Pd, Letta incontra il M5S: «Volontà di proseguire nel percorso comune».
Anche con alleanze a livello locale per le prossime amministrative, si sono detti il segretario Pd Enrico Letta e il capo politico dei Cinque Stelle Vito Crimi. Adesso Letta incontrerà di nuovo Salvini.
di Fabrizio Caccia
Dopo averlo già invitato più volte a non essere un «Giano bifronte» nei confronti del governo Draghi e ad entrare convintamente nel Ppe a livello europeo, lasciando perdere Orban e i sovranisti, il segretario del Pd Enrico Letta ha appena incontrato il leader della Lega, Matteo Salvini. Obiettivo: lavorare insieme alle riforme, nella seconda parte della legislatura, per ricucire gli strappi di quella che Letta stesso definisce «la democrazia malata» contraddistinta dai frequenti «cambi di casacca» di molti parlamentari. Un concetto che ha usato anche questa mattina incontrando per oltre un’ora il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, nella sede dell’Arel (Agenzia di ricerche e legislazione), la scuola di politiche fondata nel 2015, dove qualche giorno fa Letta ha ricevuto anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. L’incontro con Salvini è «andato bene», come ha tenuto a dire il leader della Lega: «Abbiamo fatto una scelta d’amore per l’Italia, tifiamo per Draghi, la politica e i partiti vengono dopo», ha detto il segretario del Carroccio. Non hanno parlato di ius soli, «sono temi divisivi, così non aiutiamo il Paese», ha aggiunto Salvini. Entrambi invece si sono trovati d’accordo sulla necessità «di un nuovo Dl imponente per sostenere le imprese» alle prese con i danni da pandemia da varare nel mese di aprile.«Non abbiamo parlato di date per le riaperture - ha precisato Salvini - ma senza minacciare nè ricattare riaprire è doveroso». Nessun accenno alla legge elettorale («Per me va bene il Rosatellum, la legge che c’è», ha chiosato il leader della Lega), mentre sembra sbloccarsi la questione Copasir: «Ho ribadito a Letta la mia idea di azzerare tutto», ha detto Salvini, spianando la strada così alla sostituzione del presidente leghista (Volpi) del comitato di controllo sui servizi con un esponente dell’opposizione, secondo le regole democratiche: in prima fila, Adolfo Urso di Fratelli d’Italia.
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