venerdì 26 febbraio 2021

QUANDO LA SOLIDARIETA' DIVENTA REATO

La bruttissima storia che arriva da Trieste e che ci parla della perquisizione della casa dei coniugi Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi.quest'ultimo imputato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per avere ospitato una famiglia iraniana nel 2019,in quanto impegnati da anni nell'assistenza dei migranti che arrivano in Italia dalla rotta balcanica(vedi:madn che-ci-sia-memoria-per-i-lager-di-ieri e di oggi ),è un esempio lampante di come le persone buone e virtuose verso gli altri(senza nessun tornaconto personale)siano viste male da parte della giustizia italiana.
Nei due articoli di cui il primo è una piena rivendicazione di quello che Franchi compie assieme alla moglie(comune-info.net/io-rivendico/ )anche dal punto di vista politico perché spiega bene che l'intervento umanitario è togliere il dolore fisico e mentale mentre il suo lavoro implica anche un intervento sulle cause su cui nasce e si sviluppa il fenomeno sociale dei profughi.
Nel secondo articolo(www.lineadombra.org lorena-e-gian-andrea )preso direttamente dall'associazione triestina Linea d'ombra i motivi dell'accusa e il parallelismo con la manifestazione fascista dello scorso ottobre avvenuto nella città di confine dove nessuno è stato ancora indagato.

Io rivendico.

di Gian Andrea Franchi 

La notizia della perquisizione, a Trieste, in casa di Lorena Fornasir e di Gian Andrea Franchi (ora imputato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) ha provocato molte reazioni. Gian Andrea Franchi – che in questi anni ha sempre dedicato tempo e raccontare l’impegno accanto ai migranti della “rotta balcanica” e ad approfondire sotto diversi aspetti il tema delle migrazioni (in modo costante nella pagine di Comune) – nella tarda serata di mercoledì ha preso di nuovo parola in pubblico per rivendicare la valenza profondamente politica, e non umanitaria, del suo percorso

Io rivendico il carattere politico, e non umanitario, del mio impegno quinquennale con i migranti. Un impegno umanitario si limita a lenire la sofferenza senza tentar d’intervenire sulle cause che la producono. Un impegno politico, nell’attuale situazione storica, è prima di tutto resistenza nei confronti di un’organizzazione della vita sociale basata sullo sfruttamento degli uomini e della natura, portato al limite della devastazione (come la pandemia ci mostra). Un impegno politico è, inoltre, un tentativo di costruire punti di socialità solidale che possano costantemente allargarsi e approfondirsi.

Su questo impegno è balzato lunedì 22 febbraio 2021 alle cinque del mattino, con una perquisizione in casa mia, un intervento calunnioso di magistratura e questura che, basandosi su un aiuto effettivo di assistenza e ospitalità, dato nel luglio del 2019 a una famiglia iraniana – composta da padre, madre e due bambini -, vogliono collegarmi a una rete di sfruttatori (passeur) che avrebbe, prima e dopo il mio intervento, approfittato della famiglia profuga. 

Secondo il mio sentire non sarebbe nemmeno il caso di alzare le spalle nei confronti di questa insinuazione, che neanche giuridicamente mostra prove ma crea solo insinuanti parallelismi temporali. Tuttavia, ci sono di mezzo oltre alla mia persona, anche coloro che collaborano con me. Credo, allora, doveroso affermare pubblicamente che non esiste neanche uno straccetto di prova. Esiste soltanto l’insinuazione che, essendo stata questa famiglia contattata e usata da alcuni trafficanti (secondo gli inquirenti), io avrei potuto non solo esserne a conoscenza ma trarne addirittura un mio personale profitto.

Ritengo che ciò, che nel documento presentatomi è mera allusione, sia soltanto una sorta di macchina del fango che si vuol gettare non tanto sulla mia persona ma su un lavoro collettivo di solidarietà.

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Lorena e Gian Andrea sotto accusa per reato di solidarietà.

Questa mattina all’alba la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione privata di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, nonché sede dell’associazione Linea d’Ombra ODV.

Sono stati sequestrati i telefoni personali, oltre ai libri contabili dell’associazione e diversi altri materiali, alla ricerca di prove per un’imputazione di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che noi contestiamo, perché utilizzata in modo strumentale per colpire la solidarietà.

Siamo indignati e sconcertati nel constatare che la solidarietà sia vista come un reato dalle forze dell’ordine.

Oggi, in Italia, regalare scarpe, vestiti e cibo a chi ne ha bisogno per sopravvivere è un’azione perseguitata più che l’apologia al fascismo, come abbiamo potuto vedere il 24 ottobre scorso sempre in Piazza Libertà.

Condanniamo le azioni repressive nei confronti di chi è solidale, chiediamo giustizia e rispetto di quei valori di libertà, dignità ed uguaglianza, scritti nella costituzione, che invece lo Stato tende a dimenticare.

Chiediamo la solidarietà di tutta la società civile, per tutte le persone attaccate perché solidali.

IMPORTANTE: Abbiamo creato una mailing list dove convogliare tutte le persone e realtà solidali a Linea d’Ombra, che oggi si sono sollevate in tutta la penisola e oltre. Si tratta di uno strumento per noi utile, perché ci permette di comunicare con tutte le reti e realtà con cui siamo in contatto. Sarà nostra premura comunicare informazioni più precise appena ne entreremo in possesso.

Ci si iscrive a questo link: https://groups.google.com/g/ldo-solidali

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