistan. La Nato si adegua.
di Alessandro Avvisato
Dopo venti anni di una inutile, devastante e sanguinosa guerra, gli Stati Uniti hanno deciso di ritirarsi dall’Afghanistan. Hanno lasciato sul terreno 2.400 soldati uccisi, migliaia di feriti e di veterani usciti di testa. I civili afghani morti sono decine di migliaia. Secondo l’Onu solo nel 2019 sono stati diecimila.
Le truppe statunitensi hanno invaso l’Afghanistan nell’ottobre del 2001. Venti anni dopo il paese è lontanissimo da qualsiasi stabilità, nonostante la presenza militare, i miliardi di dollari spesi, il sangue versato e i governi fantoccio insediati a Kabul. I Talebani controllano di nuovo gran parte del paese e vengono insidiati solo dai gruppi jihadisti legati all’Isis.
La decisione di Biden di annunciare il ritiro delle truppe Usa entro settembre 2021, arriva dopo la disponibilità della Turchia ad ospitare una conferenza di pace dal 24 aprile al 4 maggio prossimi, che riunirà il governo afghano, i talebani e gli Stati Uniti. Il portavoce dell’Ufficio talebano in Qatar, Mohammad Naeem, ha però già annunciato che loro non parteciperanno a nessuna conferenza sul futuro dell’Afghanistan “fino a quando tutte le forze straniere non si saranno completamente ritirate”.
“Sono il quarto presidente americano a presiedere la presenza di truppe americane in Afghanistan. Due repubblicani. Due democratici”, ha detto Biden. “Non passerò questa responsabilità a un quinto”.
Alla decisione Usa si sono subito adeguati gli alleati della Nato, al termine di una riunione a Bruxelles dei ministri degli Esteri e della Difesa dell’Alleanza atlantica. Alla riunione erano presenti sia il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che il segretario alla Difesa, Lloyd Austin. Per l’Italia ha partecipato il ministro Luigi Di Maio reduce dall’ennesimo “inchino” a Washington nel suo recente viaggio negli Usa.
Nel documento rilasciato dalla Nato alla fine delle riunione viene affermato che: “Riconoscendo che non esiste una soluzione militare alle sfide che l’Afghanistan deve affrontare, gli alleati hanno stabilito che inizieremo il ritiro delle forze della Missione di Sostegno risoluto entro il primo maggio. Questo ritiro sarà ordinato, coordinato e deliberato. Prevediamo di completare il ritiro di tutte le forze statunitensi e della Missione di supporto risoluto entro pochi mesi. Qualsiasi attacco talebano contro le truppe alleate durante questo ritiro riceverà una risposta forte”.
In Afghanistan sono morti 55 soldati italiani, altri sono tornati feriti. Il contingente militare italiano era arrivato nel paese nel Novembre 2001.
Ma in Afghanistan non è certo finita la guerra, si ritirano infatti solo le truppe della Nato che l’avevano invaso nel 2001. Adesso se ne vanno lasciando un paese in macerie, con l’esportazione di oppio raddoppiata e in preda ai conflitti interni che pre-esistevano all’intervento militare occidentale. La guerra più inutile che è durata venti anni.
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