venerdì 1 marzo 2019

CELERINO FIGLIO DI TROIA

Risultati immagini per fiorentina atalanta disordini
Evento molto raro che il sindaco di una città e una società sportiva denuncino un infame aggressione dei"tutori dell'ordine",evento accaduto poco fuori Firenze dopo la partita di Coppa Italia tra Fiorentina e Atalanta con i celerini che fermano a poche centinaia di metri dallo svicolo autostradale alcuni pullman dei tifosi della Dea e cominciano a devastare il primo pullman della lunga colonna massacrando di botte tutti i presenti compreso l'autista.
Negli articoli seguenti(bgreport.org mattanza-dei-teppisti-in-uniforme e infoaut fiorentina-atalanta-aggressione-agli-ultras-bergamaschi )le testimonianze dei tifosi aggrediti dai maiali in divisa,e nei prossimi giorni ci saranno novità in quanto anche le prime parole degli autisti raccontano che non c'è stato nessuna fermata da parte dei tifosi ma che sono stati obbligati a stare a bordo strada e che addirittura oltre rompendo i finestrini è stata divelta dalla celere la porta del pullman in testa.
Di seguito il comunicato di Gori che pretende giustizia e verità direttamente dalla merda di Salvini e quello dell'Atalanta che chiede lo stesso(atalantin gori-scrive-salvini e atalantini latalanta-si-faccia-chiarezza-vogliamo-la-verita ).
Sta destando molto clamore questa vicenda che ricorda gli abusi di Bolzaneto e la pochezza mentale di una polizia malata allo stadio terminale e un progetto calato direttamente dall'alto,prima da Minniti e ora da Salvini,che con politiche liberticide vogliono soffocare tutti quelli che denunciano uno condizione di fatti criminosi in una Stato sempre più di polizia.

La mattanza dei teppisti in uniforme.

C’è stato del gran calcio ieri all’Artemio Franchi di Firenze: l’andata della semifinale di Coppa Italia tra Fiorentina e Atalanta è stata uno spettacolo, sei goal, divertimento ed emozioni a non finire. La cornice di pubblico è stata all’altezza delle squadre in campo, con oltre duemila e cinquecento bergamaschi al seguito delle Dea.

E allora gli atalantini risalgono sui ventitre bus che li hanno trasportati a Firenze commentando la partita, esaltati per la prestazione, amareggiati per una vittoria che sembrava a portata di mano o arrabbiati con la dea bendata per la traversa su cui si è stampato il colpo di testa di Hateboer al ’93.

Lo spiegamento di forze dell’ordine che scorta i pullman è più ingente di quello utilizzato nel pre-partita e l’itinerario che la Questura sceglie per accompagnare i tifosi è differente da quello percorso all’arrivo. Eppure quando i mezzi si muovono, sono ormai passate due ore dal termine della sfida calcistica.

I blindati delle forze dell’ordine continuano a distanziare un pullman dall’altro fino a quando, a poche centinaia di metri dal casello autostradale bloccano il primo pullman e lo circondano.  A differenza di quanto sostenuto dalla Questura, quell’autobus non aveva nessuna porta aperta e nessun supporter atalantino è sceso. L’autobus è circondato da decine di agenti che distruggono i finestrini, divelgono la porta anteriore e iniziano a manganellare le persone all’interno. Dal pullman partono le chiamate ai tifosi sugli altri pullman che tentano di fermarsi, ma la polizia intima agli autisti di proseguire col chiaro intento di isolare l’autobus prescelto per la mattanza. I ripetuti tentativi di fermarsi vanno a vuoto, un solo autobus riesce a bloccarsi e chi prova a scendere per chiedere cosa sta succedendo è aggredito senza alcuna spiegazione, tutti i passeggeri vengono identificati.

I bergamaschi se ne stavano andando tutti insieme dopo una splendida serata, ma per la Questura la partita sembra iniziare proprio adesso. Dal bus accerchiato le telefonate di aiuto agli altri si susseguono. “Stanno sfasciando tutto”, “Ci vogliono massacrare”. La scena si svolge sulla circonvallazione che porta al casello, senza alcun testimone, nella carreggiata isolata dalle forze dell’ordine. E allora i reparti mobili di Bologna e Firenze rimangono soli con l’autobus, caricano ripetutamente pestando i primi che incontrano. Nemmeno l’autista ha scampo, viene picchiato anche lui. Poi obbligano uno a uno a scendere dal mezzo aggredendoli, li identificano e li fanno risalire in mezzo a due colonne di agenti che sfogano le proprie frustrazioni sui corpi dei ragazzi. Calci, pugni, manganellate e insulti.

