mercoledì 10 febbraio 2021

IL RICORDO DI BERTOLT BRECHT

Oggi è l'anniversario della nascita di uno dei più grandi pensatori e scrittori che l'intera umanità abbia mai letto e ascoltato,con un pregio in più quello di essere di sinistra,comunista non ostentato e che in più di una volta nella sua esistenza gli ha dato problemi più che riconoscimenti.

Studioso di Marx ed Engels,infatti fuggì dalla Germania agli albori del nazismo e nel suo peregrinare dovette lasciare anche gli Stati Uniti per la sua ideologia comunista che tuttavia venne osteggiata pure nell'ex Germania orientale dato che il suo pensiero non poteva essere imprigionato a dei paletti che erano troppo rigidi e standardizzati.

Nell'articolo di Infoaut alcune tappe cronologiche della sua vita dalla nascita ad Augusta nel 1898 alla sua morte avvenuta a Berlino Est nel 1956,un piccolo riassunto per colui che fu pure anche un eccelso drammaturgo e poeta oltre che autore di saggi e regista teatrale.

Numerose le sua frasi e gli aneddoti che fanno tutt'ora di Brecht una mente illuminata,coerente e onesta nel panorama internazionale dei letterati al di là della sua ideologia e che ha avuto tanto da offrire alle generazioni future.

Una citazione che calza a pennello con la data odierna è tratta dalle "Storielle del signor Keuner" prese da "Storie da calendario" ed è "Dell'amor patrio o dell'odio per la patria altrui":

"Il signor K. non riteneva necessario vivere in un paese determinato. E diceva: - Posso patire la fame dovunque -. Un giorno però,che girava per una città occupata dal nemico del paese in cui viveva,gli venne incontro un ufficiale nemico e lo costrinse a scendere dal marciapiede.Scendendo,il signor K. s'accorse di essere indignato non solo contro quell'uomo,ma particolarmente contro il paese al quale quell'uomo apparteneva,al punto da desiderare che fosse cancellato dalla faccia della terra. - Come mai, - domandò il signor K., - in quel minuto sono diventato nazionalista? Proprio perché ho incontrato un nazionalista.Ed è per questo che bisogna estirpare l'imbecillità, giacché essa rende imbecilli chi l'incontra."

10 febbraio 1898: nasce Bertold Brecht.

Il 10 febbraio del 1898 ad Augusta, in Germania, nacque Bertold Brecht, uno dei più famosi drammaturghi tedeschi del XX secolo. La sua educazione, impartitagli dalla madre luterana, fu rigidamente protestante, ma non fu così invasiva da chiudergli gli occhi di fronte al mondo.

"Di tutte le cose sicure, la più certa è il dubbio."  Brecht dimostrò fin dalla giovinezza uno spiccato senso critico, che gli valse non pochi fastidi. Nel 1916 evito per poco l'espulsione dalla scuola, a causa di un tema in cui sostenne che l'elogio della morte eroica altro non è che uno strumento di propaganda. Iniziò a scrivere le prime poesie e canzoni, e dopo un'adolescenza spesa a rincorrere miti romantici e di patriottismo, si avvicinò al movimento spartachista intorno al 1919. Negli anni '20 si trasferì a Berlino, scrisse diverse opere teatrali, e approfondì gli studi su Marx ed Engels. Dal 1927 iniziò collaborare con il collettivo di scrittura teatrale filomarxista "Piscator-Bühne". Fu qui che maturò la sua concezione di un teatro che doveva coinvolgere lo spettatore e risvegliarne la coscienza politica. Stravolse e ruppe il "quarto muro" che divide attore da fruitore, pur tenendosi sempre distante dal neorealismo sovietico, che muoveva ad educazione e normalizzazione dell'immaginario collettivo. 

"Prima viene lo stomaco, poi viene la morale." 

Non fu mai un comunista troppo attivo nella militanza, ma nel suo essere un intellettuale di sponda riuscì a cogliere quelle contraddizioni reali che troppo spesso dimentica chi assurge al ruolo di pensatore e teorico. Nel '33 dovette fuggire dalla Germania, e lasciò Berlino il giorno dopo il rogo del Reichstag ad opera dei nazisti. Dal 1933 al 1941 si rifugiò in Francia, Danimarca, Svezia e Finlandia, viaggiando molto per rappresentare i suoi testi teatrali. Partecipò a Parigi al Congresso Internazionale degli Scrittori Antifascisti nel '35, e scrisse diverse opere contro il Reich. Nel '41 attraversò la Russia e si imbarcò a Vladivostok per stabilirsi in California. 

"Cos'è lo svaligiare una banca rispetto al fondarne una?" 

Neanche il soggiorno americano fu troppo tranquillo. Nel 1947 venne chiamato a presentarsi di fronte al Comitato per le Attività Antiamericane per rispondere dell'accusa di comunismo. Fuggì nuovamente in Europa, e si fermò a Zurigo, essendogli vietato l'ingresso in Germania Ovest. Riuscì infine a ristabilirsi a Berlino est dove fondò il teatro Berliner Ensemble. Non ebbe rapporti sempre distesi con il partito comunista della DDR, tanto che diverse rappresentazioni delle sue opere furono vietate.

"Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi."

Morì il 14 agosto 1956. Secondo le sue volontà venne sepolto senza cerimonie in un angolo vicino alla strada del cimitero di Chausseestrasse, sotto una lapide di pietra grezza con incise le sole lettere del suo nome.

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