mercoledì 19 giugno 2019

SILENZIO SUI LAVORATORI IN LOTTA


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Pressoché nel silenzio negli ultimi mesi soprattutto nel nord Italia nella zona del piacentino e del cremonese ci sono stati scioperi che non hanno avuto eco a livello nazionale,e se per quello nemmeno locale a parte per gettare fango sui lavoratori in lotta per la difesa del posto del lavoro,ed il caso ultimo successo la scorsa settimana a Soresina(Cr)è quello descritto e riportato nell'articolo sottostante di Contropiano(cremona-caricati-dalla-polizia-i-facchini-della-finiper ).
Licenziamenti in blocco di gente,quasi tutti di origine straniera anche se lavorano nella stessa ditta da anche vent'anni,come nel caso dei facchini della Finiper,che lavorano in stato di semischiavitù con paghe da fame e senza alcun diritto,appoggiato dai sindacati come Si Cobas e Usb perché quelli confederali qui non si fanno vedere né sentire perché non ci sono telecamere e telegiornali(vedi:madn il-nuovo-caporalatocol-permesso-dei sindacati ).
Sono 170 i licenziati a Soresina,altri in tutta la zona della pianura padana,soprattutto in azienda che trasformano la carne,e come macellai i celerini sempre dalla parte del padrone in silenzio massacrano ovunque,nonostante la presenza delle famiglie a fianco dei lavoratori che voglio lavoro e dignità.

Cremona. Caricati dalla polizia i facchini della Finiper.

di  Redazione Contropiano 
Polizia e carabinieri hanno caricato con violenza i 170 facchini licenziati da Finiper, che con le loro famiglie protestavano questa mattina a Soresina, davanti alla sede della società. Ci sono feriti.

Dopo aver sottoscritto un accordo alla Prefettura di Cremona, la Finiper – proprietaria dei supermercati IPER con un fatturato di 2 miliardi e una quota di mercato della grande distribuzione pari al 20,5 % – si era rimangiato tutto e aveva sbattuto i 170 facchini in mezzo alla strada.

Questa mattina i lavoratori avevano dato vita a una nuova mobilitazione insieme all’Unione Sindacale di Base, minacciati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa nonostante la presenza di tanti bambini, figli dei facchini licenziati.

Finiper ha preso a pretesto il cambio di sede del magazzino con il tentativo di non confermare gli attuali livelli occupazionali. Come sempre i padroni vogliono fare profitto sulla pelle delle persone.

Nei giorni scorsi i facchini avevano attuato iniziative nei vari supermercati IPER -riscuotendo la solidarietà degli altri lavoratori e dei clienti – come ad esempio riempire i carrelli e lasciarli alle casse belli carichi.

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