Quello che è successo ieri è grave perché non c’era nessun problema di ordine pubblico: dal pullman nessuno voleva scendere, la porta non era aperta. Queste sono le falsità che la Questura ha sostenuto, prontamente riprese dai giornalisti, ma non corrispondono a verità. Che senso avrebbe abbandonare gli autobus sul Ponte del Varlungo, su una circonvallazione deserta? Una tesi che serve solo per tentare di giustificare delle violenze efferate e gratuite.

Le dichiarazioni di Valter Mazzetti del FSP della Polizia di Stato dimostrano che quando sei indifendibile la miglior difesa è l’attacco “L’aggressione da parte dei tifosi dell’Atalanta contro la Polizia avvenuta ieri sera a Firenze è un fatto di estrema gravità. Fermare una colonna di autobus in transito, scendere armati e travisati e aggredire le Forze dell’ordine è inammissibile, è la prova ulteriore, che certo non serviva, di come la violenza in queste occasioni sia preordinata, cieca, spudorata, praticata consapevolezza di non subire conseguenze degne di preoccupazione. Questo è un fatto ormai innegabile, eppure non vediamo alcuna seria contromisura a tanta inciviltà criminale, mentre per i poliziotti andare a volgere questi servizi d’ordine equivale ad andare in guerra, nel senso dell’assoluta certezza di trovarsi di fronte chi ha giurato loro odio eterno e voluta e convinta volontà di fargli del male”.

Ma le menzogne hanno le gambe corte, chiunque ha potuto assistere ai fatti sa cosa è successo e Sostieni la Curva sta raccogliendo materiale per dimostrarlo (la mail a cui indirizzare le testimonianze è sostienilacurva@tim.it). La Questura è riuscita in poche ore a fornire versioni contraddittorie: prima si parla di un poliziotto salito solo aggredito all’interno di un pullman atalantino, poi si descrivono tifosi e armati inferociti che assaltano la polizia. Peccato che nessun bastone né asta siano stati trovati nella perquisizione dell’autobus.

Nel frattempo i ragazzi feriti sono parecchie decine. Quello che è accaduto emergerà con chiarezza, perché molti lo racconteranno e in tanti sono consapevoli di quante bugie dichiarano i tutori dell’ordine in questo Paese quando compiono degli abusi.

Quello che resta da chiarire è il senso di un’azione al momento incomprensibile. Attaccare un pullman per affibbiare l’ennesimo DASPO a tutti quelli che vi viaggiavano sopra per indebolire una Curva come quella atalantina, che non ha mai smesso di denunciare i soprusi e le leggi liberticide applicate negli stadi? Poliziotti che credono di fare impunemente ciò che vogliono urlando “Adesso mandiamo metà di voi in Questura e l’altra metà in ospedale”?  E’ la mancanza di numeri identificativi a far sentire i poliziotti così certi i di non pagare mai per i loro abusi? Oppure ciò che è successo questa notte è imputabile all’accanimento della questura di Bergamo mai doma nella sua battaglia per annientare il mondo ultras? Lo capiremo anche dalle reazioni a questa violenza gratuita e ingiustificabile.

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Fiorentina-Atalanta: aggressione agli ultras bergamaschi, la responsabilità è di Salvini!

La partita tra Fiorentina e Atalanta è finita da qualche ora. I tifosi bergamaschi stanno facendo ritorno in città a bordo di una carovana di circa venti pullman. Il bus che guida la carovana viene circondato e fermato dalle forze dell'ordine - già in assetto antisommossa - all'altezza del viadotto del Varlungo, nella zona sud di Firenze, vicino all'ingresso dell'autostrada A1.

Si scatena il parapiglia. Le forze dell'ordine, nello specifico i reparti mobili di Bologna e Firenze, fanno irruzione nel bus iniziando a manganellare i tifosi dopo aver spaccato le porte e i finestrini. La situazione si calma solo dopo diversi minuti. Il primo bus non è il solo ad essere fermo, insieme a lui ce ne sono altri due che sono riusciti a bloccarsi nonostante la polizia abbia cercato di isolare il primo mezzo della carovana. Centotrenta tifosi verranno identificati e denunciati. In seguito partirà il solito balletto dei referti tra le fila della polizia, con diversi agenti feriti.

E qui iniziano i dubbi. Nessuno dei tifosi è stato poi fermato. Addirittura, secondo l'Eco di Bergamo e la Gazzetta dello Sport, nessuno è stato nemmeno portato in Questura. Tutti i denunciati sono ripartiti infatti poche ore dopo. Strano, dato che in teoria, stando alle dichiarazioni di un solerte funzionario del Siulp “un poliziotto che era salito a bordo del pullman per capire i motivi della fermata sarebbe stato chiuso all’interno del mezzo e malmenato dai tifosi riportando, fortunatamente e solo grazie alla sua lunga esperienza in servizi di ordine pubblico, lesioni non gravi”. Di solito per un fatto di questo peso, l'arresto è praticamente scontato. Ma non questa volta.

Ancora più strano, dato che la ricostruzione poliziesca parla di diversi tifosi atalantini che prima si fermano e scendono nel bel mezzo della tangenziale e poi attaccano le forze dell'ordine armati di spranghe e bastoni. Non si capisce poi il motivo del blocco poliziesco, dato che non c'è stato alcun contatto tra le due tifoserie prima durante e dopo l'incontro. E dato che i tifosi stavano facendo serenamente ritorno a Bergamo una volta finito il match. Non hanno deciso loro di fermarsi dunque, come affermato dal funzionario del Siulp.

Inoltre, stando alle stesse ricostruzioni della polizia che smentiscono la ricostruzione di cui sopra, il motivo dello stop imposto (quindi dalla polizia) sarebbe stato il tentativo di staccarsi da parte del primo mezzo dalla carovana che guidava. Ma è un discorso senza senso: infatti, i pullman sono stati circondati sin dalla loro ripartenza dallo stadio Franchi da numerose camionette, che hanno imposto un percorso molto più lungo di quello normale e dettato una velocità ridicola ai mezzi che portavano i tifosi. Rendendo impossibile nei fatti la possibilità di staccarsi (per andare poi dove, dato che lo svincolo per l'autostrada era a poche centinaia di metri?).

I resoconti di tanti dei presenti differiscono completamente dalle veline riportate dai giornali sportivi e non. Ad esempio, un tifoso racconta che “ad un certo punto oltre alla camionetta che ci scortava ne è sopraggiunta un altra, dalla quale sono scesi diversi agenti (tutti in tenuta antisommossa) i quali hanno subito sfondato la porta anteriore del pullman, rotto i finestrini e percosso come se non ci fosse un domani tutti e tutto quello che avevano di fronte.”

Resoconto confermato dall'avvocato della Curva Nord Bergamo, Federico Riva: “tre pullman, tra cui quello su cui stavo viaggiando io stesso, sono stati fermati e attaccati dalla polizia, con gli agenti che hanno malmenato i tifosi senza ragione, con botte e manganellate sia a bordo sia contro gli atalantini fatti scendere ai bordi della strada.”

La sensazione è allora che si sia voluto creare qualcosa ad arte. Il Ministro degli Interni, che va allo stadio con la sciarpa del Milan e il cappellino dei Carabinieri, facendo venire il vomito ad ogni ultrà degno di questo nome, ha probabilmente deciso di battere un colpo. Dandolo ad una delle curve storicamente più attive del paese nel contrastare e mettere sotto accusa le politiche liberticide, dentro e a volte anche fuori gli impianti di gioco. Magari sfruttando la legittimità rispetto all'opinione pubblica causata dalle conseguenze della morte del neonazista Belardinelli a margine di Inter-Napoli lo scorso 26 dicembre.

Dando qualche mazzata dal nulla e creando un clima dove magari nuove decine di DASPO possano indebolire la curva atalantina, si vuole lanciare un messaggio a tutti i gruppi non ancora normalizzati nell'ottica del calcio-business. Per cui allo stadio ci devono andare solo le famiglie e i bambini, pagando prezzi insostenibili. Da segnalare come non sia stata solo Firenze teatro di aggressioni infami come questa. Anche a La Spezia, poche ore prima, un'altra curva nota per la sua opposizione alle forme di controllo securitario negli stadi, quella del Livorno, viene aggredita con 4 cariche mentre si trova nel settore ospiti dello stadio spezzino in un contesto assolutamente tranquillo.

Continueremo nei prossimi giorni a seguire la vicenda. Per fortuna in rete è possibile trovare diversi video e molte testimonianze. Una cosa è certa: tantissimi sono gli episodi simili, e probabilmente questi non saranno gli ultimi. Crediamo però che questa storia, ancora lontana dal chiudersi, qualcosa possa insegnarlo: non divulgare, chiudersi nel proprio mondo, rincorrere l’autoreferenzialità, non paga. Abbiamo nel passato recente episodi e montature pagati a caro prezzo. Pensiamo all’episodio eclatante di Napoli - Roma del 31 agosto 2008. La presunta devastazione della stazione Termini e del danneggiamento di un treno per oltre 500.000 euro. Maroni, amico di partito del ministro dell’interno lo ricorderà bene. Qualche anno dopo il procedimento per devastazione e saccheggio ai danni dei tifosi del Napoli venne archiviato mettendo in evidenza le esagerazioni di Trenitalia. E addirittura Trenitalia fu ritenuta colpevole per non essere stata in grado di organizzare un evento ampiamente prevedibile e non aver messo a disposizione i giusti servizi.

Chiaramente le sentenze non hanno avuto lo stesso clamore mediatico delle presunte devastazioni.Eppure, nonostante le sentenze, il non essere riusciti, o non aver voluto, contro-narrare quella vicenda, denunciarla, cercare solidarietà all’esterno, ha fatto si che la tifoseria del Napoli pagasse a caro prezzo quella storia, con divieti durissimi rispetto alla possibilità di seguire la squadra lontano dalla propria città. Rispetto a questo, il lavoro di denuncia e narrazione che si sta facendo per questi recenti episodi è sicuramente una ricchezza ed una possibilità importante. Per ulteriori testimonianze sull'accaduto segnaliamo lo sforzo fatto da Sostieni La Curva, spazio informativo dei tifosi atalantini della Curva Nord Bergamo.

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VERITA' E GIUSTIZIA
Vogliamo solo la verità. Chiediamo che sia fatta luce su quanto accaduto mercoledì notte a Firenze.
Abbiamo visto, con sgomento, le immagini che circolano sui media. Non amiamo i processi sommari ma crediamo fortemente nella giustizia e nella lealtà dei comportamenti e per questo riteniamo opportuno che quanto successo, e documentato con immagini e testimonianze, sia oggetto di approfondimenti.
Siamo per la legalità e per la tutela delle forze dell’ordine, che svolgono un importante servizio a garanzia della sicurezza pubblica, ma la denuncia sollevata dai tifosi impone, da parte del Ministero degli Interni e di tutte le Autorità competenti, un elevato grado di attenzione per difendere i diritti anche di chi segue lo sport ed il calcio.
La violenza, da qualsiasi parte arrivi, non è tollerabile e l’Atalanta sarà sempre in prima fila perché solo la passione sportiva e la sana competizione siano i fenomeni trainanti per il nostro calcio.
Non potevamo rimanere silenti di fronte a certe immagini e la speranza di tutti, cittadini e sportivi, è che su questi episodi sconcertanti sia fatta totale chiarezza e che i colpevoli, chiunque siano, vengano puniti secondo giustizia.

Atalanta B.C.
Fonte: atalanta.it

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LA DENUNCIA DEI TIFOSI DELL’ATALANTA: CHIEDO AL MINISTRO SALVINI DI CHIARIRE COS’E’ SUCCESSO A FIRENZE

Signor Ministro dell’Interno, Le chiedo di leggere il documento che riporto qui di seguito, diffuso dai tifosi dell’Atalanta (Curva Nord) che ieri sera hanno seguito la squadra a Firenze per la trasferta di Coppa Italia. Contiene una denuncia molto circostanziata di violenze ai loro danni, operate da parte di agenti della Polizia di Stato al termine della partita, senza alcuna apparente motivazione. Né prima, né durante né dopo l’incontro vi sono stati scontri tra i sostenitori delle due squadre. I tifosi dell’Atalanta erano già sui pullman, sulla via del ritorno, quando la polizia li ha fermati. Legga: io non so se i fatti si sono svolti esattamente come sono descritti. Ho però ascoltato alcune testimonianze, che accreditano la ricostruzione. Le chiedo perciò di appurare e di chiarire con tempestività cos’è effettivamente accaduto. Se davvero gli agenti di polizia sono saliti su quel pullman e deliberatamente, senza una motivazione, hanno picchiato con i manganelli tutti coloro che si trovavano all'interno Se davvero i tifosi sono stati presi a calci e pugni mentre scendevano dal pullman, insultati e pesantemente minacciati. Se così fosse si tratterebbe di un episodio gravissimo. Alcuni tifosi dell’Atalanta, in passato, si sono resi protagonisti di scontri e danneggiamenti. In quelle occasioni non ho esitato a condannarne il comportamento, come faccio di fronte a qualunque violenza. Anche in questo caso: non è discussione la fiducia nei confronti delle Forze dell’Ordine; ma se violenza c’è stata ai loro danni io m’aspetto, come cittadino e come sindaco della loro città, che i responsabili siano identificati e puniti.

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