mercoledì 14 marzo 2012

MISSIONE DI (INCA)PACE

Prendendo come spunto la strage compiuta dal soldato Usa domenica che ha ammazzatto a sangue freddo sedici civili afgani tra cui donne e bambini e che certamente è un atto che esula dall'intera missione internazionale in Afghanistan,vorrei risottolineare che la presenza come missionari di pace di tutte le forze armate(tra cui quelle italiane)dovrebbe almeno per decenza umana cambiare nome.
Risaputo il fatto che tali invasioni di massa in paesi ricchi di risorse naturale o di importante rilevanza strategica siano dettate non per la premura altrui ma per meri interessi economici la questione se continuare queste guerre o ritirarsi è una domanda che interessa molti governi e pure il nostro purtoppo non è esente da tali decisioni.
Quando ci sono da votare ingressi in missioni di non pace o solo continuazioni di esse o ci sono da stanziare fondi milionari che potrebbero essere utilizzati in maniera migliore per aiutare davvero le persone in difficoltà tutti gli schieramenti fanno comunella e votano positivamente a queste occupazioni militari.
L'articolo odierno che parla soprattutto della cronaca della strage avvenuta a Kandahar è preso dal sito Infoaut.

Afghanistan, soldato Usa fa strage di civili.

Un soldato americano ha fatto strage di civili in due differenti località nella provincia di Kandahar.

Strage a Kandahar: pesantissimo il bilancio che al momento conta quindici civili uccisi e altri cinque feriti. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. La notizia, data dal Washington Post, è stata confermata da una nota del comando Isaf, la missione Nato presente in Afghanistan.
Secondo le prime risultanze delle indagini, il soldato, avrebbe agito da solo. Dopo avere lasciato la sua base, ha iniziato a sparare intorno alle 3 di notte locali, prendendo di mira civili in due distinti villaggi del distretto di Panjwai: Alokozai e Garrambai. Il distretto in questione, a sud-ovest di Kandahar City, è stato uno dei campi di battaglia più duri della guerra in Afghanistan.
Il ministro afghano Asadullah Khalid ha comunicato per il momento la morte di 16 persone. I feriti, tra i cinque e i nove, sono stati portati in un ospedale vicino, ma il bilancio resta incerto. Dopo la carneficina, il soldato si è consegnato ai suoi superiori ed è stato arrestato. Secondo il racconto di un reporter che si trovava sul posto ed è entrato nelle case, i bimbi uccisi non avevano più di 2-3 anni.
Agghiacciante la testimonianza del primo giornalisa arrivato sul luogo del massacro: "In una delle abitazioni c'erano i corpi di dieci persone, fra cui donne e bambini, che erano stati tutti uccisi e bruciati in una stanza. Un'altra donna invece giaceva morta all'entrata della casa. Sono stati uccisi e bruciati. Ho visto fra i cadaveri almeno due bambini di età fra i due e i tre anni, che erano stati bruciati", ha raccontato il giornalista.
Secondo il portavoce dei talebani si sarebbe trattato di un vero attacco, e non di un gesto isolato. Ahmadi ha detto che non uno, ma più soldati "hanno attaccato numerose case del villaggio di Balambi" e "secondo testimoni vi sarebbero una cinquantina di cadaveri", fra cui undici appartengono alla famiglia di Mohammad Wazir". Su internet il commento dei talebani è duro: "Le cosiddette forze di pace americane - si legge - si sono ancora una volta dissetate con il sangue di innocenti civili afghani nella provincia di Kandahar".
Casa Bianca e Obama si dicono dispiaciuti e amareggiati, promettono inchieste e, aggiunge il presidente Usa, "questo incidente è tragico e scioccante, e non rappresenta l'eccezionale carattere del nostro esercito e del rispetto che gli Usa hanno nei confronti del popolo afghano". Difficile farlo credere dopo la vicenda dei Corano bruciati e un'occupazione cghe dura ormai da più di dieci anni e che ha portato solo distruzione e guerra permanente.

Nessun commento: